«un romanzo del 1937 considerato un esempio di realismo magico, è una saga familiare visionaria in cui le generazioni sono scandite dall'imperversare di una maledizione» - corriere della seraincipit tra i più incalzanti della letteratura italiana, il romanzo si apre con la morte della gran vecchia, donna molto autoritaria che ha plagiato sia il figlio silvano che la nuora vittoria. Fiera e severa, la vecchia ammonisce i parenti, avvertendoli che tutta la famiglia morirà giovane. E muore. È il 1900. Nelle settimane successive, silvano e vittoria sperimentano la libertà. L'assenza, però, della gran vecchia al timone della casa disorienta la famiglia; vittoria si innamora di un altro uomo, silvano si dimostra sempre più inetto. Per giunta si ammala. E muore. È il 1905. La vedova, divisa tra il rimorso e la libertà, prova a rifarsi una vita. Gli anni passano, è il 1910. Vittoria si ammala e muore. La gente del paese inizia allora a pensare che la famiglia sia vittima di una maledizione, per cui uno dei membri continuerà a morire ogni cinque anni. A silvano e vittoria sopravvivono le due figlie, dirce e nora. Le giovani si convincono presto che la maledizione della gran vecchia sia ricaduta anche su di loro, con delle conseguenze destabilizzanti per entrambe.
'dostoevskij era uno di quei rari geni che avanzano d'opera in opera, per una sorta di progressione continua, fin che la morte non li venga bruscamente a interrompere. Nessun ripiegamento in quella sua focosa vecchiaia, non più che in quella di rembrandt o di beethoven, al quale mi piace paragonarlo; un sicuro e violento approfondirsi del suo pensiero' (andré gide). Fëdor m. Dostoevskij (1821-1881), scrittore russo. Cominciò a pubblicare nel 1846, con povera gente e il sosia. Seguirono umiliati e offesi (1861); memorie dal sottosuolo (1864); delitto e castigo e il giocatore (1866); l'idiota (1868); i demoni (1871-72).
Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, 'il mestiere di vivere' accompagna cesare pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l'evoluzione di un personale mestiere di vivere. In appendice 'frammenti della mia vita trascorsa', 'pensieri cassati', 'in sogno'. Completano il volume un ampio apparato di note, la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia ragionata e l'antologia della critica.
Il giovane stefano lantier va a cercare lavoro in una miniera e trova un mondo di sofferenza e di miseria, in cui tutti i valori della dignità umana sono calpestati: l'onesto maheu, il volgare chaval, il macchinista russo suvarin, cupo e sognatore, la giovane e contesa caterina e molti altri personaggi, buoni e malvagi, assurgono a simbolo di una società e di una condizione in cui il male sembra prevalere su tutto, anche sull'amore. Il soffio epico che accompagna le fosche vicende di questa folla di 'miserabili' travolge ogni pretesa oggettiva per trasformarsi in visione, incubo, allegoria: la rivolta è possibile, ma la corruzione dell'animo umano sembra compromettere il sogno di una definitiva redenzione.
Il giovane stefano lantier va a cercare lavoro in una miniera e trova un mondo di sofferenza e di miseria, in cui tutti i valori della dignità umana sono calpestati: l'onesto maheu, il volgare chaval, il macchinista russo suvarin, cupo e sognatore, la giovane e contesa caterina e molti altri personaggi, buoni e malvagi, assurgono a simbolo di una società e di una condizione in cui il male sembra prevalere su tutto, anche sull'amore. Il soffio epico che accompagna le fosche vicende di questa folla di
Uno spreco, una storia d'amore mancata, l'impossibile accordo tra educazioni sentimentali ispirate a modelli letterari diversi, la vita stritolata nelle divergenze fra civiltà e natura. L'incontro di evgenij e tatiana nella campagna russa, la lettera d'amore della signorina di provincia al giovane dandy, il duello con cui questo uccide l'amico, i suoi viaggi e infine l'arrivo a pietroburgo per riconoscere tatiana nelle vesti di altera principessa legislatrice di salotti e innamorarsene perdutamente: puskin racconta questa tragica storia con grande levità di toni.
Da una spagna picaresca e romantica agli eldoradi del nuovo mondo, da un'italia di prelati, signorotti e nobili briganti fino all'oriente mediterraneo di duemila anni fa, in compagnia di magici personaggi e improvvise apparizioni: questo è l'universo, tanto multiforme quanto seducente, dal quale il giovane alfonso van worden cerca di estrarre un senso. Un grande affresco della commedia umana in cui il gioco del 'romanzo nel romanzo' è specchiato all'infinito, un telaio complesso in cui un genio irregolare ha intessuto con straordinaria inventiva le storie più diverse, accostando il romanzo nero al racconto fantastico.
Uno spreco, una storia d'amore mancata, l'impossibile accordo tra educazioni sentimentali ispirate a modelli letterari diversi, la vita stritolata nelle divergenze fra civiltà e natura. L'incontro di evgenij e tatiana nella campagna russa, la lettera d'amore della signorina di provincia al giovane dandy, il duello con cui questo uccide l'amico, i suoi viaggi e infine l'arrivo a pietroburgo per riconoscere tatiana nelle vesti di altera principessa legislatrice di salotti e innamorarsene perdutamente: puskin racconta questa tragica storia con grande levità di toni.
La storia di carlino, dell'educazione di una sensibilità e di una coscienza attraverso la vita; la storia di una nazione, del suo riscatto politico; la storia di un'epoca, drammatica e contraddittoria, di transizione. Dall'intreccio di questa triplice prospettiva scaturisce uno dei romanzi più suggestivi dell'ottocento italiano, una sorta di poema della fanciullezza, narrato con tanta trepidazione di sentimento, freschezza, ironia e generosità di rimpianto, che fa spuntare la certezza di un risveglio vicino, del prossimo risorgere di un popolo, di una nazione.