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Julien Tromeur


Classifica Libri di Andrea Molesini

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Libri in questa classifica: 6

Pagina 1 di 1

Posizione in classifica: 1

Non Tutti I Bastardi Sono Di Vienna

Andrea Molesini

Narrativa estera - Recente

Non Tutti I Bastardi Sono Di Vienna
Premio campiello 2011. Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno guglielmo spada, un originale, e la nonna nancy, colta e ardita; la zia maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta loretta, e il gigantesco custode renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria.
Punteggio: 779
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/11/2022

Posizione in classifica: 2

La Primavera Del Lupo

Andrea Molesini

Narrativa estera - Recente

La Primavera Del Lupo
Il nuovo romanzo di andrea molesini, premio campiello 2011 con non tutti i bastardi sono di vienna. Un romanzo di grande delicatezza, capace di commuovere e divertire lettori di ogni età, su una pagina dolente della nostra storia. Pietro, un orfano di dieci anni, ci racconta la sua fuga rocambolesca da un convento su un'isola veneziana insieme a un gruppo di singolari compagni, negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale e nell'attesa spasmodica della liberazione. Gli uomini di a-h, di adolf hitler, hanno orecchie dappertutto, mettono le mani ovunque, persino nei conventi. In quello dei frati francescani a burano, frate ernesto, «più furbo di ulisse perché lui capisce la lingua porcospina, ma fa finta di non saperla per ascoltare le parole dei cattivi», riesce a organizzare la fuga di alcuni ospiti compromettenti che nasconde tra le sue mura. Con l'aiuto della notte una compagnia eterogenea lascia in fretta e furia la laguna. C'è pietro, un irresistibile ragazzino orfano di dieci anni, indimenticabile voce narrante. C'è dario, il suo migliore amico, «perché sta zitto e sa i numeri», orfano ed ebreo. Ci sono le sorelle jesi, maurizia e ada, ebree, due buffe e inseparabili signore che cercano di intrattenere i ragazzi con storie strane. Infine c'è suor elvira, coraggiosa e determinata, che «sa un sacco di cose che gli altri non sanno». A elvira è affidata l'altra voce narrante, controcanto adulto ed enigmatico del travolgente pietro. Durante la loro fuga picaresca dai tedeschi i due ragazzini e suor elvira decidono di procedere verso il confine trentino. Ad aiutarli nel difficile cammino un ufficiale tedesco, che a sua volta necessita di scappare e sparire per via di un passato oscuro. Il quartetto si trasforma man mano in una famiglia, in una piccola truppa coraggiosa, dove ognuno lotta per la sopravvivenza dell'altro. La strada per i monti non è semplice, si incontrano fascisti vendicativi, partigiani scoraggiati, tedeschi accecati dal risentimento per la sconfitta imminente, e non ci si può fidare di nessuno. Il destino, la salvezza, la liberazione, richiedono una dimostrazione di grande coraggio, e soprattutto di grande umanità.
Punteggio: 776
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/06/2021

Posizione in classifica: 3

Presagio

Andrea Molesini

Narrativa estera - Recente

Presagio
Molesini mescola sapientemente avvenimenti storici - i giorni cruciali che precedettero lo scoppio della prima guerra mondiale - e personaggi realmente esistiti con figure di invenzione. Tutt'intorno la laguna non perde la sua magia. Siamo alla fine di luglio, nel 1914, a venezia. Il 28 giugno a sarajevo è stato assassinato l'arciduca francesco ferdinando e l'austria ha consegnato il suo ultimatum alla serbia. Il commendatore niccolò spada vigila sui suoi ospiti all'excelsior: il presagio di sventura che aleggia sull'europa soffia anche sul lido. In quegli ultimi giorni della belle Époque il grand hotel è affollato: l'aristocrazia europea lì si è data appuntamento. Fra loro c'è anche la marchesa margarete von hayek, «bella come sa essere solo una donna dal piglio pari alla grazia», che nasconde un segreto terribile, inconfessabile, e che brindando alla fine del mondo chiede a spada una lettera di credito molto particolare. Ma il commendatore è disorientato, tormentato da un sogno, sempre lo stesso: un cacciatore ossessionato da una belva che si aggira per la foresta, non l'ha mai incontrata, forse è un leone perché ne ha sentito il ruggito. Ogni notte quel verso animalesco si ripropone, ma forse è solo un lungo rantolo. Molesini mescola sapientemente avvenimenti storici - i giorni cruciali che precedettero lo scoppio della prima guerra mondiale - e personaggi realmente esistiti con figure di invenzione. Tutt'intorno la laguna non perde la sua magia neanche sotto l'incombere della tragedia, i battellieri, l'isola dei matti, su tutto grava la sensazione che se il mondo dovesse esplodere non sarà solo venezia e la sua bellezza a tremare. Questa aria di temporale imminente, quel rumore di tuono o di cannoni, presagio della fine di un'epoca, è resa in una lingua bellissima, con un orecchio poetico che si impasta con l'orrore della tempesta che sta per arrivare.
Punteggio: 663
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/06/2021

Posizione in classifica: 4

La Solitudine Dellassassino

Andrea Molesini

Narrativa estera - Recente

La Solitudine Dellassassino
«una romanzo ora movimentato, con momenti da colpi di scena; ora di sguardi, mezze parole, incubi, proprio di un darsi-non darsi tra le figure speculari dei due protagonisti; in un rapporto in cui le parole pesano il silenzio, anche perché entrambi a vario titolo si trovano a fare i conti con i fantasmi del proprio passato». – ermanno paccagnini, la letturaandrea molesini ha scritto un romanzo di forti emozioni e stile felice sulle sfide imposte dalla libertà, sui dispetti del caso, sull'amicizia che ogni giorno va rimessa alla prova, sul nostro insopprimibile bisogno di dare un senso alle cose. Molti anni fa, carlo malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a luca rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di malaguti è un'impresa ardua: rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura.
Punteggio: 653
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 11/11/2022

Posizione in classifica: 5

La Solitudine Dell'assassino

Andrea Molesini

Narrativa estera - Recente

La Solitudine Dell"assassino
«una romanzo ora movimentato, con momenti da colpi di scena; ora di sguardi, mezze parole, incubi, proprio di un darsi-non darsi tra le figure speculari dei due protagonisti; in un rapporto in cui le parole pesano il silenzio, anche perché entrambi a vario titolo si trovano a fare i conti con i fantasmi del proprio passato». – ermanno paccagnini, la letturaandrea molesini ha scritto un romanzo di forti emozioni e stile felice sulle sfide imposte dalla libertà, sui dispetti del caso, sull'amicizia che ogni giorno va rimessa alla prova, sul nostro insopprimibile bisogno di dare un senso alle cose. Molti anni fa, carlo malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a luca rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di malaguti è un'impresa ardua: rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura.
Punteggio: 631
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/06/2021

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