La strada è uno dei libri più belli di cormac mccarthy, lo scrittore americano vincitore del premio pulitzer e autore di capolavori come meridiano di sangue e il passeggero. Si tratta di un romanzo post-apocalittico che racconta il viaggio di un padre e un figlio in un mondo devastato da una catastrofe non meglio precisata. Lungo la strada, i due protagonisti dovranno affrontare la fame, il freddo, i pericoli e la disperazione, cercando di conservare la loro umanità e la loro speranza.
La strada è un libro che colpisce per la sua forza narrativa e per lo stile essenziale e poetico di mccarthy, che riesce a creare immagini indimenticabili con poche parole. Il romanzo è una riflessione profonda sul senso della vita, sul rapporto tra padre e figlio, sul bene e sul male, sulla fede e sulla salvezza. È una storia che commuove e sconvolge, che fa riflettere e che non lascia indifferenti.
La strada è un libro da leggere assolutamente, sia per gli amanti della letteratura americana che per chi cerca una lettura coinvolgente e appassionante. Mccarthy è uno dei più grandi scrittori viventi, e questo romanzo ne è la prova. Un'opera che ha ispirato anche un film omonimo con viggo mortensen, ma che va letta nella sua forma originale per apprezzarne appieno la bellezza e la potenza. La strada è uno dei libri più belli di cormac mccarthy, e uno dei libri più belli di tutti i tempi.
La strada è uno dei libri più belli di cormac mccarthy, lo scrittore americano vincitore del premio pulitzer e autore di capolavori come meridiano di sangue e il passeggero. Si tratta di un romanzo post-apocalittico che racconta il viaggio di un padre e di un figlio in un mondo devastato da una catastrofe non meglio precisata. Lungo la strada, i due protagonisti incontrano pericoli, violenza e disperazione, ma anche momenti di tenerezza e solidarietà. Il loro obiettivo è raggiungere il mare, dove sperano di trovare una salvezza che forse non esiste.
La strada è un libro che colpisce per la sua potenza narrativa e per lo stile essenziale e poetico di mccarthy. L'autore usa una prosa asciutta e incisiva, che crea immagini indimenticabili e coinvolge il lettore in una storia di amore e sopravvivenza. La strada è anche una riflessione sul senso dell'umanità e della speranza in un mondo senza futuro, dove l'unica legge è quella della sopravvivenza. Il rapporto tra il padre e il figlio è il cuore del romanzo, e mostra come l'amore possa essere più forte della paura e della morte.
La strada è un libro che non lascia indifferenti, e che si rivela una lettura emozionante e appassionante. È un romanzo che fa parte della grande letteratura americana, e che merita di essere letto da tutti gli amanti del genere post-apocalittico. La strada è uno dei libri più belli di cormac mccarthy, e uno dei migliori romanzi del xxi secolo.
Tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri, tra deserti di sale, montagne innevate e pianure d'erba alta, attraverso la leggendaria frontiera fra il texas e il messico. Con 'cavalli selvaggi' siamo nel texas del 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, john grady cole sella il cavallo e insieme all'amico rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là nel messico, inseguendo un passato nobile, e forse, mai esistito. In 'oltre il confine', quando il destino gli offre l'occasione di passare la frontiera, il giovane billy parham compie la sua scelta e dirige il cavallo verso il messico insieme al fratello boyd. Billy ha appena catturato una lupa ferita che si stava accanendo sul bestiame della famiglia e ha deciso di non consegnarla al padre, che la ucciderebbe, ma di riportarla sulle montagne messicane per restituirla al suo mondo. 'città della pianura' inizia dove arrivavano i primi due romanzi. All'inizio degli anni cinquanta john grady cole e billy parham lavorano in un ranch tra il texas e il messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboys, si divertono al bar o al bordello. E al bordello john grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il suo protettore-filosofo eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico.
Tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri, tra deserti di sale, montagne innevate e pianure d'erba alta, attraverso la leggendaria frontiera fra il texas e il messico. Con
Primi anni cinquanta. John grady cole e billy parham lavorano in un ranch fra il texas e il messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello john grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico. Ultimo capitolo della
Primi anni cinquanta. John grady cole e billy parham lavorano in un ranch fra il texas e il messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello john grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico. Ultimo capitolo della 'trilogia della frontiera', città della pianura parte dove arrivavano i primi due romanzi, cavalli selvaggi e oltre il confine. In un west sempre più al crepuscolo, la natura esplode fuori e dentro i protagonisti, splendida e spietata. E se percepire il respiro delle cose, restituirlo nella forma di una superiore sapienza, è privilegio di pochi, nemmeno quei pochi possono cambiare gli eventi: possono soltanto far sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi, gli animali e i destini degli uomini.
La cucina di una casa popolare, un tavolo, due uomini seduti intorno. Uno dei due è bianco, l'altro è nero. Sul tavolo c'è una bibbia. I due uomini parlano. Non si conoscevano prima di questa mattina, quando il nero ha strappato il bianco alle rotaie del sunset limited sotto cui stava per lanciarsi. Ma quello era solo l'inizio. Ora i due devono andare oltre. E così parlano. Dai due lati del tavolo, da prospettive, lingue e colori antitetici, fra picchi di comicità e abissi di disperazione senza contatto possibile oltre all'ingegno folgorante della penna che li ha partoriti. Un 'romanzo in forma drammatica' che raggiunge il nucleo pulsante dell'indagine esistenziale di mccarthy. Non ci sono approdi, prese di posizione, risposte. C'è solo una domanda: che cosa ti divide dal tuo sunset limited?
Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, john grady cole sella il cavallo e insieme all'amico rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio blevins, intraprendono un viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di alejandra possono 'in un batter di cuore sconvolgere il mondo'. Con una narrazione che all'asciuttezza stilistica di hemingway unisce la ritmicità incantatoria di faulkner, mccarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura.
A metà ottocento, al confine tra messico e stati uniti, una banda di killers professionisti annienta tutto quello che trova sul suo cammino. Un ragazzo del tennessee, fuggito di casa, si unisce a una banda di cacciatori di scalpi. La banda ha un regolare contratto per sterminare gli apaches e lascia dietro di sé una scia di sangue che sembra apparire all'orizzonte come un tramonto infuocato. Fino a quando i massacri diventano imbarazzanti per quelli stessi che li avevano commissionati. Trent'anni dopo l'uomo del tennessee che da ragazzo aveva attraversato il 'meridiano di sangue', ritroverà il giudice holden, uno della banda, chiamato a leggere la sua ultima, definitiva sentenza.
Per vivere suttree pesca pesci gatto nelle acque limacciose del fiume tennessee. E sul fiume vive, in una baracca galleggiante ai margini della città di knoxville, fra ratti reali e metaforici. Ci si è trasferito dopo aver abbandonato un'esistenza di privilegi borghesi e pastoie religiose; l'ha fatto per vivere. Ora nel suo nuovo mondo impara ciò che il fiume insegna: che nel tutto in movimento - quel flusso ora grigio, ora bruno, nero, marrone, color peltro, ardesia, inchiostro o carbonio della cloaca maxima - 'il colore di questa vita è acqua' e perciò solo 'le forme più primitive sopravvivono'. Alcune di esse finiscono impigliate nelle sue reti di pescatore e, volente o più spesso nolente, suttree deve tentare di portarle in secca, magari immergendosi con loro in liquidi a più alta gradazione. Prima fra tutte la forma di uno spassoso troglodita come harrogate, giovane topo di campagna con una passione contronatura per i cocomeri e una determinazione tanto candida quanto feroce a trasformarsi in ratto di città. A fianco di questo novello huckleberry finn e dei suoi guai suttree impara altri colori dell'infinito scorrere.