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Julien Tromeur


Classifica Libri di Georges Simenon

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Libri in questa classifica: 159

Pagina 10 di 16

Posizione in classifica: 91

La Casa Dei Fiamminghi

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

La Casa Dei Fiamminghi
Chi ha ucciso germaine piedboeuf sfondandole il cranio a colpi di martello? E perché il corpo è stato gettato nella mosa solo tre giorni dopo l'assassinio? Ma soprattutto: può una donna avere tanta forza da uccidere qualcuno a martellate? Maigret osserva e registra, com'è sua abitudine, i gesti e gli sguardi, gli ambienti e gli odori. E quando avrà trovato l'autore di questo delitto se ne tornerà a casa, lasciando che la colpa trovi il suo castigo nella progressiva rovina della 'casa dei fiamminghi'.
Punteggio: 801
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 22/09/2018

Posizione in classifica: 92

Marie La Strabica

Georges Simenon

Narrativa estera - Recente

Marie La Strabica
«e sempre marie aveva parlato con quella voce, sem­pre si era ostinata a dire, pacatamente, tutte quelle cose che alla gente non piace sentirsi dire. Forse per­ché era brutta e strabica? » marie qui louche è un romanzo pubblicato in francia nel 1952, tradotto in italia nel 1963 da mondadori, divenuto introvabile e ora finalmente riproposto da adelphi. Sylvie ha diciassette anni ed è bella, procace, impudica; ha un seno magnifico, che eccita gli uomini, e prova piacere «a guardarselo, ad afferrarlo a piene mani». Marie, che ha un anno più di lei, è brutta e strabica, timida e spaurita; a scuola le compagne «le giravano alla larga, dicevano che aveva il malocchio». Da piccole, sylvie le prometteva: «quando sarò ricca ti prenderò come cameriera, e ogni mattina mi pettinerai». Eppure, di quello che passa per la testa di sylvie, che adora e disprezza al tempo stesso, marie intuisce tutto. Sa perché si spoglia davanti alla finestra aperta con la luce accesa, e sa anche che è lei a provocare il suicidio di louis, il ragazzo ritardato ed epilettico che si aggira di sera nel giardino della pensioncina dove entrambe lavorano. Priva di scrupoli, ferocemente determinata a fuggire quella povertà che le fa orrore, sylvie lascia la provincia e parte alla conquista di parigi. Marie, che appartiene alla razza delle creature «segnate dalla malasorte», la segue nella capitale, ma si rassegna all'esistenza mediocre a cui è destinata. Quando, molti anni dopo, le due donne si rincontreranno, sarà sylvie ad aver bisogno dell'aiuto di marie, e questa sembrerà assecondarla con la succube arrendevolezza di sempre. Ma forse, questa volta, con il segreto proposito di rovesciare i ruoli: chi sarà, allora, la serva, e chi la padrona?
Punteggio: 800
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 09/03/2023

Posizione in classifica: 93

Le Persiane Verdi

Georges Simenon

Narrativa estera - Recente

Le Persiane Verdi
'bevve il terzo bicchiere a occhi chiusi. Poi ne bevve un quarto e solo allora si eresse in tutta la sua altezza, spinse il petto in fuori, gonfiò le guance e tornò a essere quello che tutti erano abituati a vedere. Si guardò intorno, osservando le facce che fluttuavano tra le nuvole di fumo, e contrasse le labbra in una smorfia, la sua famosa smorfia, feroce e patetica insieme, che alla fine produsse l'effetto desiderato, li fece ridere, come a teatro faceva ridere la platea, il tipico riso nervoso di chi per un attimo ha avuto paura. ' «forse questo è il libro che i critici mi chiedono da tanto tempo e che ho sempre sperato di scrivere» azzarda simenon, che ha terminato 'le persiane verdi' in una sorta di stato di grazia, all'indomani della nascita del secondo figlio. Ha tutte le ragioni di essere soddisfatto: è riuscito a scolpire una figura larger than life, emile maugin, celeberrimo attore giunto, a sessant'anni, all'apice del successo e della fama, che un giorno apprende di avere, al posto del ventricolo sinistro, «una specie di pera molle e avvizzita». «maugin non è ispirato né a raimu, né a michel simon, né a w. C . Fields, né a charlie chaplin» afferma risolutamente simenon nell'avvertenza. «e tuttavia, proprio a causa della loro grandezza, non è possibile creare un personaggio dello stesso calibro, che faccia lo stesso mestiere, senza prendere in prestito dall'uno o dall'altro certi tratti o certi tic». Ciò detto, taglia corto, «maugin non è né il tale né il talaltro. È maugin, punto e basta, ha pregi e difetti che appartengono solo a lui». Pregi e difetti alla misura del personaggio: dopo un'infanzia sordida, ha lottato, perduto, vinto, amato, desiderato, conquistato e posseduto tutto - donne, fama, denaro -, e coltiva la propria leggenda abbandonandosi a ogni eccesso. Prepotente, scorbutico, cinico (ma segretamente generoso), regna da tiranno su un piccolo mondo di sudditi devoti e trepidanti, fra cui la giovanissima e amorevole moglie, ma vive nella costante paura della morte e nella nostalgia dell'unica cosa che non ha mai conosciuto: la pace dell'anima - quella cosa tiepida e dolce a cui il suo desiderio attribuisce la forma di una casa con le persiane verdi.
Punteggio: 800
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 06/05/2021

Posizione in classifica: 94

Tre Camere A Manhattan

Georges Simenon

Narrativa estera - Recente

Tre Camere A Manhattan
New york, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la quinta strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. Come se non potessero fare altro che camminare. Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Sono come due naufraghi, e ora 'sono così tenacemente avvinti l'uno all'altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile'. Un grande maestro del giallo si lascia scoprire come romanziere della passione.
Punteggio: 800
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/10/2024

Posizione in classifica: 95

Il Mediterraneo In Barca

Georges Simenon

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Mediterraneo In Barca
Che simenon sia un prodigioso narratore è a tutti noto. Ma forse non tutti sanno che, in particolare fra il 1931 e il 1946, è stato un reporter non meno prodigioso – e singolare. Singolare perché, lungi dal considerarsi un inviato speciale, i suoi reportage li ha scritti 'per sé', per viaggiare, per finanziare la sua curiosità. Quella curiosità nei confronti dell'uomo che ha scoperto in sé sin da quando, giovanissimo, lavorava alla «gazette de liège»: «ho sempre colto la differenza fra l'uomo vestito e l'uomo nudo» ha dichiarato. «intendo dire l'uomo com'è davvero, e l'uomo come si mostra in pubblico, e anche come si vede allo specchio». Così, alla vigilia di ogni viaggio, simenon andava da un amico caporedattore e gli diceva: «la settimana prossima parto. Le interessano dodici articoli? ». Ma proprio perché concepiti in funzione dell'unica attività che gli stesse a cuore, la scrittura – non a caso ha voluto intitolare il volume che li raccoglie «mes apprentissages» («il mio apprendistato») –, i suoi pezzi giornalistici non fanno dunque che rivelarci un'altra faccia del simenon romanziere. Lo dimostra questo resoconto di una crociera compiuta nel mediterraneo – da porquerolles alla tunisia passando dall'elba, messina, siracusa, malta – a bordo di una goletta: una lunga crociera durante la quale simenon, che si era ripromesso di capire e descrivere il mare nostrum, non potrà che confermarsi nella sua vera vocazione, la stessa di stevenson: raccontare storie.
Punteggio: 800
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/09/2021

Posizione in classifica: 96

Il Castello Dellarsenico E Altri Racconti

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

Il Castello Dellarsenico E Altri Racconti
In un anno, il 1938, in cui scrive alcuni dei suoi romanzi migliori (e basterà citarne tre: la casa dei krull, gli intrusi e il borgomastro di furnes) simenon, quasi per distrarsi, butta giù anche trentatré racconti, fra cui quelli che hanno come protagonista il «dottorino», un simpatico medico di provincia con la vocazione del «risolutore di enigmi». «alle cinque ero là, come gli altri giorni. Stavo mandando giù un sandwich, e intanto mi guardavo intorno distrattamente. E a un tratto ho notato una donna che mi osservava sorridendo. Non sono un dongiovanni, mi creda. Mi è sempre bastata mia moglie. Ma quella lì. Mi sono subito chiesto che ci facesse in un locale così popolare. Le capita di andare al cinema, no? . Ha presente le dive americane, le vamp, come le chiamano? . Be', dottore, avevo davanti agli occhi una vamp! . » convinto di vivere un'avventura con la donna più bella che abbia mai incontrato, un anonimo ragioniere si trova, letteralmente, un cadavere tra le braccia; un ammiraglio che non è un ammiraglio ma solo un ex cuoco di bordo si volatilizza in pieno giorno senza lasciare tracce; un tale che ha la mania di comprare pantofole viene ucciso in un grande magazzino mentre ne prova un ennesimo paio: sono alcuni degli omicidi che dovrà risolvere, nei cinque racconti che concludono il ciclo delle sue avventure, il dottor jean dollent, investigatore dilettante ma ormai parecchio scafato; non solo: gli toccherà anche indagare sui misteriosi avvelenamenti che avvengono in un immenso castello fatiscente e scalcinato, nonché sull'autore di un delitto quasi perfetto. In un anno, il 1938, in cui scrive alcuni dei suoi romanzi migliori (e basterà citarne tre: la casa dei krull, gli intrusi e il borgomastro di furnes) simenon, quasi per distrarsi, butta giù anche trentatré racconti, fra cui quelli che hanno come protagonista il «dottorino», un simpatico medico di provincia con la vocazione del «risolutore di enigmi».
Punteggio: 795
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/10/2024

Posizione in classifica: 97

Il Sorcio

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

Il Sorcio
Un romanzo che ha i toni di una commedia poliziesca, magistralmente orchestrata da simenon su un tempo di allegretto. Raramente simenon ha creato un intreccio così ricco e frizzante come in questo romanzo, che è stato definito «un maigret senza maigret», e in cui ritroviamo, in compenso, alcuni dei suoi celebri «comprimari»: lucas, qui promosso commissario, e il perennemente scalognato ispettore lognon. Sullo sfondo dei quartieri più chic di parigi, tra i caffè degli champs-Élysées e gli alberghi di lusso intorno all'opéra, lo scrittore si diverte a mescolare con spettacolosa abilità la scomparsa di un cadavere, una banda di gangster, una «pupa» che è uno schianto, un faccendiere ungherese, l'alta finanza, l'alta società, la polizia giudiziaria e un rapimento da film americano. Ma, soprattutto, dà vita a uno dei suoi personaggi più accattivanti: ugo mosselbach, detto il sorcio, un anziano barbone di origine alsaziana (in passato organista e insegnante di solfeggio), il quale, tutt'altro che mortificato dalla sua condizione, è una sorta di guitto beffardo, che simenon descrive così: «un ometto magro, con due occhi eccezionalmente vivaci e maliziosi, una peluria rossiccia che tendeva al bianco sporco e un modo personalissimo di portare stracci troppo grandi per lui con una dignità che rasentava l'eleganza». La sera in cui trova un portafogli gonfio di dollari, il sorcio architetta un piano infallibile, che dovrebbe permettergli di comprarsi la vecchia canonica di bischwiller-sur-moder dove sogna di finire i suoi giorni. C'è purtroppo un piccolo dettaglio, che complicherà parecchio le cose: il portafogli era accanto a un cadavere. Sarà la curiosità (ma anche la voglia di sfidare l'ispettore lognon! ) a spingerlo a condurre una sua indagine parallela, che lo catapulterà in una sequela di guai.
Punteggio: 786
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 30/01/2023

Posizione in classifica: 98

Il Morto Piovuto Dal Cielo E Altri Racconti

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

Il Morto Piovuto Dal Cielo E Altri Racconti
Quattro nuove inchieste per l'esuberante dottor jean dollent, non più solo un investigatore per caso «il paese era grazioso e ridente come una miniatura. Non mancava neanche l'allegro rumore del martello sull'incudine del fabbro, né il caldo profumo del pane fresco che usciva dalla bottega del fornaio. «il castello era la raffigurazione perfetta della casa felice, dell'eleganza sobria e discreta. L'uomo che vi abitava, e che era abbastanza ricco da poter condurre altrove una vita dissipata, coltivava piaceri sereni e profondi, l'ordine e il buon gusto. «ma allora quella storia dei paletti, della buca ai piedi del fico e del metro srotolato in giardino. «e l'altro tizio, che nessuno aveva riconosciuto e che chissà da dove veniva, come poteva essere marcel vauquelin-radot, se quest'ultimo era ufficialmente morto da cinque anni».
Punteggio: 784
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/09/2021

Posizione in classifica: 99

Il Cane Giallo

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

Il Cane Giallo
«c'era in lei un'umiltà esagerata. I suoi occhi cerchiati, il suo modo di muoversi senza far rumore, senza sfiorare le cose, quel suo fremere d'inquietudine alla minima parola, corrispondevano abbastanza all'idea che ci si fa della serva abituata a ogni durezza. Sotto quelle apparenze si sentivano però come dei sussulti di orgoglio, che lei si sforzava di non lasciar trasparire. Era anemica. Il suo seno piatto non era fatto per risvegliare i sensi. Eppure c'era qualcosa di attraente in lei, qualcosa di torbido, di avvilito, di vagamente morboso».
Punteggio: 783
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/10/2024

Posizione in classifica: 100

Maigret E Il Produttore Di Vino

Georges Simenon

Narrativa estera - Gialli

Maigret E Il Produttore Di Vino
Non ha avuto vita facile oscar chabut. Ha lavorato duro e, dal nulla, è riuscito a costruire un impero. E che importa se il suo vin des moines, miscela di vini del midi e d'algeria, fa storcere il naso agli intenditori? Moderni uffici in avenue de l'opera, un appartamento in place des vosges, una villa in campagna a sully-sur-loire, una casa a cannes, amicizie altolocate: non male per il figlio di un oste del quai de la tournelle bocciato due volte alla maturità. Aggressivo e sprezzante com'è, sempre calato nella parte dell'uomo d'affari insensibile e senza scrupoli, sempre pronto a ostentare la sua ricchezza e il suo potere, oscar chabut pare ci provi gusto a farsi odiare. Tanto più che non esita a portarsi a letto, oltre alle sue dipendenti, le mogli di tutti gli amici. Sicché, quando lo freddano con quattro colpi di pistola all'uscita di una lussuosa casa d'appuntamenti di rue fortuny - dove si appartava ogni mercoledì con la sua segretaria -, nessuno si stupisce più di tanto. Ma come scovare l'assassino di un uomo che in pratica aveva solo nemici? Un vicolo cieco, si direbbe. E non è certo un caso che maigret conduca questa inchiesta davvero impossibile febbricitante, vittima di un'influenza che sembra appannarne la leggendaria sagacia. Maigret, lo sappiamo, è più vulnerabile di quanto non si creda: e questa volta ha tutta l'aria di uno scolaro che si sente male il giorno dell'interrogazione.
Punteggio: 781
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/09/2021

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