Il sud si sta svuotando di anime, culture e popolazione, tra emigrati e denatalità. Marcelle veneziani non parte dal nord e si ferma a eboli, come levi col suo cristo, ma parte dal sud più estremo e profondo e arriva a eboli. Risultato del suo viaggio è un rapporto letterario e civile sul meridione presente e passato che si dipana tra rifiuti e ricordi, tradizioni e degrado, cafonerie e cavallerie rusticane, ragioni e sentimenti, passando per contrade reali e allegoriche. Le località toccate diventano location per ambientare temi e personaggi, scorci e denunce, colore e cultura, malavita e folclore. Rabbiose critiche si alternano ad appassionate difese, partorite entrambe dall'amore per quelle terre. Nelle sue storie e storielle, veneziani capovolge l'idea crociana di un paradiso abitato da diavoli, e teme invece che il mezzogiorno stia diventando un inferno abitato da angeli in fuga per salvarsi da soli e non dannarsi insieme. Il suo resoconto assume una varietà di registri narrativi: dalle denunce giornalistiche alle nostalgie, dai ritratti parodistici al saggio storico, fino a lambire un sobrio «matriotti-smo» terrone e comporre una specie di manifesto sudista.
'mi chiamo enzo. Adoro guardare la tv, soprattutto i documentari del national geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande ferrari, anche se d'aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine. So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni. Me lo ha insegnato denny. Denny è come un fratello per me. Per sbarcare il lunario lavora in un'autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora siamo in pochi a saperlo. Perché lui ha delle responsabilità: deve prendersi cura della sua famiglia e di me, perciò non può dedicarsi interamente alle gare. Eppure è un vero campione, l'unico che sappia correre in modo impeccabile sotto la pioggia. E, credetemi, è davvero difficile guidare quando c'è un tempo da cani: io me ne intendo. Tra noi è stato amore a prima vista. Ne abbiamo passate tante, negli anni che abbiamo trascorso insieme. Ci sono stati l'incontro con eve, la nascita di zoè, il processo per il suo affidamento. Ah, ho dimenticato di dirvi una cosa importante: sono il cane di denny, e questa è la mia storia'.
Chiara ha 35 anni e una disastrosa situazione sentimentale. Vive a milano con sua sorella sara, sempre in lotta con il mondo. Ha una madre che le tiene in ostaggio con i suoi attacchi di panico e un pittoresco padre che vive a cuba, che le ha mollate da piccole dopo averle sfrattate. Con questi presupposti non c'è da stupirsi che l'autostima di chiara sia sotto terra: non crede neanche più di meritare un amore vero. Per questo accetta di iniziare una relazione clandestina col suo capo, che come da copione giura e spergiura di lasciare la moglie. Chiara è ironica, positiva, cerca sempre di perdonare le prepotenze altrui, ma non sa affermare il suo sacrosanto diritto all'amore e finisce puntualmente per fare da zerbino a uomini egoisti e superficiali. Destinatario dei suoi sfoghi è il dottor folli, il suo analista, a cui ogni settimana racconta un capitolo della sua disastrata vita amorosa, dalle elementari in poi. Il dottore l'aiuterà con ironia a recuperare l'autostima, riaprendo ferite mai rimarginate e affrontando nuove battaglie.
Ispirata a frank lloyd wright, il genio americano dell'architettura, autore di capolavori come il museo guggenheim, è la storia di howard roark, giovane architetto di talento, deciso a rinunciare a fama e carriera e a lottare contro i pregiudizi e le convenzioni, pur di affermare il proprio genio. Nella sua battaglia contro lo status quo e per il diritto all'arte vera, libera e creatrice, howard si imbatte in ogni variante di corruzione umana, inclusi un rivale senza scrupoli e privo di morale, peter keatin e un potente editore, ellsworth toohey. È anche la storia di un amore contrastato, struggente e impossibile che si intreccerà indissolubilmente con la vita e la carriera di howard.
La vita può cambiare, all'improvviso. Può stupirci e riscattare un passato che il destino ci ha costretto a vivere senza appello. Lo fa solo attraverso la forza umana più grande: l'amore. È proprio l'amore per la moglie che non c'è più a guidare il vecchio moses. Anche nel tempo in cui l'esistenza lo mette di fronte alle colpe di un'intera vita, giurata all'odio contro il diverso. Quel diverso che ha la pelle nera e che lui ha dovuto sacrificare nel nome di un padre, della sua gente e di una missione da condurre, nella terra di un dio senza perdono. È un amore che affonda nel ricordo e che porta moses a rivivere le tappe di un'infanzia segnata da un primo incontro: quello con l'insolente, un ragazzo suo coetaneo, forse un 'dio nero che non si prende'. Lì moses capisce che 'odio e gratitudine possono essere unica cosa', lì nasce il conflitto che non lo abbandonerà più. Fino alla notte di una vecchiaia ormai compiuta. In quella notte tutto cambia. Arrivano dei nuovi vicini di casa, e una donna 'con l'oro nelle mani e la danza sulla pelle' che custodisce un segreto: il segreto che spingerà moses ad affrontare finalmente il passato. È grazie a questo secondo incontro che gli occhi e il cuore di moses vedranno ciò che non hanno mai voluto vedere. Solo così l'amore per quella moglie scomparsa diventerà l'unica forza per arrivare alla verità.
Il secondo volume delle inchieste di montalbano. Il metodo del commissario più celebre d'italia si affina: annusare, raccogliere, intuire, collegare, simpatizzare e antipatizzare. In questo volume. La voce del violino: una giovane che vive in periferia, un artista appartato, un assassinio. A collegarli, un prezioso violino, scopre montalbano, la cui vita privata si complica e la cui tranquillità vacilla perché c'è una decisione da prendere. La gita a tindari: un triplice omicidio è avvenuto, un dongiovanni che vive al di sopra dei suoi mezzi e due anziani. Montalbano indaga tra i vecchietti. Indimenticabile e leggendaria la galleria dei pensionati in gita al santuario. L'odore della notte:
Il 1887 rappresenta una data storica nella letteratura poliziesca. Nasce in quell'anno il più celebre detective di tutti i tempi: sherlock holmes. Anche se uno studio in rosso, il primo romanzo della serie, passò praticamente inosservato, qualche anno dopo però il segno dei quattro fu accolto con un favore di pubblico tale da rimanere celebre nella storia letteraria. Per quarant'anni doyle continuò a inventare storie sul celebre detective e sul suo inseparabile aiutante, amico e voce narrante, il dottor watson, creando un modello destinato a esercitare un'influenza decisiva su tutta la letteratura poliziesca. Da uno studio in rosso a il segno dei quattro, dal ben noto mastino dei baskerville a la valle della paura, a le avventure di sherlock holmes, l'investigatore si confronta con un caleidoscopio di casi sempre più complessi ricorrendo spesso al suo stratagemma preferito: travestirsi, da prete, da marinaio o da mendicante. Nell'ultima avventura delle memorie di sherlock holmes, doyle, ormai stanco del personaggio, ne decreterà la morte facendolo precipitare in un abisso. Sarà poi costretto dalle proteste del pubblico a farlo resuscitare: eccolo in gran forma nel ritorno di sherlock holmes. L'ultimo saluto raccoglie quattro straordinarie storie dell'investigatore, ancora agile e lucido nonostante gli anni. Il taccuino di sherlock holmes, l'insuperabile detective si aggira tra maggiordomi, tappeti persiani e preziosi servizi da tè.
Scritto negli anni della seconda guerra mondiale (e anche censurato dal governo giapponese per la freddezza con cui tanizaki guardava alla propaganda bellica), questo libro è la storia di quattro sorelle di osaka, delle loro vite vissute una accanto all'altra, dei sacrifici e degli squilibri affettivi che ognuna di loro può imputare alle altre e a se stessa. Una vicenda comune, intessuta di piccoli fatti e anche di risvolti tragici, descritta con un'analisi psicologica, che ne fa una vera e propria ricognizione dell'esistenza umana. Un romanzo che parla del suo tempo e delle sue contraddizioni, ma che lo travalica fin da subito, assumendo il respiro una parabola universale, senza terra e senza tempo.
Corre l'anno 885 e la terra degli angli è un regno in pace, ma diviso. I danesi hanno esteso i propri domini nei territori a nord, i sassoni hanno rafforzato il loro potere a sud. Un corso d'acqua separa i due mondi: il temes, l'odierno tamigi. Ma quando un'ondata vichinga assedia l'antica città di londra, insediandosi all'interno delle sue mura, il già delicato equilibrio sembra vacillare. I nuovi arrivati spadroneggiano nelle campagne, razziano i tranquilli villaggi del wessex, riducono in schiavitù donne e bambini. E i numerosi fortilizi, spuntati come funghi, non bastano a fermarli. Lord uhtred, signore di bebban-burg, impavido guerriero sassone cresciuto tra i danesi, ha combattuto duramente per il suo re. Ma la vita agiata e il rispetto acquisiti non lo soddisfano, e l'inettitudine dell'erede al trono mette a dura prova il suo animo avventuroso che vorrebbe tornare a brandire la spada, a battere i gelidi mari del nord, a conquistare quelle terre che gli spettano di diritto. Quando il pio alfredo chiede il suo aiuto per frenare l'orda nemica, uhtred non sa che fare. Deve scegliere fra il giuramento che lo lega al re e il pericoloso mulinello di alleanze che mutano e di poteri che passano di mano. Ma ha tra le mani le sorti di un regno, un'isola sferzata dal vento dove la pace duratura è ancora un miraggio: deve prestare fede alla sua promessa o seguire la via tracciata dalla spada? Saprà rendersi onore e tornare a combattere, in nome della futura inghilterra?