La piccola madeline non ama leggere. Non legge libri, non legge giornali e nemmeno il menù sul furgone dei gelati. E soprattutto, non legge mai ad alta voce: balbetta, farfuglia, insomma, proprio non ci riesce. Ma quando ormai è pronta a rinunciare, ecco che incontra bonnie, il cane della biblioteca. Lei sì che sa ascoltare e non ride se madeline legge piano o si blocca. A volte basta un buon amico per fare la differenza, anche se ha quattro zampe! La storia si ispira al progetto 'read-to-dogs', pensato per i bambini che hanno difficoltà con la lettura ad alta voce attraverso l'aiuto di cani randagi. Età di lettura: da 5 anni.
In seguito alla futile uccisione di cinque nativi - colpevoli sam hope e bart barlow, due gradassi bianchi protetti dal governatore blister e dal colonnello elbert - aquila della notte, per ottenere giustizia, scatena una rivolta indiana, intraprendendo una serie di azioni di guerriglia che sfiancano l'esercito fino a ridicolizzarlo. Intanto, grazie al clamore scatenato dagli articoli pubblicati sul 'washington post' dal giornalista martin floyd, dalla capitale giunge l'ordine di sospendere le azioni militari contro i navajos. La poltrona del governatore blister comincerà a traballare, fino a una resa dei conti sotto il sole rovente del deserto. Nella veste cartonata dal dorso rosso, torna un capolavoro della saga di tex, scritto dal creatore del personaggio gianluigi bonelli, e disegnato da aurelio galleppini, in arte galep. Tra agguati, rivolte, sparatorie e intrighi, le atmosfere della vecchia frontiera tornano a vivere.
Protagonista di questo volume una storica avventura ambientata nei selvaggi territori degli indiani dakotas, scritta da gianluigi bonelli, creatore del personaggio, e disegnata da giovanni ticci, decano interprete delle gesta del celebre ranger. Nick billing, avido agente indiano di great falls, ha condannato a morire di fame e di freddo la pacifica tribù di dakotas guidata da padre fulton, tagliandone i rifornimenti. Lo scopo di questo sterminio crudele è impossessarsi dei giacimenti d'oro della zona. Alla ricerca di prove sulla colpevolezza dell'agente indiano, tex e carson dovranno vedersela con tre killer assoldati da nick billing. Intanto, rimasti a protezione del villaggio dei denutriti dakotas in attesa dei viveri, kit e tiger jack respingono l'attacco degli scagnozzi di billing, spediti nel campo a sterminare i pellerossa superstiti.
Dopo la vittoria nella corsa a ostacoli, la successiva sfida a cavallo vede deku in seria difficoltà. Se non altro, trovarsi al centro dell'attenzione spingerà il ragazzo a dare il meglio di sé. E io non sarò da meno! Papà, mamma, guardatemi! Plus ultra! Dopo l'incredibile vittoria nella corsa a ostacoli del festival dello sport dello yuei, deku si trova in grave difficoltà nella sfida a cavallo. Ma l'essere al centro dell'attenzione gli serve da sprone per dare il meglio di sé ed essere di esempio per i compagni! In un mondo in cui essere supereroi è la normalità, nascere senza particolari poteri equivale a una vera e propria disgrazia! Izuku midoriya dovrà mettercela tutta per ottenere un superpotere, e nonostante l'impresa sembri impossibile qualcuno finirà per notare le sue capacità. Tutto è cominciato con la notizia della nascita di un 'bambino luminoso', e da quel momento la terra si è popolata di 'heroes', comportando un riassetto globale di ogni aspetto della vita.
'con uno sguardo mi ha reso più bella, e io questa bellezza l'ho fatta mia. Felice, ho inghiottito una stella' si parla molto di amore nelle poesie di wislawa szymborska: ma se ne parla con una così impavida sicurezza di tocco e tonalità così sorprendenti che anche un tema sin troppo frequentato ci appare miracolosamente nuovo. «sentite come ridono - è un insulto» scrive di due amanti felici. «È difficile immaginare dove si finirebbe / se il loro esempio fosse imitabile» - e ad ogni modo «il tatto e la ragione impongono di tacerne / come d'uno scandalo nelle alte sfere della vita». Anche parlando d'amore la voce della szymborska sa dunque essere irresistibilmente ironica: non a caso adam zagajewski diceva di lei che «sembrava appena uscita da uno dei salotti parigini del settecento». Ma sa anche essere, dietro lo schermo della colloquiale naturalezza e dell'ingannevole semplicità, grave e trafiggente, come quando affida a un panorama divenuto ormai intollerabile il compito di proclamare l'assenza («non mi fa soffrire / che gli isolotti di ontani sull'acqua / abbiano di nuovo con che stormire») o all'amore a prima vista quello, ancor più temerario, di smascherare il caso-destino che ci governa: «vorrei chiedere loro / se non ricordano - / una volta un faccia a faccia / in qualche porta girevole? / uno 'scusi' nella ressa? / un 'ha sbagliato numero' nella cornetta? / - ma conosco la risposta. / no, non ricordano».
Un berretto di panno e una spada, un calice e una medaglia; il modellino di una nave e una forchetta dai rebbi appuntitissimi; l'occhio di un martire cattolico incastonato in un reliquiario d'argento e lo schizzo di una bandiera: ecco i protagonisti di una grande storia mai raccontata, dove si agitano immani conflitti e privati sommovimenti. Come in un sogno barocco, tutto succede a teatro. Non sul palcoscenico però, ma negli ultimi posti della platea. Siamo in inghilterra, nel secondo cinquecento, quando le commedie e le tragedie di shakespeare appassionano un pubblico chiassoso e variopinto. Come in 'la storia del mondo in 100 oggetti' neil macgregor guarda al passato attraverso la lente della vita, e racconta questa volta fatti e antefatti degli oggetti che gli spettatori di shakespeare portavano con sé: aggeggi capaci di definire l'identità sociale dei loro possessori, manufatti curiosi che svelano via via il piccolo enigma che li accompagna, inattesi congegni che ritrovano un significato. Ogni cosa è una storia, e ogni storia cattura, per un attimo, la verità di esistenze comuni, forse lontane dal primo piano dei grandi eventi, ma testimoni e protagoniste della cultura materiale del loro tempo.
L'ascendente di johanna su familiari e domestici e la nascita di sei figlie avevano plasmato un piccolo mondo di donne, intorno al quale orbitava il satellite di cuoche, cameriere e tate. La villa, intesa come casa, era femmina. «dopo la germania a palermo: in un libro agata bazzi racconta la storia tumultuosa di una famiglia di grandi imprenditori: gli ahrens, successi pubblici e drammi privati. E la rinascita» - il venerdì la famiglia ahrens è protagonista di una stagione magnifica nella storia di palermo: la 'palermo felicissima' del primo novecento. Albert, il patriarca arrivato nel 1875 dalla germania, diventa un entusiasta imprenditore di successo e sposa johanna benjamin, che sarà la madre dei suoi otto figli. Fra campagna e città fa costruire una superba villa sulla cui facciata spicca la scritta 'lik dÖr' ('la luce è là'), e sono anni di prosperità, di successo, di unità. Poi il terremoto di messina e la prima guerra mondiale portano via i due figli maschi, poi le leggi razziali restituiscono gli ahrens alla loro identità ebraica. Lo sfacelo economico conduce a un declino che non impedisce a marta, vera, berta e margherita di portare innanzi la 'luce' dei valori che hanno sempre ispirato la famiglia: coraggio, dignità, rigore, speranza.
Nel settembre del 1916 sul carso, nel settore tra oppachiasella e nova vas, il sottotenente mario puccini registra con l'occhio dell'uomo di lettere la terribile esperienza del suo plotone: ne scaturisce un racconto per quadri nel quale si alternano voci e personaggi a descrivere la vita del soldato semplice. Un diario che, all'insegna della sincerità, scava nella memoria per arrivare a una sorta di personale resa dei conti con l'esperienza di guerra e che si chiude su una nota di rimpianto per la mancata partecipazione emotiva - ma la complicità è evidente - imposta dal rapporto gerarchico, alla vita dei propri uomini. Un commiato malinconico che chiude un'opera notevolissima, scritta da una penna in grado di variare il registro dello stile e dei contenuti dal basso della noiosa quotidianità in prima linea alla concitazione dell'assalto e alla riflessività del riposo nelle retrovie.
Perché il tuo gatto la vince sempre, e perché finisci per amarlo sempre di più. La tua sveglia è ormai diventata il miagolio del tuo gatto? Il suo posto preferito è sulle tue gambe e tu ti ritrovi immobilizzato per non disturbarlo? Il salotto è invaso da scatole in cui lui può accoccolarsi? Allora sei un vero gattaro e questo è il libro per te! Federico santaiti – ormai diventato il più celebre 'gattaro del web' – racconta gli aneddoti e le curiosità sulla vita insieme all'animale domestico più amato, accompagnando con immagini irresistibili le (dis)avventure che chiunque abbia un gatto si ritrova a vivere ogni giorno. Un libro di coccole e fusa, un concentrato di tenerezza e divertimento perfetto per ogni 'gattaro irrecuperabile'.
Natale si avvicina e quest'anno gli animali del grande bosco attendono l'arrivo di un personaggio misterioso: il tomte. Non sanno bene chi sia. Ma gli scoiattoli hanno saputo che per natale bisogna addobbare un albero, preparare piatti speciali e scambiarsi doni, perciò tutti nel bosco si danno un gran da fare per accogliere il tomte nel migliore dei modi. Alla fine, però, del vecchio tomte brontolone neanche l'ombra. Arriverà oppure no? Il tomte, gnomo guardiano delle fattorie; lo jultomte (tomte del natale), ovvero il babbo natale della tradizione svedese; santa lucia, con la sua corona di candele nella notte più buia; i dolci speziati e i candelabri dell'avvento; i boschi innevati e la natura del freddo nord. Le tradizioni natalizie scandinave si intrecciano in questa divertente fiaba di ulf stark, arricchita dalle illustrazioni di eva eriksson. Età di lettura: da 7 anni.