Giudicato a volte in modo benevolo e a volte duramente, winston churchill fu un uomo d'azione instancabile fino a tardissima età. Questa biografia ne ritrae la vita politica e privata, dai difficili inizi alle romanzesche avventure africane, dai giorni cupi e gloriosi della seconda guerra mondiale fino al dopoguerra. Due volte primo ministro fino alle dimissioni nel 1955, fu protagonista di una eccezionale gamma di attività ed esperienze: nominato ufficiale durante il regno della regina vittoria, partecipò alle guerre coloniali in africa così come alle prime fasi di sviluppo dell'aviazione. Fu un pioniere e secondo alcuni anche un profeta in vari campi, dall'evoluzione della guerra aerea alle proposte di disarmo mondiale. La sua personalità complessa e il mondo in vorticoso mutamento in cui visse emergono da questa biografia, nella quale un celebre storico, e suo maggior biografo, dà una valutazione equilibrata del grande statista inglese, presente sulla scena politica per più di cinquant'anni.
«silvestri scrive bene, si muove tra le tecnologie militari e le condizioni ambientali con cognizione di causa e in più, rispetto agli storici militari in senso stretto, può mettere in campo la sua attenzione e vocazione a un appetibile narrare» - mario isnenghi nel 1917 l'europa era prostrata da tre anni di scontri e distruzione, e sulla massa dei combattenti era ormai scesa un'enorme stanchezza. Tuttavia, proprio nel 1917 l'isonzo divenne teatro di una delle più grandi battaglie della prima guerra mondiale, trasformandosi in uno dei fronti più sanguinosi e spietati. Nel breve tempo di sei mesi, e in quello spazio limitato delle rive che andavano da plezzo alla foce del timavo, si svolsero episodi storici di importanza decisiva. In questo volume, che dopo anni di retorica e silenzi svelò agli italiani la verità sulla grande guerra, mario silvestri esamina il ruolo del fronte italiano nel contesto generale del conflitto e fa emergere responsabilità, protagonisti e fattori chiave dei combattimenti, dall'ottusità di cadorna con le sue 'spallate' che costarono centinaia di migliaia di vittime all'incapacità di elaborare una valida strategia, dalle scelte di comandanti discussi e discutibili come capello e badoglio alla tragedia di caporetto. Preciso e documentato, il racconto di silvestri ci porta nel cuore dei campi di battaglia, dove fu consumato un sacrificio umano di settecentomila morti e un milione e mezzo di feriti, e restituisce con chiarezza l'immensità di un conflitto che sfuggì al controllo dei capi di stato e mutò definitivamente gli equilibri del vecchio mondo prebellico.
È notte fonda quando il diciottenne david tell scende dall'autobus che l'ha portato a parris island, la base militare dove avviene la prima, estenuante e selettiva fase dell'addestramento dei marines. David è sempre stato idealista e patriottico, ma niente poteva prepararlo a quello che lo aspetta: un addestramento massacrante, un incubo fatto di soprusi, vessazioni, vere e proprie torture, dal quale david riesce a uscire soltanto quando tocca il fondo dentro di sé e scopre di poter resistere. Tanto che nei mesi successivi david terminerà l'addestramento - rischiando la vita più volte - e apprenderà le tecniche di combattimento più avanzate, con le armi da fuoco e senza, le tattiche di sorveglianza e di aggressione, le manovre di invasione degli edifici occupati dai nemici. E i suoi risultati saranno tanto eccellenti che verrà selezionato per entrare a far parte della fast co (fleet anti-terrorism security team company): un'unità speciale all'interno dei marine, un'élite composta da uomini scelti diventati vere e proprie armi viventi. Con una voce asciutta e struggente al tempo stesso, david rivela segreti e retroscena inediti che riguardano il corpo militare più famoso al mondo, raccontando la storia vera di come imparare a uccidere significhi avere la possibilità di diventare un eroe. Ma significhi anche estrema solitudine ed estrema diffidenza nei confronti dei civili, della famiglia, degli affetti più cari. E persino di se stessi.
«silvestri scrive bene, si muove tra le tecnologie militari e le condizioni ambientali con cognizione di causa e in più, rispetto agli storici militari in senso stretto, può mettere in campo la sua attenzione e vocazione a un appetibile narrare» - mario isnenghi nel 1917 l'europa era prostrata da tre anni di scontri e distruzione, e sulla massa dei combattenti era ormai scesa un'enorme stanchezza. Tuttavia, proprio nel 1917 l'isonzo divenne teatro di una delle più grandi battaglie della prima guerra mondiale, trasformandosi in uno dei fronti più sanguinosi e spietati. Nel breve tempo di sei mesi, e in quello spazio limitato delle rive che andavano da plezzo alla foce del timavo, si svolsero episodi storici di importanza decisiva. In questo volume, che dopo anni di retorica e silenzi svelò agli italiani la verità sulla grande guerra, mario silvestri esamina il ruolo del fronte italiano nel contesto generale del conflitto e fa emergere responsabilità, protagonisti e fattori chiave dei combattimenti, dall'ottusità di cadorna con le sue 'spallate' che costarono centinaia di migliaia di vittime all'incapacità di elaborare una valida strategia, dalle scelte di comandanti discussi e discutibili come capello e badoglio alla tragedia di caporetto. Preciso e documentato, il racconto di silvestri ci porta nel cuore dei campi di battaglia, dove fu consumato un sacrificio umano di settecentomila morti e un milione e mezzo di feriti, e restituisce con chiarezza l'immensità di un conflitto che sfuggì al controllo dei capi di stato e mutò definitivamente gli equilibri del vecchio mondo prebellico.
La vera storia dei bambini ebrei che vissero nel famigerato blocco 31 ad auschwitz una pagina che getta una nuova luce sulla resistenza degli ebrei durante l'olocausto e merita di essere conosciuta. «c'era così poco spazio sulla cuccetta che, quando uno di noi voleva riposare il fianco, dovevamo girarci tutti in un intreccio di gambe, di petti e di pance vuote come se fossimo un'unica creatura dai molteplici arti, una sorta di divinità indù o di millepiedi. Fra noi nacque una certa intimità, non solo nel corpo ma anche nella mente, perché sapevamo che, pur non essendo nati dallo stesso ventre, saremmo di certo morti insieme. » - otto b kraus alex ehren è uno dei prigionieri di auschwitz-birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all'orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l'unica attività proibita a cui alex si dedica… questo romanzo è ispirato alla vera storia di otto b kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un'oasi di normalità.
La caduta dell'impero romano è da sempre uno dei più affascinanti enigmi della storia. Roma disponeva di una formidabile forza militare ed economica, su un territorio immenso, che si estendeva dal vallo di adriano ai confini con la scozia fino all'eufrate, dall'africa settentrionale al reno e al danubio. Era una macchina perfetta e collaudata, con una rete capillare di strade e di fortezze, ricche città e una organizzazione amministrativa per certi versi insuperata. Tra la battaglia di adrianopoli nel 378 d. C . E la deposizione dell'ultimo imperatore romolo augustolo nel 476 d. C . , la superpotenza più longeva della storia venne sconfitta e occupata da bande di invasori 'primitivi', distrutta da barbari ritenuti quasi incapaci di organizzazione e di pensiero razionale. Come è potuto accadere? Le ricostruzioni più diffuse hanno dipinto una civiltà decadente e corrotta, troppo 'civilizzata' e magari indebolita dal cristianesimo. Ma a giocare un ruolo determinante furono anche semplici dettagli, come gli archi degli unni, più lunghi e potenti di quelli dei nemici, e il carico fiscale imposto dalla capitale alle province. Con una narrazione ricca di episodi e personaggi memorabili, peter heather confuta i luoghi comuni, mettendo a frutto le sue competenze economico-militari e le sue approfondite conoscenze sui barbari, ricostruendo in maniera brillante e persuasiva gli scontri e le battaglie, ma anche i tentativi di integrazione alle frontiere dell'impero.
Diviso in tre parti, dedicate alle origini e all'età repubblicana, alla roma imperiale e all'età tardoantica, il volume segue un lineare tracciato cronologico che mette in primo piano i fatti, senza tuttavia rinunciare a fornire le necessarie informazioni sugli aspetti politici, economici, sociali e religiosi del mondo romano e a mettere in risalto, volta per volta, le fonti (letterarie e archeologiche) su cui si fonda la ricostruzione, consentendo così al lettore uno sguardo critico anche sui problemi della storiografia.
Pubblicato per la prima volta nel 1977, 'dispacci' è il doloroso reportage di un giornalista che tra il 1967 e il 1969 trascorse un anno e mezzo in vietnam, come corrispondente di guerra, al seguito delle truppe americane. Attraverso le stesse parole, crude e dirette, dei soldati con cui condivise pericoli e fatiche quotidiane, michael herr registra e racconta in queste pagine l'allucinante sequenza di crudeltà di cui furono responsabili, e a loro modo vittime, i giovanissimi americani arruolati nell'esercito, brutalmente scaraventati da una realtà rassicurante nel groviglio di una giungla misteriosa e nel pieno della follia bellica. Considerato uno dei testi più potenti sugli orrori del conflitto e sulla violenza di un periodo storico ancora molto vicino, il libro di memorie di herr affianca alla testimonianza e al valore storico del documentario la riflessione lucida e disperata di un osservatore d'eccezione sull'esperienza della morte e della guerra. Introduzione di roberto saviano.
Chandler ci racconta la storia di napoleone uomo e insieme quella di napoleone generale, permettendoci di penetrare nei più riposti ingranaggi della complessa ed enorme macchina militare che seppe mettere in ginocchio l'europa e di conoscere la struttura, l'armamento, le personalità dei capi: massena, berthier, davout, ney, murat, lannes. Questo saggio non si limita a descrivere lo svolgimento delle battaglie, ma ci coinvolge con antefatti e spiegazioni nella preparazione politica e diplomatica delle varie campagne e soprattutto mette in luce gli aspetti autentici del carattere di napoleone, al di là del personaggio mitizzato dalla storia, ripercorrendone la vita: dai tempi dell'oscuro servizio nell'esercito regio a valence, alle campagne d'italia, dove il giovanissimo generale è alla testa di una pittoresca e invincibile 'canaglia in armi'; a ulm, dove un esercito fu sconfitto solo con le marce; poi la fulminea manovra che annientò quello che era stato l'esercito di federico il grande, l'invasione in spagna e la guerriglia, i problemi e le tragiche vicende della campagna di russia dove napoleone affrontò enormi difficoltà logistiche; infine la campagna del 1814, forse la più brillante anche se si chiuse con la disfatta di waterloo. L'opera di chandler, corredata di mappe e cartine delle battaglie, di un indice dei nomi e di un imponente apparato di note, è un classico insostituibile della storia moderna.
Monica maggioni ha condotto diversi telegiornali e programmi rai (tv7, unomattina) e ha realizzato molti reportage dall'estero. Nel 2003 segue dagli usa le diverse fasi di preparazione della guerra in iraq e subito dopo parte per il conflitto al seguito delle truppe americane. Dopo la dichiarazione della fine ufficiale dei combattimenti rimane in iraq a documentare le difficili fasi della guerra. In questo libro la giornalista guida il lettore in un viaggio verso l'iraq dei soldati americani, soldati che vivono un universo parallelo fatto di linguaggi, abitudini, codici sconosciuti, soldati che non sono rambo né raffinati professionisti della guerra.