Economia, matematica, fisica, chimica, biologia: attraverso cinquanta incontri-interviste con i maggiori protagonisti di queste cinque discipline, odifreddi percorre un'altra tappa del suo personale viaggio lungo i sentieri del mondo scientifico contemporaneo. John nash, amartya sen, enrico bombieri, jean-pierre serre, john archibald wheeler, roald hoffmann, ilya prigogine, frederick sanger, renato dulbecco, rita levi-montalcini, james watson sono alcuni dei personaggi che si incontrano in queste pagine che, spaziando dalla biografia alla ricerca - con incursioni, per esempio, nella religione e nella politica - compongono nell'insieme un 'ritratto' della scienza del nostro tempo.
Impertinente, in senso letterale, è chi 'non appartiene', ad esempio a una politica o a una religione, e non appartenendo, suscita i risentimenti e le stizze di coloro che, appartenendo, lo tacciano di arroganza o insolenza. Il matematico impertinente è una specie del genere, caratterizzata dal fatto di non appartenere non per partito preso ma per motivi mutuati dalla più pura razionalità esistente: quella matematica. E l'incarnazione del matematico impertinente è piergiorgio odifreddi che nei saggi raccolti in questo volume su politica, religione, letteratura, filosofia e scienza - dispiega l'arsenale della ragione per argomentare che non è affatto vero che non possiamo non dirci cristiani, o che siamo tutti americani, o che la cultura è solo quella mitologica e (pseudo) filosofica sulla quale vive l'informazione. Ed è invece vero che non possiamo non dirci tecnologici, che siamo tutti africani, e che la cultura è anche (o soprattutto? ) quella matematica e scientifica che informa la vita.