All'indomani della strage al teatro bataclan di parigi, un uomo rimasto vedovo scrive una lettera ai terroristi. «venerdì sera avete rubato la vita di una creatura eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio… siamo in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo tornare da melvil che si sveglia dal sonnellino. Ha soltanto diciassette mesi, farà merenda come ogni giorno, poi andremo a giocare come ogni giorno, e per tutta la vita questo ragazzo vi farà l'affronto di essere felice e libero. No, non avrete nemmeno il suo odio. » «se ciò che chiamiamo occidente ha un senso, questo senso palpita nelle parole con cui il signor antoine leiris si è rivolto ai terroristi che al bataclan hanno ucciso sua moglie. » – massimo gramellini «il bellissimo libro di antoine leiris che finora non aveva mai trovato il coraggio di scrivere 'perché ho troppo rispetto per la sacralità della letteratura' è un viaggio nel lutto, nel tentativo di preservare dai terroristi, dalle bombe e dal mondo intero una bolla fatta di casa, vestiti, profumi e sorrisi di antoine, melvil e hélène. » – il corriere della sera «sei dentro il mio stomaco, hélène. Sei mesi fa, antoine aveva una moglie, un figlio piccolo e il sogno di scrivere un libro… alla fine il libro lo ha scritto. Ma non è il libro che si aspettava. Non avrete il mio odio è un libro, breve, delicato, prezioso. Umano. » – vanity fair «non avrete il mio odio» sono le parole di antoine leiris che il 17 novembre 2015 - all'indomani degli attentati di parigi e della morte della moglie al bataclan – facebook ha diffuso nel mondo intero. Leiris, rimasto vedovo con un bimbo di diciassette mesi, prosegue in questo libro il «diario» di quei giorni. Le sue sono parole molto misurate - private e non politiche -, parole sobrie che travalicano l'evento in sé e che raccontano un lutto atroce, improvviso, il senso di perdita, il legame vitale con il figlio e i suoi timori per lui, lo smarrimento, il nuovo modo di dover guardare al mondo. È l'istantanea di un dolore, in questo sta la sua forza, quella di un uomo disarmato contro l'orrore (da qualsiasi parte provenga) eppure capace di ragionare e di esprimerlo. Giornalista, antoine leiris ha perso la moglie durante gli attentati al bataclan del 13 novembre 2015. Pochi giorni dopo ha scritto un messaggio ai terroristi: non avrete il mio odio, che è stato riproposto da tutta la stampa del mondo diventando subito virale. Dalla sua lettera ha tratto un libro che è una testimonianza della necessità di continuare a vivere nonostante ogni sentimento di orrore e di dolore. «non avrete il mio odio» è uscito in francia e in tutto il mondo.