L'8 ottobre del 1985, francesco narducci, un giovane medico della buona borghesia perugina, scompare misteriosamente, mentre si trova a bordo della sua imbarcazione al lago trasimeno. La mattina aveva ricevuto una telefonata al lavoro e a metà pomeriggio, senza avvisare nessuno, si era recato al lago. Il corpo viene ritrovato, gonfio e irriconoscibile, quattro giorni dopo. La morte per annegamento viene data per scontata e le molte autorità presenti sul posto riconsegnano il corpo alla famiglia per la sepoltura. Tutto sembra finire lì. La vicenda si riapre quasi venti anni dopo, quando la magistratura perugina torna sul caso. Ma il caso si riapre in modo clamoroso: con la riesumazione si scopre che dentro la bara c'è un corpo diverso da quello ripescato nel lago; dall'autopsia risulta che la morte non è avvenuta per annegamento ma per strangolamento. Ma allora quando è morto il dottor francesco narducci? E, soprattutto, come è morto: annegato o strangolato? C'è stato o no uno scambio di cadaveri? Se sì: di chi era il corpo ripescato al lago trasimeno e dove è finito? E cosa collega la triste vicenda del medico di perugia alle inchieste sui delitti del 'mostro' di firenze?
John reed era un giornalista americano non particolarmente noto. Tuttavia la sorte gli concesse di trovarsi a pietroburgo, di assistere in prima persona ai momenti decisivi della rivoluzione d'ottobre e di conoscerne i protagonisti. Un libro che racconta l'entusiasmo per quella che doveva essere l'inizio della palingenesi del genere umano. Introduzione di rossana rossanda.
A un quarto di secolo di distanza, il mistero della scomparsa della quindicenne emanuela orlandi continua a registrare periodiche riesplosioni a base di 'rivelazioni', 'certezze' e 'supertestimoni' che rivelano immancabilmente il loro vero volto: depistaggi, falsi scoop e false speranze. In occasione del 25esimo anniversario della scomparsa sono dilagati gli ormai famosi manifesti recanti il volto sorridente di emanuela e il battage sulle rivelazioni dell'ultima supertestimone in ordine di tempo. Quella sabrina minardi che essendo stata a suo tempo l'amante di enrico 'renatino' de pedis, boss della banda della magliana, si presta molto bene a un rilancio ancora più intrigante e denso di misteri, cioè a un altro 'romanzo criminale' arricchito da una tomba da principe della chiesa per un principe del crimine. De pedis dorme infatti il suo sonno eterno in una cripta della basilica romana contigua alla scuola di musica frequentata da emanuela, dalla quale è stata vista uscire poco prima di sparire per sempre. In questo libro il giornalista pino nicotri ha condotto in modo serrato l'analisi non più rinviabile dei fatti, passando al setaccio tutti gli elementi della vicenda e il torbido contesto in cui si è svolta, compresi i giochi condotti dai servizi segreti della germania comunista. Il vuoto assoluto di verità nel gioco di specchi tra vaticano e 'rapitori' lascia spazio alle messinscene più varie, fino alle frottole e imprecisioni veicolate da trasmissioni televisive e giornali.
John reed era un giornalista americano non particolarmente noto. Tuttavia la sorte gli concesse di trovarsi a pietroburgo, di assistere in prima persona ai momenti decisivi della rivoluzione d'ottobre e di conoscerne i protagonisti. Un libro che racconta l'entusiasmo per quella che doveva essere l'inizio della palingenesi del genere umano. Introduzione di rossana rossanda.
Retroscena clamorosi, segreti di famiglia e 'trump confindential' in un bestseller che ha fatto infuriare il presidente. «dall'interno della casa bianca di trump, la vera storia della presidenza americana più controversa del nostro tempo. » il primo anno della presidenza di trump è stato travolgente e scandaloso per gli stati uniti e l'intero mondo. Per raccontarcene gli effetti, michael wolff, giornalista che già durante la campagna elettorale aveva frequentato il quartier generale di trump, si infila nella casa bianca 'come una mosca sul muro'. Wolff osserva da una prospettiva unica il caos nello studio ovale e si trova tra le mani un libro esplosivo ricco di retroscena inediti. Trump pensava realmente di vincere? E lo voleva davvero? Quali sono i fini di 'jarvanka', la creatura bifronte composta dalla figlia ivanka e dal marito jared kushner? Perché è stato licenziato il capo dell'fbi, james comey, e dopo di lui il capo dello staff, reince priebus? Perché è stato licenziato steve bannon, lo stratega (e anima nera) che aveva portato trump alla vittoria? Chi è la gola profonda delle rivelazioni sugli incontri tra lo staff di trump e i russi? Perché è inutile fornire a trump relazioni, analisi e qualunque testo scritto? Chi sta dirigendo davvero la casa bianca? Fuoco e furia è il libro che trump ha tentato invano di bloccare, un caso mondiale che racconta la storia appassionante di un mandato imprevedibile e impetuoso quanto il presidente stesso.
'un governo frankenstein e un'opposizione che non si oppone, tra l'agonia tragicomica del pd e la spocchia sinistrorsa degli 'alternativi'. Un berlusconi inesistente e gli 'intellettuali' che con renzi stavano zitti e adesso giocano ai ribelli. Con salvini e di maio al potere, tutto quello che valeva fino a pochi mesi fa non conta più. Prima c'erano i gattopardi, ora dichiarati e ora travestiti da innovatori. Adesso ci sono gli scavezzacollo, i populisti, i sovversivi. Da una parte quasi tutta l'informazione, pronta a enfatizzarne ogni errore. Dall'altra un ambizioso 'governo del cambiamento' che si sforza di stare unito, al punto da smussare le uscite del ministro fontana, glissare sui tweet del leader leghista e trovarsi concorde (fico a parte) sul caso diciotti. Il salvimaio va avanti tra il 'sovranismo livido' della lega e il 'giustizialismo moralista' dei 5 stelle, con conte a far da collante. Ma quanto può durare? E con quali conseguenze per un paese sempre più spaccato? Andrea scanzi torna con un nuovo pamphlet, raccontando l'attuale scenario politico italiano. Da questo libro nascerà uno spettacolo teatrale'.
Romanzo di formazione, cronaca famigliare e insieme manifesto politico, in tempo di guerra è anche un atto d'accusa contro le generazioni che ci hanno lasciato in eredità un universo saturo e ostile. «ho trent'anni, sono il soldato di una guerra invisibile» il racconto di marco e dei suoi trent'anni tiene insieme la storia di una «generazione smarrita» e quella del novecento: il secolo di cui tutti siamo figli. Mi ha cercata un giorno per farmi conoscere la sua battaglia, la stessa di tanti suoi coetanei. La sensazione di non trovare un posto in una famiglia in cui ognuno, quel posto, giusto o sbagliato che fosse, l'aveva trovato. Un bisnonno partigiano, un nonno comunista e uno professore. Una nonna «santa», l'altra medico. I genitori nelle milizie degli anni di piombo, poi riparati nella vita dei boschi, infine in una setta. L'elenco degli eserciti è completo, a contare tre generazioni dalla sua. E lui? «io sono nato in un tempo di guerra mascherato da tempo di pace», mi ha detto: «quando dico noi, non so chi siamo, noi. Siamo una moltitudine di solitudini. Non c'è niente che possiamo cambiare». E invece sí. Invece questa storia mostra che c'è sempre un luogo dove andare. Qualcosa che cambia. Anche quando fuori c'è nebbia e nessuno ti indica la strada. La vita corre e chiama, bisogna saperla ascoltare.
Questo libro nasce dall'esigenza di mettere un po' di ordine in ciò che ordine non ha: l'amore. Lo fa con l'aiuto di tanti. Dei lettori, innamorati e non, che da molti anni raccontano le loro storie alla rubrica
Conseguito il diploma da sommelier e l'attestato da degustatore ufficiale, andrea scanzi decide di partire alla scoperta dei luoghi e delle persone dalla cui passione nascono i più grandi vini italiani, con la convinzione che analizzare il mondo del vino è un modo per capire cosa proviamo per il nostro passato e cosa stiamo preparando per il futuro. E cosi si trova ad attraversare il belpaese, dalle langhe all'alto adige, dalla franciacorta a montalcino, per raccontare dove e per mano di chi nascono i nostri vini migliori. Scanzi ci insegna a riconoscere, insieme a chi li produce, il barolo, il pinot nero, il sassicaia, l'aglianico e altri capolavori di una lunga storia fatta di lavoro, pazienza e dedizione. Non senza ironia ci svela i piccoli e grandi segreti che ogni sommelier e ogni buon intenditore hanno messo a punto nel tempo. E soprattutto, ci insegna a riconoscere la vita segreta dei vini e ad apprezzare quella sottile arte che ne fa spesso dei capolavori: l'arte di invecchiare. Divenuto un piccolo classico nel suo genere, apprezzato dagli intenditori e da chi, semplicemente, ama il buon vino perché il vino ha vita.
Conseguito il diploma da sommelier e l'attestato da degustatore ufficiale, andrea scanzi decide di partire alla scoperta dei luoghi e delle persone dalla cui passione nascono i più grandi vini italiani, con la convinzione che analizzare il mondo del vino è un modo per capire cosa proviamo per il nostro passato e cosa stiamo preparando per il futuro. E cosi si trova ad attraversare il belpaese, dalle langhe all'alto adige, dalla franciacorta a montalcino, per raccontare dove e per mano di chi nascono i nostri vini migliori. Scanzi ci insegna a riconoscere, insieme a chi li produce, il barolo, il pinot nero, il sassicaia, l'aglianico e altri capolavori di una lunga storia fatta di lavoro, pazienza e dedizione. Non senza ironia ci svela i piccoli e grandi segreti che ogni sommelier e ogni buon intenditore hanno messo a punto nel tempo. E soprattutto, ci insegna a riconoscere la vita segreta dei vini e ad apprezzare quella sottile arte che ne fa spesso dei capolavori: l'arte di invecchiare. Divenuto un piccolo classico nel suo genere, apprezzato dagli intenditori e da chi, semplicemente, ama il buon vino perché il vino ha vita.