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Julien Tromeur


Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classica

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Libri in questa classifica: 1621

Pagina 14 di 163

Posizione in classifica: 131

La Regina Margot

Alexandre Dumas

Narrativa estera - Classica

La Regina Margot
'la storia che dumas ci narra è spesso pura invenzione; i suoi personaggi sono psicologicamente incerti, e piuttosto improbabili. Ma di tutto questo difficilmente ci si accorge, perché dumas possiede come pochi altri il dono di catturare il lettore e di immergerlo nella vicenda narrata. Tutto in lui è brio, azione, vita. ' (giorgio mirandola).
Punteggio: 949
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/11/2021

Posizione in classifica: 132

I Demoni

Fëdor Dostoevskij

Narrativa estera - Classica

I Demoni
'ma chi sono questi uomini, chi sono i 'demoni'? I demoni sono anzitutto 'uomini d'idea', come li definisce bachtìn, cioè uomini posseduti, tormentati, divorati da un'idea, cioè da una concezione onnicomprensiva, onniesplicativa e onnirisolutiva della realtà, uomini che si credono in possesso della 'verità', ma ognuno dei quali si è costruito una sua verità' in una forma aberrante, distruttiva, catastrofica. In questi uomini - secondo dostoevskij - si ritrova una caratteristica specifica ed esclusiva dello spirito russo: il russo è divorato da un'inesausta sete di verità ed è in grado di dedicarsi appassionatamente, fanaticamente al perseguimento dell'ideale da lui concepito, fino ad arrivare a ogni eccesso e a ogni estremo, compreso il sacrificio totale di sé. ' (gianlorenzo pacini)
Punteggio: 949
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/11/2021

Posizione in classifica: 133

La Mite
Racconto Fantastico

Fëdor Dostoevskij

Narrativa estera - Classica

La Mite<br>Racconto Fantastico
«immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo» scrive dostoevskij nel presentare ai lettori questo racconto perfetto, che di quell'uomo restituisce, con stenografica precisione, il soliloquio delirante e sconnesso, tutto esitazioni, ripetizioni, contraddizioni, pause, balbettii, ripensamenti. Di lui sentiamo i gemiti, e perfino l'eco dei passi che tornano in continuazione al cadavere steso sul tavolo. L'uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato da un illustre reggimento con l'accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un giusto, ma nemmeno un inveterato criminale. È semmai parente stretto dell'uomo del sottosuolo, con cui ha in comune la rabbia dell'individuo rifiutato dalla società, l'istinto dell'animale braccato. Sragionando ad alta voce, cerca di capire e ricostruire le cause della catastrofe. Ha amato la mite, ma torturandola con le parole e ancor più con il silenzio, con il perverso «sistema» ideato per vendicarsi di un'antica offesa e ritrovare la dignità perduta. E ora continua a chiedersi: «perché questa donna è morta|». Genio guastatore, maestro nel far saltare i ponti dei legami causali, dostoevskij gli nega – e lo nega ai lettori – il sollievo di una spiegazione univoca, definitiva. E il monologo si sgretola in un dialogo con immaginari interlocutori: giudici? Avvocati d'ufficio? Fantasmi?
Punteggio: 949
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 14/08/2024

Posizione in classifica: 134

I Cani E I Lupi

Irène Némirovsky

Narrativa estera - Classica

I Cani E I Lupi
Le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre, di un amore assoluto e immedicabile. A kiev, la famiglia di ada abita nella città bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre appartiene alla congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il tè come le barbabietole. Fra le due città sembra non esserci nessun rapporto, se non il disprezzo degli uni e l'invidia degli altri. Eppure, quando il ragazzine harry si troverà di fronte la bambina ada, ne sarà al tempo stesso inorridito e attratto: 'come un cagnolino ben nutrito e curato che senta nella foresta l'ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi'. Molti anni dopo il destino li farà rincontrare a parigi: e harry cederà a quella misteriosa attrazione del sangue che ada esercita su di lui.
Punteggio: 948
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/01/2022

Posizione in classifica: 135

I Viceré

Federico De Roberto

Narrativa estera - Classica

I Viceré
Sicilia. Fine ottocento. Al centro del libro, quanto del film che ne è stato tratto da roberto faenza, è la critica del trasformismo delle classi dirigenti abbarbicate al potere e disposte, per mantenerlo, a cambiare spregiudicatamente bandiere e ideologie e a saltare sul carro del vincitore di turno; perfino delle rivoluzioni, se la posta in gioco è quella di vanificare il mutamento, di perpetuare il dominio. 'forse è venuto il tempo di federico de roberto' - scrive antonio di grado nella sua introduzione. 'forse il lettore adulto, laico, postideologico, avvezzo al dubbio e alla demistificazione che la sua opera pretende, è già alla soglia di questo incontro decisivo: con uno dei capolavori della letteratura europea tra otto e novecento, con la più radicale e spietata autoanalisi che una nazione e i suoi intellettuali abbiano formulato della loro storia politica e civile e della natura e del ruolo delle loro élite dirigenti'.
Punteggio: 947
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/02/2025

Posizione in classifica: 136

Zorba Il Greco

Nikos Kazantzakis

Narrativa estera - Classica

Zorba Il Greco
Un uomo vero sta a fronte alta davanti alla necessità, e perfino a dio: tutto questo è, e sempre sarà, zorba il greco, mani e gambe che diventano ali nella danza leggendaria sulla spiaggia, sullo sfondo di una creta pietrosa senza tempo.
Punteggio: 947
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/07/2024

Posizione in classifica: 137

I Capolavori Delle Impareggiabili Penne Sororali Cime Tempestose-Jane Eyre-Agnes Grey

Emily Brontë

Narrativa estera - Classica

I Capolavori Delle Impareggiabili Penne Sororali Cime Tempestose-Jane Eyre-Agnes Grey
Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità. Da cime tempestose, a jane eyre, passando per agnes grey, fino ai meno noti l'angelo della tempesta, la signora di wildfell hall e shirley, le tre sorelle bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
Punteggio: 947
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 11/02/2025

Posizione in classifica: 138

Yoshe Kalb

Israel J. Singer

Narrativa estera - Classica

Yoshe Kalb
Chi è l'uomo, assente e impenetrabile, che alla domanda 'chi sei? ' dei settanta rabbini appositamente convenuti a nyesheve dalle grandi città della polonia russa e della galizia risponde solo, con voce remota: 'non lo so'? Il sensibile, delicato nahum, genero dell'onnipotente rabbi melech ed esperto di qabbalah, tornato pressoché irriconoscibile a nyesheve dopo quindici anni di un misterioso errare? O, come invece sostengono i nemici di rabbi melech, il più miserabile e deriso dei mendicanti di bialogura, yoshe il tonto, che per placare una spaventosa epidemia è stato unito in matrimonio a zivyah, la figlia idiota dello scaccino? È un asceta, un santo, degno di succedere all'ormai anziano rabbino di nyesheve e di guidare i hassidim, o un peccatore, uno spergiuro? Mai la comunità ebraica è stata tanto lacerata e divisa - al punto da istituire un tribunale che risolva il caso -, mai ha conosciuto una così sanguinosa faida, quasi che le sue sorti fossero appese all'esile filo di una vacillante identità e di un incomprensibile vagabondare. E mai come in quest'uomo l'impossibilità di decidere del proprio destino, l'esilio - da se stessi, anzitutto -, l'angosciosa ricerca di una patria inesistente hanno trovato una più arcana, struggente, memorabile incarnazione.
Punteggio: 947
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/11/2021

Posizione in classifica: 139

Il Pastore D'Islanda

Gunnar Gunnarsson

Narrativa estera - Classica

Il Pastore D"Islanda
Un classico da rileggere a natale«nella letteratura di ogni paese ci sono libri che sono come monoliti. Il pastore d'islanda è uno di questi. » - jòn kalman stefànsson«chi non l'ha mai bevuto in una buca nella terra, a trenta gradi sotto zero e in mezzo a un deserto di montagne e tempesta, non sa cos'è un caffè. » il natale può essere festeggiato in tanti modi, ma benedikt ne ha uno tutto suo: ogni anno la prima domenica d'avvento si mette in cammino per portare in salvo le pecore smarrite tra i monti, sfuggite ai raduni autunnali delle greggi. Nessuno osa sfidare il buio e il gelo dell'inverno islandese per accompagnarlo nella rischiosa missione, o meglio nessun uomo, perché benedikt può sempre contare sull'aiuto dei suoi due amici più fedeli: il cane leó e il montone roccia. Comincia così il viaggio dell'inseparabile terzetto, la «santa trinità», come li chiamano in paese, attraverso l'immenso deserto bianco, contro la furia della tormenta che morde le membra e inghiotte i contorni del mondo, cancellando ogni certezza e ogni confine tra la terra e il cielo. È qui che benedikt si sente al suo posto, tra i monti dove col tempo ha sepolto i suoi sogni insieme alla paura della morte e della vita, nella solitudine che è in realtà «la condizione stessa dell'esistenza», con il compito cui non può sottrarsi e che porta avanti fiducioso, costi quel costi, in un continuo confronto con gli elementi e con se stesso, per riconquistare un senso alla dimensione umana. Nella sua semplicità evocativa, il pastore d'islanda è il racconto di un'avventura che diventa parabola universale, un gioiello poetico che si interroga sui valori essenziali dell'uomo, un inno alla comunione tra tutti gli esseri viventi. Esce per la prima volta in italia un classico della letteratura nordica che ha fatto il giro del mondo e sembra aver ispirato hemingway per 'il vecchio e il mare', considerato in islanda il vero canto di natale.
Punteggio: 947
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/11/2021

Posizione in classifica: 140

Il Canto Di Natale

Charles Dickens

Narrativa estera - Classica

Il Canto Di Natale
È il più famoso tra i racconti natalizi scritti da dickens, nel 1843. Un racconto che ha avuto la forza di attingere all'immaginario popolare e a sua volta plasmarlo con forza. Per esempio, il personaggio di paperon de' paperoni in inglese si chiama scrooge mcduck, lo stesso nome cioè dell''avaro cattivo e senza cuore' di questo racconto dickensiano. Scrooge è talmente cattivo e avaro da rifiutare anche il calore del natale, per lui solo una perdita di tempo e di soldi. Sarà il fantasma del suo ex socio jacob marley a visitarlo per primo. Poi lo visiteranno altri tre spiriti, che gli restituiranno in rapida sequenza la visione del suo natale passato (di quando cioè lui era un bambino solo e triste), di quello presente (quello del suo contabile cratchit e del figlio in predicato di morte per la mancanza di cure adeguate) e infine del natale futuro, quello della sua morte, che verrà accolta con derisione e freddezza da tutti i suoi conoscenti. È in questo momento che il vecchio avaraccio si pente dei suoi comportamenti e cambia finalmente registro, ravvedendosi e celebrando in modo adeguato lo spirito del natale, con generosità e trasporto per gli affetti familiari.
Punteggio: 946
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/04/2025

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