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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Dalla Preistoria

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Libri in questa classifica: 247

Pagina 16 di 25

Posizione in classifica: 151

La Scintilla
Da Tripoli A Sarajevo Come LItalia Provocò La Prima Guerra Mondiale

Franco Cardini

Archeologia - Dalla preistoria

La Scintilla<br>Da Tripoli A Sarajevo Come LItalia Provocò La Prima Guerra Mondiale
All'inizio di agosto del 1914 scoppia la prima guerra mondiale. L'italia rimane estranea alle ostilità fino al 24 maggio 1915, ma le sue responsabilità in relazione al conflitto sono molto gravi e risalgono a qualche tempo prima. Nel 1911 l'europa è infatti in un sostanziale equilibrio, lo sviluppo economico è tumultuoso e le grandi potenze hanno risolto quasi tutti i loro contrasti coloniali: l'unico elemento di instabilità viene dall'impero ottomano, il cui collasso porterebbe a conseguenze imprevedibili. In particolare è preoccupante la situazione nei balcani, dove i nazionalismi serbo, bulgaro, greco e rumeno aspirano a un riassetto generale della regione a spese dei territori appartenenti a costantinopoli. Dopo oltre un quarantennio di pace fra le potenze del continente, è l'italia che riapre la stagione dei conflitti, invadendo le province ottomane di tripolitania e cirenaica. Giolitti, indifferente ai problemi continentali, è alla ricerca di una vittoria militare di prestigio che taciti le opposizioni di destra e rifiuta ogni offerta di cessione di fatto dei territori avanzata da costantinopoli, conservandone la sovranità nominale, sull'esempio dell'egitto e dell'algeria, da anni protettorati inglese e francese. Nasce così l'impresa di libia, inutile e proditorio attacco all'impero ottomano.
Punteggio: 641
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/04/2024

Posizione in classifica: 152

Le Meraviglie Del Mondo Antico

Valerio Massimo Manfredi

Archeologia - Dalla preistoria

Le Meraviglie Del Mondo Antico
La grande piramide di cheope a giza, immensa dimora di riposo eterno per il faraone e monumento di tale titanica complessione da sfidare sotto certi aspetti l'umana comprensione: la più antica fra le sette meraviglie e l'unica che sopravvive ancora oggi. I giardini pensili sospesi sul paesaggio di babilonia, costruiti da un grande monarca per la sposa che aveva nostalgia delle sue montagne boscose: la più evanescente delle sette meraviglie, quella più fantasmatica, invano cercata e inseguita da archeologi e poeti, da epigrafisti e indagatori delle antiche fonti. E poi l'artemision di efeso, gigantesco tempio dedicato al culto della dea artemide, voluto dal munifico re di lidia creso. Il colosso di rodi, l'enorme statua di bronzo che sorgeva su una piccola isola in mezzo al mare. E ancora, il mausoleo di alicarnasso, la monumentale tomba dove riposava il satrapo mausolo, nell'attuale bodrum, in turchia. Il faro di alessandria in egitto, che una volta indicava la via alle mille imbarcazioni che si avvicinavano a quel porto favoloso. E la statua di zeus a olimpia, grandiosa creazione del mitico scultore fidia. Sono queste le sette meraviglie del mondo antico. Già indicate come tali diversi secoli prima della nascita di cristo, furono contemporaneamente visibili solo nel periodo fra il 300 e il 227 a. C; successivamente andarono a una a una distrutte per cause diverse, salvo appunto l'inattaccabile piramide di cheope, scalfita soltanto dalle mani distruttrici degli uomini.
Punteggio: 637
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/12/2021

Posizione in classifica: 153

I Massacri Di Luglio
La Storia Censurata Dei Crimini Fascisti In Jugoslavia

Giacomo Scotti

Archeologia - Dalla preistoria

I Massacri Di Luglio<br>La Storia Censurata Dei Crimini Fascisti In Jugoslavia
A partire dal 2004, in italia, il 10 febbraio è dedicato alla «memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe». Per la parte politica che ha istituito una simile ricorrenza, si è trattato di una formidabile occasione per riscrivere la storia a uso e consumo di un delirio nazionalista, capace di riabilitare il fascismo, sottraendolo alle inappellabili responsabilità rispetto ai crimini compiuti in patria e altrove. In modo particolare, nella ex jugoslavia, gli italiani non furono affatto 'brava gente'. Al contrario, come dimostra giacomo scotti, il terrorismo ai danni della popolazione civile fu una delle principali caratteristiche dell'occupazione italiana dei territori balcanici: una storia sanguinaria e vigliacca e, proprio per questo, rimossa dalla memoria ufficiale.
Punteggio: 603
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/01/2024

Posizione in classifica: 154

La Scintilla
Da Tripoli A Sarajevo Come L'Italia Provocò La Prima Guerra Mondiale

Franco Cardini

Archeologia - Dalla preistoria

La Scintilla<br>Da Tripoli A Sarajevo Come L"Italia Provocò La Prima Guerra Mondiale
All'inizio di agosto del 1914 scoppia la prima guerra mondiale. L'italia rimane estranea alle ostilità fino al 24 maggio 1915, ma le sue responsabilità in relazione al conflitto sono molto gravi e risalgono a qualche tempo prima. Nel 1911 l'europa è infatti in un sostanziale equilibrio, lo sviluppo economico è tumultuoso e le grandi potenze hanno risolto quasi tutti i loro contrasti coloniali: l'unico elemento di instabilità viene dall'impero ottomano, il cui collasso porterebbe a conseguenze imprevedibili. In particolare è preoccupante la situazione nei balcani, dove i nazionalismi serbo, bulgaro, greco e rumeno aspirano a un riassetto generale della regione a spese dei territori appartenenti a costantinopoli. Dopo oltre un quarantennio di pace fra le potenze del continente, è l'italia che riapre la stagione dei conflitti, invadendo le province ottomane di tripolitania e cirenaica. Giolitti, indifferente ai problemi continentali, è alla ricerca di una vittoria militare di prestigio che taciti le opposizioni di destra e rifiuta ogni offerta di cessione di fatto dei territori avanzata da costantinopoli, conservandone la sovranità nominale, sull'esempio dell'egitto e dell'algeria, da anni protettorati inglese e francese. Nasce così l'impresa di libia, inutile e proditorio attacco all'impero ottomano.
Punteggio: 603
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/10/2021

Posizione in classifica: 155

L Amore E Il Potere
Da Rachele A Veronica, Un Secolo Di Storia Italiana

Bruno Vespa

Archeologia - Dalla preistoria

L Amore E Il Potere<br>Da Rachele A Veronica, Un Secolo Di Storia Italiana
Ci sono frasi tenere, ma ci sono anche incomprensioni, tensioni, matrimoni finiti male, divorzi, annullamenti della sacra rota, amanti che hanno avuto un ruolo decisivo nella vita privata e anche nella vita pubblica degli uomini che hanno guidato l'italia nell'ultimo secolo. Questo libro di bruno vespa è assai diverso da tutti gli altri: non racconta i retroscena della politica (che pure non mancano), ma i retroscena dell'anima. Con una serie di vicende finora mai rivelate, o dissepolte da un lungo oblio. Quanti sanno che mussolini era forse bigamo? Che francesco cossiga ha ottenuto, dopo sette anni di istruttoria, l'annullamento del suo matrimonio? Veronica berlusconi parla dopo la famosa lettera alla
Punteggio: 601
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/01/2023

Posizione in classifica: 156

Manuale Di Storia Medioevale

Andrea Zorzi

Archeologia - Dalla preistoria

Manuale Di Storia Medioevale
Mille anni di storia dividono la fine del mondo antico e l'inizio dell'età moderna: un'età di mezzo che si usa chiamare medioevo. Su di esso grava un forte pregiudizio negativo, come epoca di decadenza, che perdura fino ai nostri giorni. In realtà, il medioevo fu qualcosa di profondamente diverso: la storia del lungo periodo in cui venne formandosi l'identità storica dell'europa come originario incontro di civiltà – quelle romana, barbarica e cristiana – e come confronto continuo con le culture altre con cui venne in rapporto – quelle bizantina e islamica in ambito mediterraneo, ma anche quelle asiatiche e africane. L'autore ricostruisce questo complesso e affascinante periodo in una sintesi chiara e aggiornata, arricchita da un corposo apparato di informazioni di primo riferimento.
Punteggio: 576
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/06/2021

Posizione in classifica: 157

La Guerra Sporca Dei Partigiani E Dei Fascisti

Giampaolo Pansa

Archeologia - Dalla preistoria

La Guerra Sporca Dei Partigiani E Dei Fascisti
'milioni di persone senza difese nella morsa di due fazioni senza pietà, i partigiani e i fascisti. Nella fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, tanti italiani si trovarono scaraventati dentro l'inferno della guerra civile. E scoprirono che non esisteva differenza fra le parti che si scannavano. I partigiani e i fascisti si muovevano nello stesso modo. Alimentando una tempesta di orrori, rappresaglie, esecuzioni, torture, stupri, devastazioni. 'la guerra sporca' descrive il lato oscuro degli anni fra il 1943 e il 1945. Ho voluto narrarlo sfidando quanti strilleranno che il virus del revisionismo mi ha dato alla testa. Eppure che partigiani e fascisti si assomigliassero era una certezza già presente nei racconti di chi aveva vissuto da spettatore inerme un massacro mai visto in casa nostra. Ma questa realtà doveva restare nascosta. La resistenza era diventata una religione intoccabile. Anche parlare di guerra civile era proibito. Nessuno accettava il giudizio di uno scrittore schierato contro il fascismo in spagna: 'la guerra civile è una malattia, si finisce per combattere contro se stessi'. È accaduto anche da noi. ' (giampaolo pansa)
Punteggio: 516
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/12/2021

Posizione in classifica: 158

Perché LItalia Amò Mussolini (e Come è Sopravvissuta Alla Dittatura Del Virus)

Bruno Vespa

Archeologia - Dalla preistoria

Perché LItalia Amò Mussolini (e Come è Sopravvissuta Alla Dittatura Del Virus)
Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di benito mussolini e quella del signor covid (come lo chiama l'autore). Si apre con una passeggiata a piazza venezia: stracolma per i grandi proclami del duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il covid-19, a 2 miliardi di persone), ma se allora mussolini ebbe un'enorme popolarità interna e internazionale, l'italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno. Nella parte sul fascismo, bruno vespa mostra come, superato il trauma dell'opinione pubblica per il delitto matteotti, mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell'economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine. La guerra d'etiopia e la nascita dell'impero guadagnarono poi al duce perfino il plauso degli antifascisti. Ma il vespa storico racconta anche la vita privata di mussolini, dalla condizione di separato in casa a villa torlonia alle innumerevoli amanti frequentate anche durante la lunga relazione con claretta petacci. Nella parte sul covid ritroviamo il grande cronista, che ha voluto osservare con i propri occhi lo strazio di codogno, nembro, alzano, le terapie intensive e il cimitero di bergamo, parlando con sindaci, medici, sacerdoti, cittadini che hanno visto sconvolta la loro vita. Vespa mette a confronto le opinioni di eminenti scienziati, ironizza sui virologi da talkshow e prova a distinguere tra allarme e allarmismo, che nell'autunno 2020 ha davvero rischiato di mettere in ginocchio il paese. Negli ultimi capitoli, incontra il presidente del consiglio giuseppe conte e tutti i leader politici, testandone la capacità di utilizzare l'enorme quantità di denaro messo a disposizione dall'europa per rilanciare un'italia che non cresce da vent'anni. Conte illustra a vespa i timori per la ripresa dell'epidemia, la speranza di un vaccino ormai prossimo, i suoi rapporti con il potere e la strategia per rilanciare il paese. Segue un'analisi dei mutati rapporti di forza tra un pd rinvigorito dalle elezioni regionali e amministrative d'autunno e un m5s che rischia di perdere casaleggio e di battista. L'imprevedibile movimentismo di renzi e la corsa di calenda a sindaco di roma. La svolta europeista di salvini, la crescita costante di giorgia meloni e la fermezza di berlusconi, uscito dal covid, nel rivendicare il ruolo determinante di forza italia, seppure elettoralmente ridimensionata.
Punteggio: 482
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 17/10/2023

Posizione in classifica: 159

Perché L'Italia Amò Mussolini (e Come è Sopravvissuta Alla Dittatura Del Virus)

Bruno Vespa

Archeologia - Dalla preistoria

Perché L"Italia Amò Mussolini (e Come è Sopravvissuta Alla Dittatura Del Virus)
Questo libro racconta la storia di due dittature, quella di benito mussolini e quella del signor covid (come lo chiama l'autore). Si apre con una passeggiata a piazza venezia: stracolma per i grandi proclami del duce negli anni del consenso (1925-1936), deserta durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso o limitato la libertà degli italiani (il covid-19, a 2 miliardi di persone), ma se allora mussolini ebbe un'enorme popolarità interna e internazionale, l'italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno. Nella parte sul fascismo, bruno vespa mostra come, superato il trauma dell'opinione pubblica per il delitto matteotti, mussolini abbia conquistato il consenso mondiale per aver annientato il socialismo filosovietico in occidente, ma anche perché i treni arrivavano in orario e per la bonifica pontina, che ispirò alcune iniziative del presidente americano roosevelt. Gli italiani apprezzarono le grandi opere urbanistiche, la messa in sicurezza dell'economia dopo la crisi del 1929 e, soprattutto, le iniziative sociali: settimana lavorativa di 40 ore, dopolavoro, sostegno alla maternità, colonie marine. La guerra d'etiopia e la nascita dell'impero guadagnarono poi al duce perfino il plauso degli antifascisti. Ma il vespa storico racconta anche la vita privata di mussolini, dalla condizione di separato in casa a villa torlonia alle innumerevoli amanti frequentate anche durante la lunga relazione con claretta petacci. Nella parte sul covid ritroviamo il grande cronista, che ha voluto osservare con i propri occhi lo strazio di codogno, nembro, alzano, le terapie intensive e il cimitero di bergamo, parlando con sindaci, medici, sacerdoti, cittadini che hanno visto sconvolta la loro vita. Vespa mette a confronto le opinioni di eminenti scienziati, ironizza sui virologi da talkshow e prova a distinguere tra allarme e allarmismo, che nell'autunno 2020 ha davvero rischiato di mettere in ginocchio il paese. Negli ultimi capitoli, incontra il presidente del consiglio giuseppe conte e tutti i leader politici, testandone la capacità di utilizzare l'enorme quantità di denaro messo a disposizione dall'europa per rilanciare un'italia che non cresce da vent'anni. Conte illustra a vespa i timori per la ripresa dell'epidemia, la speranza di un vaccino ormai prossimo, i suoi rapporti con il potere e la strategia per rilanciare il paese. Segue un'analisi dei mutati rapporti di forza tra un pd rinvigorito dalle elezioni regionali e amministrative d'autunno e un m5s che rischia di perdere casaleggio e di battista. L'imprevedibile movimentismo di renzi e la corsa di calenda a sindaco di roma. La svolta europeista di salvini, la crescita costante di giorgia meloni e la fermezza di berlusconi, uscito dal covid, nel rivendicare il ruolo determinante di forza italia, seppure elettoralmente ridimensionata.
Punteggio: 482
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/08/2021

Posizione in classifica: 160

La Battaglia Che Fermò Limpero Romano
La Disfatta Di Quintilio Varo Nella Selva Di Teutoburgo

Peter S. Wells

Archeologia - Dalla preistoria

La Battaglia Che Fermò Limpero Romano<br>La Disfatta Di Quintilio Varo Nella Selva Di Teutoburgo
Nell'autunno del 9 d. C . , le legioni dell'imperatore augusto subirono una sconfitta devastante nel cuore di una foresta in territorio germanico. Ventimila soldati furono massacrati - oltre ai mercanti, alle donne e ai bambini al seguito dell'esercito - e augusto, sconvolto dal disastroso episodio, ridimensionò l'intero disegno espansionistico di roma. Il confine dell'impero fu riportato lungo il reno, che divenne la linea di demarcazione tra il mondo latino e quello germanico. Protagonisti della battaglia furono publio quintilio varo, legato romano in germania noto per la sua politica oppressiva, e arminio, condottiero germanico a capo del popolo dei cherusci, che concepì l'imboscata nella fitta vegetazione della foresta.
Punteggio: 427
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 23/04/2023

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