Una sciarpa, attraverso generazioni, unisce indissolubilmente il destino di due donne. «un romanzo evocativo ed emozionante. » - publishers weekly 'per un momento rimanemmo a guardarci, a ricordare quello che ci aveva uniti allora e che ancora ci univa. Poi lui andò alla scrivania, aprì un cassetto e ne tirò fuori un tessuto luminoso come il sole. La sciarpa. Me la porse, come se mi stesse regalando un mazzo di fiori. Era bella proprio come la ricordavo. ' ellis island, settembre 1911. Dopo aver perso l'uomo che amava, clara wood, infermiera, si prende cura degli emigranti che ogni giorno approdano all'isola in attesa di ottenere il visto d'ingresso negli stati uniti. E, un giorno, tra le migliaia di persone sbarcate, un uomo attira la sua attenzione. Ha la febbre, forse è destinato a morire, eppure non si separa mai da una bellissima sciarpa con un motivo di calendule e su cui è ricamato un nome: lily… manhattan, settembre 2011. Taryn michaels lavora in un negozio di tessuti nell'upper west side. Rimasta vedova, è riuscita a trovare un nuovo equilibrio. Eppure non riuscirà mai a cancellare il ricordo del giorno in cui le twin towers sono crollate, seppellendo suo marito. E neppure a cancellare il senso di colpa: lei infatti si è salvata grazie a uno sconosciuto che poi è scomparso, portando con sé la sciarpa che taryn indossava quel giorno: una sciarpa antica, con un motivo di calendule…
Kim lange sa benissimo di essere un'arrivista disposta, per la carriera, a sacrificare tutto, marito e figlia compresi. D'altra parte, così facendo, è arrivata a condurre il più noto talk-show televisivo di berlino ed è all'apice del successo. Ma il destino è sempre in agguato, ed ecco che un assurdo incidente pone fine alla sua vita. O no? Kim non si sta divertendo per niente: ha preso una gran botta in testa e le sembra di sprofondare in un immenso buco nero. Quando riemerge dal blackout, si sente strana, il suo corpo non è quello di sempre, ha una testa gigantesca. Un addome assurdo. Sei gambe. Orrore! È diventata una formica! La sua vita mal spesa deve essere espiata, e questa è la punizione. Per di più, con i suoi nuovi occhietti da insetto, finisce nel giardino della sua ex casa, dove assiste impotente alle manovre della ex migliore amica che gira attorno, smorfiosa, al suo ex marito. Ora, per la ex kim, c'è un solo modo per correre ai ripari: rimontare al più presto nella scala delle reincarnazioni per tentare la difficile risalita da insetto a essere umano. Ma la strada purtroppo è lunga, e non c'è più molto tempo. Attraverso quante altre orribili forme animali dovrà passare? Molte: da porcellino d'india a verme, da scoiattolo a vitello, fino a rinascere in una docile cagnetta, e in ciascuna di queste reincarnazioni verrà messa alla prova per dimostrare che il suo sciagurato cattivo carattere è cambiato.
Per sostentare la madre malata, osvaldo ha bisogno di carne, e parte a caccia di camosci. Si prepara a passare parecchio tempo nel freddo del bosco, quando si imbatte in quello che sembra un enorme colpo di fortuna. Un camoscio appena ucciso, e sepolto nella neve dai cacciatori, che verranno a riprenderselo. Osvaldo cede alla tentazione e prende il camoscio. Non ci vorrà molto perché i legittimi proprietari, i gemelli legnole, due brutte persone, di corpo e di anima, vengano a sapere chi ha rubato il loro camoscio. E decidano che il colpevole dovrà pagare con la morte. Inizia così per osvaldo un anno di vita in mezzo ai boschi e alle montagne, tra agguati, pedinamenti, rischi mortali, in fuga dalla ottusa follia dei gemelli, fino al sorprendente finale. Mauro corona, ispiratissimo, ci regala un romanzo travolgente, ricco di colpi di scena, e animato da personaggi tanto realistici quanto archetipici.
Spagna, 2003. Clarence rabaltué, una giovane studiosa di linguistica, trova casualmente nella vecchia casa di famiglia sui pirenei il frammento di una misteriosa lettera. Non riuscendo a trattenere la curiosità, inizia a leggere quella che scopre essere parte della corrispondenza di suo padre jacobo e dello zio kilian, emigrati nel 1953 in una piantagione di cacao a fernando poo, colonia spagnola nell'africa equatoriale. In quella terra esotica e lussureggiante, così diversa dalle loro fredde montagne, i due giovani fratelli conoscono lo stile di vita coloniale e il profondo contrasto con la spagna grigia e austera da cui provengono, scoprendo il vero significato di amicizia, passione, amore e odio. Ma uno di loro attraversa una linea proibita e invisibile, innamorandosi perdutamente di una ragazza del posto. E da quel momento tutto cambia. Clarence, che è all'oscuro di queste vicende, ne è sempre più coinvolta e sente il bisogno di scoprire cosa sia davvero successo e quali segreti nasconda la sua famiglia. L'unico modo per venirne a capo è partire per l'africa alla ricerca della soluzione del mistero, e la verità si rivelerà molto più sconvolgente di quanto lei avrebbe mai potuto immaginare. Intrecciando passato e presente, luz gabàs dà vita a saga familiare ricca di intrighi, storie d'amore e segreti, sullo sfondo inedito di una terra poco conosciuta.
In un paese alla periferia di napoli, negli anni '70, un gruppo di ragazzi vive l'ultima grande stagione degli ideali e delle lotte politiche, fa i conti con una realtà difficile, minacciata dalla criminalità organizzata, e nel frattempo affronta il suo particolare percorso di formazione, che passa attraverso gli amori, le tensioni familiari, le vacanze vissute all'avventura e termina con il fallimento degli stessi ideali da cui aveva preso le mosse. Le scelte dei protagonisti sono state, a partire da quel punto, le più diverse: e adesso c'è chi vive una vita del tutto normale, con moglie e figli, e chi invece si trova a fare i conti con il proprio passato di militanza armata.
A volte anche una visita inattesa e poco gradita - quella di un amico cieco della moglie, per esempio - può smuovere emozioni dimenticate. E cosi, infatti, che il narratore del racconto che dà il titolo alla raccolta - forse il più celebre di carver e uno dei più amati dall'autore - finisce per passare quasi senza rendersene conto dall'iniziale ostilità condita di gelosia al momento di una piccola rivelazione. È un personaggio carveriano a tutti gli effetti, l'anonimo protagonista del racconto: sottilmente alla deriva, privo di amici, inchiodato in un lavoro che detesta, con una moglie da cui forse si sente un po' trascurato. Eppure, è proprio la presenza ingombrante del cieco robert a costringerlo a uscire dalla sua corazza e abbozzare un rapporto umano, una condivisione che gli permetterà di recuperare, forse, una parte di sé dimenticata. Carver ne segue l'impercettibile evoluzione con naturalezza, con uno stile maturo e consapevole dei propri mezzi, da lui stesso definito 'più pieno e generoso'. Se 'cattedrale' chiude la raccolta su una tenue nota positiva, nel resto del libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all'apparenza secondari: un nuovo trasloco in 'la casa di chef', l'atto mancato di una riconciliazione impossibile in 'lo scompartimento', l'inizio di una crisi senza apparenti vie d'uscita in 'vitamine', in cui nella deriva personale fa irruzione la violenza della storia.
Nel romanzo, scritto in anni in cui questi temi e queste realtà venivano generalmente schivati, burroughs ci offre il racconto allucinato dell'inferno di un tossico. Lacerato tra la necessità impellente della 'roba' e il richiamo molesto della carne, braccato da polizia e spacciatori, lee, il suo doppio, trascorre le giornate in sordidi luoghi pervasi dai miasmi del corpo e dalle fobie della mente. Scavando nelle proprie ferite con l'acume della paranoia e un'acrobatica inventiva stilistica, burroughs tratteggia un ritratto dell'america all'acido fenico, un ritratto cui la vita quotidiana ha tentato con gli anni di adeguarsi.
Kasumi è nata e cresciuta nell'hokkaido, ma fugge ben presto a tokyo, dove sogna di realizzare una vita libera e diversa da quella monotona e squallida dei suoi genitori. Sposatasi con un tipografo mite e serio, kasumi cerca una via di fuga nelle braccia di un cliente del marito con il quale inizierà una relazione segreta e appassionata, che indurrà l'uomo a comprare una casa nell'hokkaido per ospitare la donna e la sua famiglia. Nel corso di questo soggiorno, la figlia maggiore di kasumi scompare senza lasciare traccia. Convinta che la scomparsa della bambina sia il meritato castigo per aver tradito il marito, le figlie e, anni prima, i genitori, kasumi intraprende un viaggio alla ricerca della figlia che la ricondurrà alle sue origini.
Vincitore del premio libro dell'anno 2008 di radio3 fahrenheitcampo di concentramento di natzweiler-struhof sui vosgi. L'uomo che vi arriva, una domenica pomeriggio insieme a un gruppo di turisti, non è un visitatore qualsiasi: è un ex deportato che a distanza di anni è voluto tornare nei luoghi dove era stato internato. Subito, di fronte alle baracche e al filo spinato trasformati in museo, il flusso della memoria comincia a scorrere e i ricordi riaffiorano con il loro carico di dolore e di rabbia. Ritornano la sofferenza per la fame e il freddo, l'umiliazione per le percosse e gli insulti, la pena profondissima per quanti, i più, non ce l'hanno fatta. E come fotogrammi di una pellicola, impressa nel corpo e nell'anima, si snodano le infinite vicende che parlano di un orrore che in nessun modo si riesce a spiegare, ma insieme i tanti episodi di solidarietà tra prigionieri, di una umanità mai del tutto sconfitta, di un desiderio di vivere che neanche in circostanze così drammatiche si è mai perso completamente.
Quattro pensionati - un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia - ammazzano il tempo inscenando i grandi processi della storia: a socrate, gesù, dreyfus. Ma certo è più divertente quando alla sbarra finisce un imputato in carne e ossa: come alfredo traps, rappresentante di commercio, che il fato conduce un giorno alla villetta degli ex uomini di legge. La sua automobile ha avuto una panne lì vicino, ma lui non se ne rammarica, anzi: pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova invece fra i quattro vegliardi, che gli illustrano il loro passatempo. L'ospite è spiacente: non ha commesso, ahimè, nessun delitto. Come aiutarli? Niente paura, lo rassicurano: 'un crimine si finisce sempre per trovarlo'. E se la colpa non viene alla luce, la si confeziona su misura: 'bisogna confessare, che lo si voglia o no, c'è sempre qualcosa da confessare'. Tra grandi abbuffate e abbondanti libagioni, il gioco si fa sempre più pericoloso, finché il piazzista si avvede d'essere non già un tipo banale, mosso solo da meschine aspirazioni di carriera e sesso, bensì un delinquente machiavellico, capace di usare la sua amante come un'arma infallibile contro il superiore cardiopatico.