Le corse dei cavalli, gli incontri di boxe, le donne, le sbornie colossali, le interminabili giornate al bar, le avventure spesso sordide sullo sfondo di un'america povera ed emarginata: nel suo libro più celebre, un bukowski più 'arrabbiato' che mai ci restituisce con forza tutto il suo universo narrativo, giustapponendo alla crudezza di una resa realistica l'elemento ludico, la 'vis comica', la capacità di sorridere davanti alla desolazione della vita.
Le corse dei cavalli, gli incontri di boxe, le donne, le sbornie colossali, le interminabili giornate al bar, le avventure spesso sordide sullo sfondo di un'america povera ed emarginata: nel suo libro più celebre, un bukowski più
Un giocatore professionista raccatta un barbone, lo porta con sé alle corse dei cavalli e questi si rivela uno straordinario vincente, che rapidamente si arricchisce; un killer ha un incontro in un bar con due uomini che gli affidano un incarico, e dopo aver tranquillamente scolato due birre con loro, va ad uccidere la moglie di uno di questi, come richiesto; un uomo acquista un manichino femminile e se ne innamora pazzamente; uno scrittore beone e frustrato raggiunge un clamoroso successo ma non riesce a liberarsi dell'alcol; un uomo e una donna ideano un piano ingegnoso per raggiungere lo scopo principale della loro vita: starsene in eterno in camera da letto a bere e scopare.
Questo libro, che attinge direttamente alla fonte dei manoscritti originali dell'autore, è il racconto autentico e intimo della vita selvatica e indomabile di uno scrittore di culto. «'sui gatti' è un libro importante per chi ama bukowski. Importantissimo per chi ama bukowski e i gatti, ma se amate anche solo i gatti o solo bukowski, andrà benissimo. » - guido catalano - ttl la stampa «più gatti hai, più a lungo vivrai. Se hai cento gatti, vivi dieci volte di più che se ne hai dieci. Prima o poi questa cosa verrà scoperta e la gente avrà migliaia di gatti e vivrà per sempre. » charles bukowski ha amato molto: le donne, l'alcol, i libri e la scrittura, il gioco d'azzardo… in queste pagine scopriamo un'altra passione del cantore del lato oscuro ¬dell'america: i gatti. Maestose e bellissime, le «piccole tigri» hanno sempre affascinato bukowski, che con i gatti ha scelto di condividere l'esistenza, lasciando che camminassero sui tasti della macchina da scrivere e che fossero testimoni compiaciuti delle sue sbronze e delle sue scorribande – letterarie e non. Lo scrittore descrive i felini come fieri combattenti, cacciatori spietati, maestri nell'arte della sopravvivenza, animali che sanno come dare e pretendere -rispetto, senza mai tradire la loro vera natura, indipendente, ribelle e un po' cinica, proprio come quella di bukowski.
Scritto nel 1979, 'shakespeare non l'ha mai fatto' è il resoconto del viaggio che lo scrittore e la sua compagna linda lee intraprendono in europa. Rivediamo parigi e nizza con gli occhi di bukowski, gonfi per il poco sonno e frequentemente di malumore per le continue sbronze, ma soprattutto la provincia tedesca che gli aveva dato i natali. Non certo nelle loro caratteristiche geografiche bensì in quelle umane: gli amici artisti, i parenti di linda, il vecchio zio tedesco e l'accoglienza di un pubblico che ama i suoi scritti nonostante l'autore continui a eccedere in comportamenti fuori dalla norma, persino scorbutici. Un diario di viaggio, dunque, ma soprattutto una serie di aneddoti, di storie di vita, in cui il grande scrittore continua a sorprenderci con le sue genuine quanto maledette rivelazioni sul senso dell'esistenza, la morte e l'amicizia. Il viaggio si srotola tra reading, presentazioni televisive e cene nel corso delle quali bukowski non fa proprio nulla per conquistare il suo pubblico. Ma in questo sta la sua forza e originalità: presentarsi al mondo semplicemente per quello che è, senza nascondere le proprie umane debolezze, scrivendo alla fine un inedito viaggio sentimentale, composto di poesie e appunti di vita vera.
Poeta dell'eccesso, bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle (una storia che comprende henry miller, i poeti beat e una cultura underground tanto articolata quanto pittoresca). In 'compagno di sbronze', forse più che altrove, la vena satirico-umoristica dell'autore assume talora colorature selvagge o addirittura feroci. Colpa dell'atmosfera alienante di los angeles ('passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano'). Ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell'emarginazione e della provvisorietà, la sessualità eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l''agenzia soddisfatti e rimborsati'. In fondo al sunset boulevard, charles bukowski, il 'folle', il 'fallito', salda il conto con il sogno americano.
Depresso, appesantito da una pancia ingombrante, il conto in rosso, i creditori sempre alle porte, tre matrimoni alle spalle, nick belane è un detective, 'il più dritto detective di los angeles'. Bukowski gioca con un vecchio stereotipo e vi aggiunge la sua filosofia di lucido beone, il suo esistenzialismo da taverna e un pizzico di cupa, autentica disperazione. I bar, le episodiche considerazioni sul destino, il cinismo, l'ormai sbiadito demone del sesso, il fallimento preofessionale ed esistenziale, insieme alle mere invenzioni narrative, diventano il 'pulp' del titolo. Lontano dalle atmosfere tenebrose delle ordinarie follie, il testamento spirituale di uno scrittore che non ha mai esitato a immergersi nel degrado della società contemporanea.