Parole forti, nuove. Un quaderno che è allo stesso tempo un urlo e un abbraccio. «l'intenzione di questo mio breve libro, che preferirei chiamare quaderno, non è quella di tediarvi con il diario della mia quarantena, ognuno ha il suo ed è quello il più prezioso. La mia intenzione è quella di arrivare a riflettere insieme su un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva che questa incredibile tragedia ci potrebbe suggerire. » ci sono persone con un desiderio così forte di assoluto, che si sentono nel corpo come l'immensità del mare dentro a un bicchiere. Ma sanno che quel bicchiere, piccolo fino al ridicolo per il suo compito impossibile, è l'unica occasione per incontrare gli altri, perché qualcuno possa avvicinare le labbra e bere. Persone che di quel limite però continuano a essere insofferenti, a stare male al punto di diventare prigioniere della propria testa. Persone dentro di testa, come scrive chiara gamberale - 'non ho mai sopportato che delle persone con un certo tipo di problemi si dica: fuori di testa'. Persone fondamentalmente smarrite, come sente di essere lei e quegli amici che soprannomina 'gli animali dell'arca senza noè'. Che quando il mondo si è chiuso in casa, contrariamente a chi di solito è capace di vivere, si sono dimostrate fin troppo capaci, senza il peso del là fuori, di sopportare questa quarantena. 'a che cosa ci riferiamo, quando diciamo: io? A tutto quello che prescinde dal là fuori o a tutto quello che lo prevede? ' chiara gamberale, sempre così pronta a raccogliere la sfida di inventarsi modi speciali per dare voce a ciò che sentiamo, ci consegna ora una testimonianza che è un urlo e una carezza. Pagine forti, nuove, in cui quel disagio diventa, alla luce particolare della pandemia, la chiave per schiudere le fragilità e le risorse di ognuno di noi. Perché quel metro di distanza dagli altri, sia quando si infrange sia quando si rispetta, è comunque 'un potere nelle nostre mani'.