Nell'angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d'arte julian isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di como lo hanno trovato accanto a un cadavere
Nell'angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d'arte julian isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di como lo hanno trovato accanto a un cadavere 'letteralmente fatto a pezzi' sembrerebbe ridicola persino a lui. Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi può farlo, se non quell''odioso, pingue' collega che risponde al nome di oliver dimbley? 'discreto come il fischio di un treno a mezzanotte', dimbley lo aveva avvicinato in un pub di londra, gli aveva offerto di comprare la sua galleria d'arte di mason's yard (come faceva a sapere dei suoi conti in rosso e della sua crescente 'passione per l'alcol'? ) e lo aveva spedito sul lago di como, nella lussuosa villa di jack bradshaw, collezionista che, guarda caso, julian ha trovato cadavere, riverso in un lago di sangue. Per fortuna il generale cesare ferrari del nucleo artistico di roma, che ne ha viste troppe per fidarsi di un caso all'apparenza così semplice, ha pensato bene di rivolgersi a gabriel allon, ex agente del mossad e restauratore di fama internazionale di quadri e affreschi. Amico di vecchia data di isherwood, allon accorre subito sulle sponde del lago e non impiega molto a scoprire che la vittima era a capo di un'organizzazione che comprava quadri rubati per poi rivenderli a un facoltoso e anonimo 'appassionato d'arte'. Un vasto traffico illegale di capolavori della pittura.
Quando una violenta esplosione fa saltare in aria lo yacht su cui un membro di spicco della famiglia reale sta trascorrendo le vacanze, i servizi segreti britannici si rivolgono all'unico uomo in grado di rintracciare l'assassino: il leggendario gabriel allon. Il suo obiettivo è eamon quinn, esperto di esplosivi e mercenario di morte che vende i propri servigi al miglior offerente. È un uomo freddo, crudele, elusivo come un'ombra, ma a dargli la caccia insieme a lui c'è anche christopher keller, ex soldato dei corpi speciali inglesi e ora sicario professionista. Entrambi hanno un conto in sospeso con lo spietato terrorista, e per eliminarlo sono pronti a tutto, anche ad assecondare i piani di un'organizzazione che vuole vederli morti. Perché quando si cerca la vendetta, anche la morte ha i suoi vantaggi. Dalle assolate spiagge dei caraibi alle scogliere della cornovaglia, passando per i vicoli di belfast, una spietata caccia all'uomo costellata di colpi di scena che vi terrai con il fiato sospeso fino all'ultima riga.
Quando papa paolo vii muore inaspettatamente, gabriel allon viene convocato a roma dal segretario personale del pontefice, che ha ottime ragioni per sospettare che il santo padre sia stato assassinato: la guardia svizzera in servizio davanti agli appartamenti papali quella sera è scomparsa, e così pure la lettera che il pontefice stava scrivendo. Una lettera indirizzata proprio a gabriel allon. L'ex capo dell'intelligence israeliana accetta di indagare, e scopre che il pontefice stava combattendo una guerra privata contro il potentissimo ordine di sant'elena, e che intendeva affidare proprio a lui un misterioso e controverso libro trovato nell'archivio segreto del vaticano. Ma l'ordine è disposto a tutto per evitare che quel volumetto arrivi nelle mani di allon, e lui è altrettanto deciso a trovare le prove della cospirazione. Sarà una missione all'ultimo respiro, che lo porterà da firenze a un monastero di assisi, dai sotterranei dell'archivio vaticano alla cappella sistina, dove allon assisterà a un evento a cui nessun laico era mai stato ammesso prima di lui: la sacra consegna delle chiavi di san pietro al nuovo papa.
Da ventisette anni il sacerdote niccolò moretti varca le porte della basilica di san pietro, si genuflette di fronte alla confessione e sale sull'impalcatura che avvolge il baldacchino del bernini. Sta per iniziare il restauro in vista della quaresima quando nota qualcosa disteso a terra e, mentre scende a vedere, si accorge che non è un uccello con un'ala rotta o una sciarpa dimenticata da qualche turista, come aveva pensato. È il cadavere di una donna. Pochi minuti dopo il vaticano ha già contattato una persona fidata capace di sbrogliare quel mistero rapidamente e senza destare scalpore: gabriel allon, restauratore e imprendibile spia del nucleo più segreto dei servizi israeliani. Scampato per miracolo all'ultima missione, allon si trova già a roma per presenziare ai lavori di restauro della deposizione di cristo di caravaggio e non ci mette molto ad accorrere nel luogo dell'incidente. Secondo gli inquirenti, la vittima, claudia andreatti, si sarebbe suicidata buttandosi di sotto dall'impalcatura del baldacchino, ma a gabriel i conti non tornano: perché una studiosa giovane e affermata che ogni giorno lui incontrava sorridente avrebbe dovuto togliersi la vita? E, inoltre, perché l'avrebbe fatto nell'unico momento in cui le telecamere di sicurezza erano spente? Seguendo il misterioso invito di monsignor luigi donati, l'enigmatico segretario privato di papa paolo vii, la spia israeliana accetta di non collaborare con la polizia ma inizia un'indagine solitaria.
Da ventisette anni il sacerdote niccolò moretti varca le porte della basilica di san pietro, si genuflette di fronte alla confessione e sale sull'impalcatura che avvolge il baldacchino del bernini. Sta per iniziare il restauro in vista della quaresima quando nota qualcosa disteso a terra e, mentre scende a vedere, si accorge che non è un uccello con un'ala rotta o una sciarpa dimenticata da qualche turista, come aveva pensato. È il cadavere di una donna. Pochi minuti dopo il vaticano ha già contattato una persona fidata capace di sbrogliare quel mistero rapidamente e senza destare scalpore: gabriel allon, restauratore e imprendibile spia del nucleo più segreto dei servizi israeliani. Scampato per miracolo all'ultima missione, allon si trova già a roma per presenziare ai lavori di restauro della deposizione di cristo di caravaggio e non ci mette molto ad accorrere nel luogo dell'incidente. Secondo gli inquirenti, la vittima, claudia andreatti, si sarebbe suicidata buttandosi di sotto dall'impalcatura del baldacchino, ma a gabriel i conti non tornano: perché una studiosa giovane e affermata che ogni giorno lui incontrava sorridente avrebbe dovuto togliersi la vita? E, inoltre, perché l'avrebbe fatto nell'unico momento in cui le telecamere di sicurezza erano spente? Seguendo il misterioso invito di monsignor luigi donati, l'enigmatico segretario privato di papa paolo vii, la spia israeliana accetta di non collaborare con la polizia ma inizia un'indagine solitaria.
Gabriel allon è seduto su uno dei blocchi di cemento armato che nel cuore di san pietro proteggono l'obelisco egizio, quando boris ostrovskij compare in fondo alla piazza. Allon si alza e si lascia risucchiare da una folla di allegri pellegrini polacchi fin nell'atrio della basilica. È in piedi davanti all'altare papale quando ostrovskij entra dal portico. Il russo punta verso la cappella della pietà. Quando gabriel allon finalmente lo raggiunge, il russo è in ginocchio davanti al basamento, il volto sollevato verso il soffitto, gli occhi fuori dalle orbite, i lineamenti della faccia irrigiditi in un'espressione di puro terrore, le mani serrate intorno alla gola. Ad allon non resta che allontanarsi di gran carriera. È il restauratore più amato del vaticano, come potrebbe giustificare la sua presenza lì, accanto al cadavere di un russo assassinato probabilmente con una letale dose di veleno? Come potrebbe svelare che lui è in realtà il miglior agente segreto di israele? E che il russo è un libero giornalista di un settimanale di inchiesta sulle tracce di ivan borisovic charkov, ex quinta direzione generale del kgb, capo di un gigantesco impero finanziario? 'le regole di mosca' ci offre un ritratto incomparabile della nuova russia e della sua capitale, una città in cui tutto sembra ancora ruotare attorno al primo principio della dottrina di stalin: la morte risolve tutti i problemi. Niente uomini, niente problemi.