'j. R . R . Tolkien, il professore che amava i draghi, filologo insigne ed estroso, subcreatore della terra di mezzo e dei suoi miti cosmogonici, conservatore, cattolico tradizionalista, antimoderno al punto tale da preferire i fulmini ai lampioni, i cavalli alle automobili, ha insegnato ormai a diverse ad amare il medioevo e il fantastico e a non considerarli entrambi qualcosa di negativo, di cui vergognarsi o addirittura 'pericoloso'. Tolkien, della evasione del prigioniero dal carcere della modernità, ne ha fatto un atteggiamento positivo e costruttivo, indispensabile per uscire indenni mentre si superano tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà. ' (g. De turris)
Il 'signore degli anelli' è un romanzo d'eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona alla felicità del lettore avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d'inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di tolkien è in realtà un'allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. A 60 anni dalla prima pubblicazione, l'edizione integrale del 'signore degli anelli' riveduta in collaborazione con la società tolkieniana italiana.
Húrin è un cavaliere, fraterno amico del suo re; è sposato con morwen e ne ha avuto un primo figlio, túrin. Quando túrin è ancora un bambino, húrin deve partire per combattere contro il perfido signore del male morgoth, che prima lo cattura e poi lo tortura, per farsi dire dove si sono rifugiate le truppe superstiti. Poiché húrin resiste, il signore del male lo minaccia: se non confesserà, a pagare sarà la sua famiglia. Per fortuna, nel frattempo, la saggia morwen decide di allontanare túrin, e lo manda da un re amico, thingol. Túrin cresce e a diciassette anni si sente pronto per diventare anche lui cavaliere e andare alla ricerca di suo padre. Unendosi a una banda, túrin si mette in viaggio e fra scorribande, assalti a tradimento e avventure di ogni genere, riesce a sfuggire agli uomini di morgoth che lo inseguono, di regno in regno. Dopo essersi rifugiato presso un altro re, sotto falso nome, túrin arriva allo scontro finale.
La compagnia dell'anello si sgretola. Merry e pippin sono fatti prigionieri dalle forze del male. Aragorn, legolas e gimli stringono un'alleanza con i guerrieri di rohan. Mentre frodo e sam continuano il loro viaggio verso il monte fato. Nelle «due torri» la compagnia si sgretola. Merry e pippin sono fatti prigionieri dalle forze del male, ma riescono a fuggire e trovano soccorso tra gli ent, esseri giganteschi, mezzi alberi e mezzi umani, con i quali si lanceranno all'attacco della torre di saruman. Aragorn, legolas e gimli stringono un'alleanza con i guerrieri di rohan, un popolo fiero e luminoso come l'argento di cui si veste, che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. Nel frattempo frodo e il devoto sam continuano il loro faticoso viaggio verso il monte fato guidati da gollum, l'antico possessore dell'anello unico. Ma spaventose creature li attendono e il loro cammino si interrompe tragicamente ancora una volta.
Il libro narra la vicenda di un contadino abitudinario e un po' fanfarone, costretto dalle circostanze a dar la caccia a un drago, su cui riesce ad aver la meglio, diventando ricco e rispettato tanto da essere eletto re. La fonte sarebbe un'antica cronaca in latino contenente il resoconto delle origini del piccolo regno, dove il racconto è ambientato. Ma si tratta soltanto di un espediente. Tolkien vi ricorre non già per dare credibilità storica al suo narrare, ma per creare un mondo metastorico, senza precise coordinate spazio-temporali, un'atmosfera da fiaba, un universo immaginario popolato di draghi e di giganti in cui però è possibile ritrovare qualcosa che si incontra nella realtà di tutti i giorni.
L'atteso inedito di tolkien presenta la storia della coppia fantastica a cui l'autore inglese già allude in altre opere raccontandola per esteso: quello tra beren e lúthien è un amore contrastato, tra un umano della terra di mezzo e un'elfa di stirpe regale lui mortale, lei immortale, divisi dalla razza, uniti dalla passione e dalla tenacia: il padre di lúthien si rifiutò di concedere a beren la mano della figlia, ma ben sapeva di non poter contrastare per sempre i due innamorati. Così sfidò l'umano a portargli uno dei silmaril della corona di morgoth, promettendogli in cambio la sua benedizione. Una missione impossibile che invece riuscì. Beren, ferito a morte, fu poi salvato in extremis, e lúthien rinunciò all'immortalità per essere sua pari. In questo volume christopher tolkien ha cercato di estrapolare la storia di beren e lúthien dal contesto più ampio in cui era contenuta; ma il racconto ha subito cambiamenti e si è evoluto man mano che l'orizzonte della terra di mezzo si è allargato. Per mostrare la vitalità di questo nucleo narrativo il curatore ha scelto di raccontarla attraverso le parole di suo padre prima nella sua forma originale e poi in passaggi di prosa e di poesia appartenenti a testi posteriori: qui insieme per la prima volta, tutti contribuiscono a rivelarne l'immediatezza.
«la scacchiera è pronta e le pedine si sono messe in moto. »gandalf sa bene che ormai sauron è pronto a sferrare il suo attacco: una nube nera incombe sulle terre degli uomini, oscurando il sole e le speranze. Il mago è a minas tirith, ultimo baluardo di coloro che si oppongono all'oscuro signore: qui accorreranno théoden e i suoi rohirrim; qui si ricongiungeranno pippin e merry, i due mezzomini che hanno saputo dimostrare tutto il proprio valore; qui si attende il ritorno dell'erede di isildur, che arriverà per la via più inaspettata. E mentre una grande battaglia infuria a gondor, frodo e sam affrontano a mordor gli ultimi terribili passi del loro cammino: devono vincere la stanchezza e la paura per gettare l'anello unico nel fuoco del monte fato. Nel terzo e conclusivo volume de il signore degli anelli il bene trionfa, ma non senza grandi perdite, e il mondo a cui i valorosi combattenti fanno ritorno non sarà mai più lo stesso, come è stato per tolkien dopo la grande guerra e come accade a tutti coloro che hanno attraversato grandi e piccoli cambiamenti: epiche o intime che siano, le battaglie forgiano chiunque, uomini, elfi, nani o hobbit allo stesso modo.