'se vuoi conoscere davvero un po' del mio pensiero, supposto che ne abbia uno, abbiamo una sola scelta: andare insieme a napoli. Solo nella mia città posso mostrarti come mi sono formato. Potrai osservare il mondo che ha orientato la mia esistenza, il mondo che ha fatto di me un napoletano in ogni istante della mia vita. Che ne dici? ' carla, una giovane studentessa universitaria di bologna, vuol fare una tesi di laurea su luciano de crescenzo, e gli chiede, in una lettera appassionata, di poterlo incontrare. Lui accetta, ma a una condizione: che il loro colloquio si svolga passeggiando per le strade e i vicoli di napoli. In questo filosofare camminando, la ragazza curiosa e lo scrittore saggio si lasciano ispirare dagli scorci e dai personaggi che la città partenopea regala e ci offrono così un aneddoto che fa sorridere, una storia che sorprende, una riflessione che spiazza e apre la mente. Moderni peripatetici, parlano della semplicità e della passione, della musica e dell'arte, del tempo e dell'amore, del caso e della fortuna. Citano diogene e il guardiamacchine raffaele, platone e taniello, il principe degli osti partenopei. Dopo quello degli altri filosofi, luciano de crescenzo ci espone il proprio pensiero, sempre leggero e spesso illuminante. 'e vedrai, napoli porterà fortuna anche a te. '