Xenia è la tata di mirò, la donna che tutto ha guardato e mai giudicato. Nel suo narrare si affacciano isole di mandorle e viti, case che sanno di cucina, di spezie e di gelsomini, di esistenze interrotte. E tanti personaggi, come colette, la bisnonna di mirò, finita a occuparsi di un convento in un'isola dell'egeo, o come il nonno selim, grande giocatore di carte, che viveva ai piedi dell'acropoli in una casa piena di donne e tappeti. Ma anche omar, finito tra i ballerini russi di un piccolo teatro parigino e morto forse senza sepoltura. Il romanzo dello psichiatra e sociologo, docente di culture e linguaggi giovanili, racconta una storia che si dipana lungo tutto il novecento, passando da un lato all'altro del mediterraneo.