Si può disegnare qualcosa di invisibile come il vento? Fabian negrin accetta la sfida e fa decollare, volare, turbinare, frullare, mulinare, vorticare gli oggetti e le frasi sul mare e nell'aria. Un albo stregato per ridere, giocare e riflettere sulle parole. 'ormai non dovremmo più sorprenderci che fabian negrin, ogni anno, a volte anche più spesso, ci regali una perla della sua straordinaria sensibilità. ' - andrea rauch sul molo del porto una donna grida al marito già in barca: 'ehi, cosa vuoi mangiare stasera? ' prendendo il largo il pescatore le risponde: 'purè di patate! ' ma il vento distorce le parole, e così la moglie capisce una cosa un po' diversa. La donna chiede a suo figlio di andare a prendere quello che crede suo marito voglia mangiare, ma, col vento che monta, il bambino capirà un'altra cosa ancora, che solo vagamente suona come il purè di patate iniziale. In un crescendo di fraintendimenti linguistici e di brezza marina che diventa tormenta e poi uragano e poi qualcos'altro, la storia porterà il bambino in giro per il mondo, mano nella mano con diversi personaggi che, credendo di aiutarlo, in realtà non capiranno assolutamente niente di quello che lui va cercando. Un po' come ogni volta che un adulto ha a che fare con un bambino, non resta all'infanzia che affidarsi al caso per risolvere le cose, e anche qui, forse, tutto finirà bene. Bene? Come? Cosa?