Figlio di una donna che non ha mai conosciuto e di un tagliaboschi con l'anima del marinaio, dal nord della svezia hans olofson è arrivato nello zambia inseguendo un sogno altrui. Profondamente colpito dall'immensa bellezza dell'africa, decide di fermarsi, convinto di avere trovato una nuova casa. Per la fattoria che ha rilevato a lusaka insegue ambiziosi piani di riforma, ma in quella terra ignota, completamente priva di punti di riferimento e proprio per questo così seducente, impara presto a conoscere il disprezzo dei bianchi e il sospetto dei neri, mentre la tensione e le minacce continuano a crescere intorno a lui. Un giorno, anche i suoi vicini vengono barbaramente uccisi, e hans olofson comincia ad avere paura, assalito dalla stessa impotenza che provava da bambino, quando il gelo faceva gemere le travi della sua casa vicino al fiume. Negli anni, il sogno africano si trasforma in una lotta per la vita e la morte. Intrecciando passato e presente, dai campi ghiacciati della svezia alla soffocante calura dei tropici, 'l'occhio del leopardo' è un viaggio non sentimentale alla scoperta di due culture inconciliabilmente diverse, un romanzo psicologico che scava nella mente di un uomo perduto in un mondo sconosciuto.
Kibbutz granot. È un inverno piovoso, interminabile. Il buio cala presto, fa freddo e solo il calore dentro le case è capace di consolare. Yoni e rimona sono due giovani sposi malinconici: lei sogna i figli che non ha avuto, lui il deserto, la fuga. Hava e yolek invece rimuginano su vecchi rancori e nuove delusioni. Bolognesi, un ex detenuto graziato, un tipo strano ma con delle mani d'oro, lavora a maglia e borbotta frasi incomprensibili. Poi, nell'ennesima sera di pioggia, fa la sua comparsa azariah, un ragazzo tutto ingenuità ed entusiasmo. Da quella sera, le cose a poco a poco cambiano. Ciascuno sembra andare progressivamente verso il proprio destino. E forse smetterà di piovere. Ambientato alla vigilia della guerra dei sei giorni, nel 1967, 'una pace perfetta' incastona la vita di un kibbntz nella storia d'israele e nel presente.
La resina è il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall'albero ferito. Quelle gocce giallo miele, non scappano, non scivolano via come l'acqua, non abbandonano l'albero. Rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia, aiutarlo a resistere, a crescere ancora. I ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita. Anche quelli belli diventano punture. Perché, col tempo, si fanno tristi, sono irrimediabilmente già stati, passati, perduti per sempre. Gocce di resina sono piccoli episodi, aneddoti minimi, spintoni che hanno contribuito a tenermi sul sentiero. Proprio perché indelebili sono rimasti attaccati al tronco. Come fili di resina emanano profumi, sapori, nostalgie.
A bellano gira voce che presso il cinema della casa del popolo verrà proiettato 'ultimo tango a parigi'. Siamo nel febbraio del 1973, e per i vicoli del paese si scatena una guerra senza frontiere. A combattersi due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti che fantasticano sulle vertiginose scene di nudo che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall'altro, schierati con il parroco, coloro che pretendono di evitare a bellano una simile depravazione. I tempi però sono cambiati, e nulla può fermare il 'progresso'. Adelaide, giovane e volitiva operaia del cotonificio, mette con le spalle al muro alfredo, il fidanzato eternamente indeciso su ogni cosa: o la porterà al cinema o lei ci andrà lo stesso, magari con quel bel fusto di ernesto, che le ha già messo gli occhi addosso e che a lei non dispiace, per quanto sia una testa matta e non ci vuole molto a capire che finirà per mettersi nei guai. Cosa che puntualmente accadrà di lì a qualche mese, quando ernesto finirà implicato nel contrabbando di sigarette riuscendo a inguaiare la stessa adelaide. In 'un bel sogno d'amore' assistiamo alla messa in scena di un paese scosso dalla modernità che si insinua fra le contrade sotto forma di ammiccanti locandine cinematografiche, attraversato da una criminalità ancora romantica e pasticciona e della normalità di chi spera in un amore felice che possa coronare il sogno di una famiglia come si deve.
Ryder, un musicista di fama internazionale, arriva nel grande albergo di una città dell'europa centrale. Sa di dover tenere un concerto, ma mentre gustav, il facchino, lo accompagna alla stanza, capisce che la sua visita è molto più importante di quanto avesse pensato. Gustav si appresta a chiedergli un grande favore. E ryder ripensa con una certa ansia al programma del suo soggiorno. Forse in quella città c'è un passato che lo aspetta, forse lo attendono una donna e un bambino. Ma perché ryder ha dimenticato? Perché tutti vogliono da lui una parola definitiva, un giudizio? In quali congiure cercano di coinvolgerlo? L'assurdo, la comicità e la nostalgia si mescolano nella vita di ryder. E il mistero è la chiave di volta di questo romanzo.
Un negozio nel cuore della vecchia barcellona, pieno di oggetti antichi e manoscritti rari. È qui che, alla metà del '900, adrià ardèvol cresce sotto lo sguardo del padre antiquario, uomo dal cuore freddo e dai molti segreti. È intelligente, adrià, forse troppo, e lo studio costante lo porta, nel volgere di pochi anni, a imparare tredici lingue e a suonare il violino come un virtuoso. Ma il giorno in cui il padre felix muore assassinato per strada, sarà proprio il violino - un prezioso storioni del 1700 che il ragazzo ha scambiato con uno strumento di nessun valore - a risvegliare in adria il sentimento di una colpa che ha radici lontane, e che forse ci riguarda tutti. Perché sono gli oggetti - lo storioni, una medaglietta d'oro del medioevo, un vecchio cencio sporco e strappato - a spalancare le porte del passato, e a convocare i testimoni dimenticati di una storia densa di violenza e sopraffazioni, che dalle torture dell'inquisizione ai convogli piombati di auschwitz si ripete inesorabile attraverso i secoli.
Mario jiménez, un giovane pescatore, decide di abbandonare il proprio lavoro per diventare il postino della isla negra, nella quale l'unica persona che riceve e invia corrispondenza è il grande poeta pablo neruda. Mario ammira neruda e vorrebbe che il poeta gli dedicasse un libro e che la loro relazione fosse qualcosa di più di un educato scambio di battute con mancia finale. Quando il suo desiderio diventa realtà, tra i due nasce un'amicizia che conduce neruda a strane, e apparentemente poco poetiche, avventure. Nel frattempo, il clima politico del cile di quegli anni fa precipitare gli eventi.
Investita da una tormenta di neve, la città è un miscuglio di etnie e fazioni politiche. Ci sono turchi, curdi, georgiani, nazionalisti laici e integralisti religiosi. C'è la polizia segreta, c'è l'esercito e ci sono i terroristi islamici. Ka inizia la sua indagine, mentre la neve continua a cadere e le strade vengono chiuse. Kars è isolata. In città, ka rivede dopo diversi anni ipek, una compagna di università molto bella. Ka se ne innamora e sogna di portarla con sé in germania. Per realizzare questo sogno, farà di tutto. La situazione precipita quando una compagnia di teatro mette in scena un dramma degli anni venti, scritto in sostegno della laicità dello stato fondato da atatùrk, dove una donna, coraggiosamente, brucia il chador in pubblico. Durante lo spettacolo alcuni giovani del liceo religioso inscenano una protesta. E la serata finisce nel sangue. Ka viene coinvolto suo malgrado. È uno spettatore imparziale, ma molto confuso. Non sa nemmeno rispondere alla domanda: credi in dio? Sostiene che a kars ha ritrovato allah, ma poi l'unica cosa che gli interessa è la ricerca, molto occidentale, della felicità. Il dilemma di ka ruota intorno al confronto tra occidente e islam.
Con la storia di cem, personale e universale allo stesso tempo, orhan pamuk interroga i fondamenti letterari della civiltà occidentale e orientale, intrecciando l'edipo re di sofocle con il rostam e sohrab di ferdowsi per scrivere il suo romanzo più sorprendente e fulminante, capace, con i suoi colpi di scena, di togliere il fiato a ogni lettorepamuk fa con istanbul quello che joyce ha fatto con dublino - the washington postcem era un liceale nella istanbul di metà anni ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista viene arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Non farà mai più ritorno a casa. Per aiutare la madre cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Rimarrà sempre con questo desiderio, con questa fame di storie, anche se la vita ha in serbo altro per lui: quando la libreria chiude, cem diventa l'apprendista di mastro mahmut, un costruttore di pozzi. Tra maestro e allievo si stabilisce un legame profondo, e il ragazzo sente di aver trovato in mahmut quel padre che da lungo tempo ha perso. Mahmut e la sua ditta hanno un nuovo incarico: scavare un pozzo in un paese nei dintorni di istanbul. Ed è li che cem incontrerà l'attrice dai capelli rossi. Inizierà a spiarla mentre è in scena, indifferente alla tragedia a cui sta assistendo, concentrato solo su di lei, e poi nella casa dove vive col marito, per strada. Fino a quando l'ossessione erotica per questa donna più grande di lui si trasformerà in un'unica, folle, indimenticabile notte di sesso. Cem non potrebbe essere più felice: non sa che la sua vita cambierà per sempre e che il destino ha già iniziato a tessere la sua complicata, crudelissima, imprevedibile trama.
L'avvento dell'8 settembre 1943 come data ed episodio fondamentale per molte generazioni di italiani; il momento della scelta di vita da parte di un giovane, necessariamente portato alla ribellione: nella vicenda di johnny, lo stesso protagonista dell'altro romanzo, il partigiano johnny, c'è tutta la realtà fascista in sfacelo; la sua 'formazione' lo conduce non a una maturità felice ma al nulla di un mondo privo di senso. Primavera di bellezza (1959) è il terzo e ultimo libro pubblicato in vita da beppe fenoglio. 'il romanzo venne concepito e steso in lingua inglese. Il testo quale lo conoscono i lettori - dichiarò fenoglio provocatoriamente - è quindi una mera traduzione'.