Culicchia scrive un romanzo che racconta e riflette su amore, fallimento, ossessione, e sul rapporto tra padri e figli. Sulla nostalgia di ciò che è passato e non tornerà più e di ciò che non è mai accaduto, di ciò che non siamo riusciti a far accadere. E allora come si colmano i vuoti da noi stessi creati? Che cosa significa fallire? Cari figli miei, il male che un uomo fa vive oltre di lui. Il bene sovente rimane sepolto con le sue ossa. Quando leggerete queste mie righe non ci sarò più. La mia sola speranza è che da morto avrò modo di starvi vicino, più di quanto non mi sia riuscito in vita giulio, trent'anni superati da poco, viene raggiunto dalla notizia della morte del padre. Famoso direttore d'orchestra, si era trasferito anni prima a berlino, dove era stato nominato direttore della filarmonica. Ossessionato dall'esecuzione della nona sinfonia diretta da furtwängler nel 1942 per il compleanno di hitler, aveva costretto l'orchestra a migliaia di prove estenuanti per ripeterla identica. La rivolta dei musicisti e l'accusa di nazismo che ne era seguita avevano troncato la sua carriera. Sullo sfondo di una berlino in costante mutazione, giulio intraprende il suo viaggio per raccogliere i pezzi della vita di quel padre scomparso improvvisamente e che aveva visto così poco dopo che aveva lasciato la madre e lui e suo fratello ancora bambini. Tocca a giulio occuparsi di tutto e, nell'appartamento berlinese, tra gli oggetti, i libri e i file personali, quella che piano piano prende forma davanti ai suoi occhi è una nuova immagine del padre, una nuova storia.
La ricchissima margaret mary patricia brewster è la penultima discendente di una famiglia di medici, giuristi e scienziati, una donna austera che, poco prima di morire, decide di lasciare i propri averi in eredità alla sua gatta ofelia, unica vera compagnia. Il suo avvocato, daniel dillon, avido e senza scrupoli, ha messo gli occhi su qualcosa nella villa, ricca di quadri e suppellettili pregiati, e per poterselo accaparrare deve prima di tutto eliminare la bisbetica gattina. Così ofelia viene gettata nel magico pozzo dei desideri, da cui però riemerge sotto le sembianze di un'avvenente donna. A recuperarla dalle acque melmose è julian, giovane scienziato nipote di miss margaret, che si prende cura di lei con un interesse inizialmente solo clinico. Nel frattempo ofelia deve destreggiarsi tra agguati, spasimanti e istinti, che la porterebbero a cacciare topi e scoiattoli, senza far scoprire la sua vera identità. Un romanzo surreale e ironico che si fa quasi satirico e sfiora il territorio della fiaba, fino all'epilogo rivelatore.
Un romanzo assolutamente originale e insolito, che sa toccare il cuore di lettrici e lettori. Un cast di personaggi indimenticabili, una storia d'amore e di speranza, capace di far riflettere su ciò che davvero ci rende umani. A volte, ci vuole qualcuno che ci ricordi cosa significhi essere 'umani'. Qualcuno che ci mostri come parlare con il cuore, e ascoltare con il cuore. Qualcuno. O forse qualcosa? Rachel prosper ha tutto ciò che desiderava dalla vita. Un marito che ama tantissimo, ricambiata. Una figlia adolescente che è tutto per lei. E il lavoro perfetto per la sua mente così brillante e geniale. Ma rachel ha anche un segreto: qualcosa, dentro di lei, può rompersi all'improvviso e segnare la sua fine da un momento all'altro. Forse è per questo che si dedica anima e corpo a un progetto scientifico dalla portata dirompente. Un esperimento tanto segreto quanto costoso in cui riversa, alla lettera, tutta se stessa. La sua mente è il suo cuore, e rachel pensa sempre a tutto. Forse perché sa che il suo tempo potrebbe scadere da un giorno all'altro… ora che rachel non c'è più, aidan è ormai solo con la figlia adolescente chloe e con un dolore che ha spezzato entrambi, in modo apparentemente irreparabile. Ma rachel aveva pensato anche a questo. E ciò che ha lasciato dopo di sé è qualcosa che sembra impossibile e folle, eppure straordinariamente e profondamente umano. Qualcosa… o forse qualcuno. Un'eredità. Anzi, di più: un ultimo regalo. Un dono di nome irachel.
Gabriella dal profumo di garofano e dal colore di cannella, mulatta sinuosa che non cammina ma balla, che non parla ma canta, è arrivata con tanti altri emigranti dall'interno del sertão sul litorale, per non morire di fame. È arrivata a piedi, danzando sulla terra riarsa fino a ilhéus per la gioia e la dannazione dell'arabo nacib. Selvatica e spontanea, incapace di tutto fuorché d'amare e cucinare, la scalza gabriella assiste senza molto capire agli intrighi della cittadina, ai mutamenti sociali, all'evoluzione della mentalità, alle beghe che scoppiano tra i fazendeiros per la supremazia nel mercato del cacao.
A metà degli anni trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli ferchaux, arrivati in africa alla fine dell'ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane michel maudet.
Justine, splendida e colta aristocratica ebrea, dà il titolo al primo romanzo della serie (il quartetto di alessandria). È la moglie spregiudicata di nissim, personaggio principesco cui la vista del denaro ripugna e che, sotto i modi raffinati, cela un'attività di cospiratore. Ma justine è anche l'amante dell'io narrante, uno scrittore inglese che convive con una fragile danzatrice greca, melissa, ballerina di tabarin malata di tubercolosi. Prefazione di giorgio montefoschi.
Capita che una mattina nella tua classe entrano due tizi e portano via il professore di filosofia. E se sei nel cile di pinochet questo vuol dire solo una cosa: che il professore rischia di diventare un desaparecido. È il pericolo che si corre quando si riempie la testa dei ragazzi con le minacciose idee di rivoluzionari come socrate o platone, quando si fa leggere l'etica di aristotele, quando si insegna che 'il bene è il bene. La giustizia è la giustizia'. Ma il professor santos è anche il padre di nico, che, seduto in un banco di quella classe, assiste impotente all'arresto (al rapimento) del genitore. Il padre della sua fidanzata è incastrato in una situazione solo leggermente migliore. Adrián bettini è il più bravo pubblicitario del paese. O, meglio, lo era prima che il regime lo costringesse a una specie di sofferto esilio. Quando (siamo nel 1988) pinochet decide di indire un referendum su se stesso per dare una patina di democrazia e legittimità popolare alla sua dittatura, bettini riceve dal famigerato ministro degli interni una proposta che lo lascia a dir poco spiazzato: dirigere la campagna per il sì. Pochi avrebbero il coraggio di rifiutare: ancora meno quelli che accetterebbero di guidare la campagna del no, quella del fronte delle opposizioni. Chi potrebbe essere tanto pazzo da rischiare la vita per lanciarsi in una missione cosi disperata come convincere un paese rassegnato, piegato da decenni di un regime cieco e violento, a dire no! , a tornare a sorridere? Già, chi?
'l'america non è mai stata innocente'. Queste le prime parole del romanzo con cui james ellroy è passato dagli ambienti di los angeles a una prospettiva più ampia. La vicenda di john fitzgerald kennedy, della sua ascesa al potere e della sua morte viene raccontata dall'interno, in modo spietato, senza compromessi.
Danny, trentacinque anni, newyorkese d'adozione, modaiolo, drogato di internet e di public relations, si ritrova, in seguito a un inaspettato invito, in un castello dell'europa centrale, che suo cugino sta ristrutturando per farne un resort di lusso dedicato al silenzio e alla meditazione. L'invito ha a che fare con il traumatico passato che lega i due? Quali misteri nasconde il castello? Comincia così un classico romanzo «gotico» che, nelle mani di jennifer egan, premio pulitzer 2012 per la letteratura, diventa un sorprendente gioco letterario che tiene il lettore col fiato sospeso.
A praga, un uomo lavora da anni a una pressa trasformando carta da macero in parallelepipedi armoniosi e sigillati, vivi e morti a un tempo perché in ciascuno pulsa un libro che l'uomo vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di erasmo e lao-tze, di hoelderlin e kant, del talmud, di nietzsche. Professionista della distruzione di libri, l'uomo li crea incessantemente sotto forma diversa, e dal suo mondo infero promuove un suo speciale sistema di messaggi.