Torna alice allevi in tutta la sua splendida e perfetta imperfezione. Torna claudio conforti, per tutti e tutte ormai solo «cc»: mente brillante, parlantina spesso caustica, cuore solo all'apparenza ruvido. Torna il cast di comprimari che per dieci anni esatti ha entusiasmato lettrici e lettori, facendo innamorare, sorridere, disperare e a volte perfino arrabbiare. «un'autrice di trame solide, architettate con intelligenza e stile» - nadia terranova«scritto bene, leggero, intelligente e fa morir dal ridere» - luciana littizzetto«l'allieva mi è piaciuto tantissimo! La trama coinvolge, lo stile è vivo, si sorride e si ride, e poi si legge d'un fiato» - alicia giménez-bartlett«un talento incredibile» - jeffery deaveralice è tornata dopo un intenso periodo vissuto a washington insieme a claudio conforti, e c'è una ragione precisa dietro la decisione della coppia più scintillante della medicina legale. Per claudio, infatti, questa è l'occasione della vita: la wally sta per andare in pensione e la corsa alla successione in qualità di direttore dell'istituto sembra aperta e subito chiusa: cc appare come la persona ideale per assurgere al ruolo di nuovo «supremo» dell'istituto. Ma, mentre lo scatto di carriera di claudio, contro ogni previsione, si rivela tutt'altro che facile, alice – ora medico legale praticante a tutti gli effetti – si trova coinvolta non in uno ma in ben due casi che presto si dimostrano in grado di mettere alla prova il suo ben noto fiuto investigativo. Da un lato, l'incidente stradale di cui è vittima una giovane studentessa di un prestigioso collegio potrebbe nascondere qualcosa di più terribile della semplice fatalità, anche perché il colpevole è fuggito e sembra impossibile stanarlo. E dall'altro c'è di mezzo un bambino smarrito che non parla e di cui non si sa bene nemmeno l'età. Spinta dalla sua naturale empatia, e da una buona dose di voglia di ficcanasare, alice si troverà coinvolta dalle due vicende, molto più intimamente di quanto lei (e cc stesso) si potevano mai immaginare. Come cominciaÈ successo che un giorno la wally ha chiamato claudio, quando noi eravamo a washington dc già da quasi due anni, dicendogli che grazie alla quota cento riusciva ad andare in pensione. Al che io e lui ci siamo guardati e ci siamo detti: «ha già l'età? » la wally sembra dracula nel film di francis ford coppola, un individuo senza età, inquietante dio solo sa quanto, capace di tutto e invero succhiare il sangue sembra persino il meno. Per essere pienamente sinceri bisognerebbe anche aggiungere che è stata gentile. Gli ha detto che non si ritirerà se non avrà la certezza di poter lasciare le redini a una persona di valore. Non può garantire nulla, ma ritiene elevate le possibilità che il posto di professore ordinario e direttore dell'istituto possa toccare a claudio – che lavora sodo in questa direzione da quando era specializzando. E così nel nostro piccolo appartamento al piano rialzato a georgetown, con le pareti esterne tinteggiate di rosa – è un miracolo che lui me l'abbia concesso, bisogna dirlo – e con le lucine di natale accese tutto l'anno – se ne è fatto una ragione – si è insinuato il subdolo tarlo del dubbio.