'chi meglio della signora némirovsky, e con un'arma più affilata, ha saputo scrutare l'anima passionale della gioventù del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere? ' scrisse, all'uscita di questo libro, il critico pierre loewel. Le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la grande guerra è finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando 'il lato sordido' della vita, soffocando 'la paura dell'ombra'. Eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - 'come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall'amore all'amicizia? Quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene? ' - che ne costituirà il filo conduttore. Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, irène némirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po' ottusa sicurezza dell'amore coniugale.