Anno domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di federico ii, il nobile oderico grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre fabrissa, una giovane aristocratica con la quale oderico, prima di partire per la terra santa, aveva intrecciato una storia d'amore, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Pur non riuscendo a comprenderne il motivo, oderico intuisce che la madre, il padre e il fratello minore gli nascondono qualcosa. Qualcosa che riguarderebbe il feudo dei grifoni, una collina sulla quale in molti vorrebbero mettere le mani a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, oderico resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie di efferati delitti che sembrano avere uno stretto legame col più grande motivo d'orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria. Come cominciaaldelmo grifone agitò la fiaccola nella notte. Qualcuno l'aveva chiamato per nome, ma non osava mostrarsi al suo sguardo. Era un'ombra al galoppo tra gli alberi, un cavaliere fantasma accompagnato dal suono argentino di sonagli, tintinnabula, alla stregua di un giullare venuto dall'inferno. Un giullare che forse, come ultima beffa, tramava d'infilzarlo con uno spiedo. Cercando di non lasciarsi vincere da quelle suggestioni, aldelmo sguainò la spada e indietreggiò verso la mole del castello che dominava dall'alto la vallata. Non sopportava l'idea che fossero giunti a provocarlo fin davanti alla sua dimora, il luogo in cui riposavano l'onore e la memoria dei suoi avi. Le mura vetuste in cui la stirpe dei grifoni, scesa da benevento, aveva prosperato per secoli sotto il dominio dei normanni e poi dei sovrani svevi.