Charlie brown, snoopy e tutti gli altri personaggi dei fumetti di schulz cosa c'entrano con la psicologia? Abraham twerski, attraverso la sua esperienza di psichiatra, ha scoperto che l'arguzia e la saggezza delle strisce di schulz non fa solo sorridere i propri pazienti, ma li aiuta a vedere se stessi sotto una nuova luce e a capire la radice dei loro problemi.
Charlie brown, snoopy e tutti gli altri personaggi dei fumetti di schulz cosa c'entrano con la psicologia? Abraham twerski, attraverso la sua esperienza di psichiatra, ha scoperto che l'arguzia e la saggezza delle strisce di schulz non fa solo sorridere i propri pazienti, ma li aiuta a vedere se stessi sotto una nuova luce e a capire la radice dei loro problemi.
Giovanni galli è stato un portiere d'eccezione, uno di quelli che se lo hai in squadra può fare la differenza. E la differenza l'ha fatta nel milan, con cui ha vinto uno scudetto e cinque coppe tra il 1987 e il 1990. Ma nel 2001 arriva il rigore imparabile: il figlio niccolò, diciassettenne speranza del calcio, muore in un incidente di motorino mentre torna a casa dagli allenamenti; una morte assurda, quando una strada scivolosa e un guardrail rotto potrebbero distruggere una famiglia. Ma la rete di affetti di giovanni, quella davvero non si è mai bucata: restando uniti, il dolore può trasformarsi in un'occasione per essere ancora di aiuto agli altri. Con la moglie anna, le figlie e un manipolo di amici del figlio, giovanni crea la fondazione niccolò galli, che da anni sostiene anche economicamente ragazzi la cui vita è stata cambiata da un incidente stradale. Con la coscienza di chi ci è passato aiuta le famiglie a trovare, anche là dove pare impossibile, un senso e una nuova forza. Questo libro è il racconto di una vita vissuta al massimo: gli esordi nel calcio, i trionfi nel milan, le emozioni dei grandi tornei internazionali, la quotidianità in città diversissime come la sua firenze, la disordinata napoli e la milano da bere, la
Il bestseller internazionale di coaching finalmente nell'edizione italiana i quindici fondamentali per avere successo: pulisci gli spogliatoi; aggredisci gli spazi; gioca con uno scopo; passa la palla; crea un ambiente di apprendimento; niente teste di cazzo; abbraccia le aspettative; allenati per vincere; mantieni una testa blu; conosci te stesso; i campioni vanno oltre; inventa il tuo linguaggio; ritualizza per attualizzare; sii un buon antenato; lascia scritta la tua ereditàgli all blacks neozelandesi sono la squadra più forte al mondo, negli ultimi 100 anni hanno vinto più del 75% dei loro match internazionali. Qual è il segreto del loro successo? E cosa possiamo noi - come individui, squadre o aziende - imparare da loro? Secondo james kerr tutti i team vincenti condividono gli stessi principi, tra cui: un'attenzione maniacale all'eccellenza; un impegno collettivo verso una 'causa comune'; un alto grado di autonomia, fiducia e iniziativa individuale; una comunicazione chiara e convincente; un'enfasi sulla responsabilità individuale; integrità e umiltà; il tutto sostenuto dalla convinzione che bisogna lavorare sodo l'uno per l'altro, in armonia, senza dissidi, reprimendo l'ego individuale a favore di una causa più grande. In altre parole, come dice il famoso mantra degli all blacks, 'niente teste di cazzo'.
Lui vi ha lasciate? È terribile, non resta che piangere, piangere, piangere ancora, disperarsi, lagnarsi ben bene con un paio di amiche e poi passare oltre. O volete entrare nella triste schiera delle vittime rancorose, di quelle tizie che tre anni dopo la separazione ce l'hanno ancora con l'ex? Guardate che lo spazio interno di un essere umano non è infinito, e se ne occupate svariati centimetri con rancori, rimpianti e altri sentimenti sgradevoli, non è che poi resta tutto questo spazio per immagazzinare sensazioni positive. E allora reagite, con l'aiuto di 'se mi lasci fa male', un allegro alfabeto che vi aiuterà a districarvi nelle più comuni situazioni post-abbandono: dall'ex suocera al purè, dalla gita in campagna ai libri da leggere, dal rapporto con il cellulare a quello con i cassetti, scoprite come si può affrontare la fine di un amore senza che per questo finisca il mondo.
«si legge con vero gusto, come una lunga, unica, infinita, sempre nuova, sempre appassionante storia di un uomo e di una donna. » - isabella bossi fedrigotti, corriere della sera «maneggiare i sentimenti è molto pericoloso. Ma chi ci riesce, come massimo gramellini, ha lo straordinario privilegio di conoscere il mondo» - roselina salemi, la stampa questo libro nasce dall'esigenza di mettere un po' di ordine in ciò che ordine non ha: l'amore. Lo fa con l'aiuto di tanti. Dei lettori, innamorati e non, che da dieci anni raccontano le loro storie alla rubrica
Smettere di soffrire per amore si può. Parola di lucía etxebarría. Tutto sta nello sfatare certi miti e nel saper lavorare su se stessi. Cosa regala, infatti, l'amore? La sensazione inebriante di toccare il cielo con un dito, di sentire che siamo creature uniche e meravigliose, indispensabili per il prossimo come l'aria che respira? Ci rende infinitamente sicuri di noi? La realtà è spesso assai diversa. Dietro donne e uomini che si accaniscono a voler assomigliare ai modelli imposti dai media, che sfilano per le strade sfoggiando vestiti identici, con corpi smilzi a forza di patire la fame e con relazioni all'apparenza felici, si nascondono quasi sempre un'insicurezza di base e l'incapacità di volersi bene veramente o almeno di accettarsi. Ci sono persone scontente di sé, perché qualcuno le vuole cambiare, oppure le svaluta, o perché nel partner cercano, sbagliando, una figura parentale. A tutti costoro, senza distinzione di genere, gusti sessuali o ambiente sociale, l'autrice mette a disposizione la propria esperienza diretta di donna disinibita e in apparenza scanzonata, ma capace di un'autoanalisi sincera. Lo fa senza imbarazzi, mezzi termini o inibizioni: ricorda a maschi e femmine che a contare davvero non è l'immagine, ma l'indipendenza di giudizio. Conquistandola sarà più facile piacere a se stessi, instaurare un rapporto sereno con gli altri e riuscire finalmente a dire basta con le pene d'amore.
Smettere di soffrire per amore si può. Parola di lucía etxebarría. Tutto sta nello sfatare certi miti e nel saper lavorare su se stessi. Cosa regala, infatti, l'amore? La sensazione inebriante di toccare il cielo con un dito, di sentire che siamo creature uniche e meravigliose, indispensabili per il prossimo come l'aria che respira? Ci rende infinitamente sicuri di noi? La realtà è spesso assai diversa. Dietro donne e uomini che si accaniscono a voler assomigliare ai modelli imposti dai media, che sfilano per le strade sfoggiando vestiti identici, con corpi smilzi a forza di patire la fame e con relazioni all'apparenza felici, si nascondono quasi sempre un'insicurezza di base e l'incapacità di volersi bene veramente o almeno di accettarsi. Ci sono persone scontente di sé, perché qualcuno le vuole cambiare, oppure le svaluta, o perché nel partner cercano, sbagliando, una figura parentale. A tutti costoro, senza distinzione di genere, gusti sessuali o ambiente sociale, l'autrice mette a disposizione la propria esperienza diretta di donna disinibita e in apparenza scanzonata, ma capace di un'autoanalisi sincera. Lo fa senza imbarazzi, mezzi termini o inibizioni: ricorda a maschi e femmine che a contare davvero non è l'immagine, ma l'indipendenza di giudizio. Conquistandola sarà più facile piacere a se stessi, instaurare un rapporto sereno con gli altri e riuscire finalmente a dire basta con le pene d'amore.
Intrise di empatia e coraggio, queste pagine hanno il contagioso potere di ispirare il lettore a dare il meglio di sé e ottenere il massimo dalla propria vita. «dovrebbe essere letto da ogni leader, da chiunque abbia o voglia avere una qualunque responsabilità. Il libro che ispirerà voi stessi, i vostri figli e i vostri nipoti a ottenere il meglio. » - the wall street journal «se la mattina vi fate il letto, avrete portato a termine il primo compito della giornata. Questo vi darà una sensazione di orgoglio e vi incoraggerà a concluderne un altro, e poi un altro ancora. Farsi il letto, inoltre, rimarca la consapevolezza che nella vita le piccole cose contano. Se non sapete fare bene le piccole cose, non ne farete mai di grandi». Non è un'esperta di riordino o una madre esasperata a dettare questa semplice regola, ma un ammiraglio a quattro stelle della marina americana. Nel suo discorso tenuto ai laureandi dell'università del texas alla cerimonia di consegna dei diplomi, william mcraven ha condiviso i dieci principi che ha imparato durante l'addestramento da navy seal e che lo hanno aiutato a superare le sfide non solo nella sua carriera, ma lungo tutta la sua vita. Perché non è necessario essere un navy seal per trovarsi in situazioni difficili, dover prendere decisioni complicate o affrontare compiti apparentemente insormontabili. Chiunque, ha detto, può usare queste semplici regole per migliorare se stesso, e il mondo. Quel discorso, che ha avuto oltre cento milioni di visualizzazioni in rete, è il punto di partenza di fatti il letto, un bestseller diventato in breve un piccolo classico, ai vertici delle classifiche per mesi e in corso di pubblicazione in 24 lingue. Intrise di empatia e coraggio, queste pagine hanno il contagioso potere di ispirare il lettore a dare il meglio di sé e ottenere il massimo dalla propria vita.
Molti bambini sotto i cinque anni hanno un cattivo rapporto con il sonno o addirittura soffrono d'insonnia. Le conseguenze sono evidenti: diventano irritabili, insicuri e finiscono talora con il trasformare questa fatica in una difficoltà di relazione diurna e con il minare la relazione coniugale dei genitori. Il volume offre gli strumenti 'per insegnare' il sonno ai bambini fin dalla prima infanzia, creando le premesse per una disciplina naturale che continua a funzionare per tutti i primi anni di vita.