L'io narrante è mao, una ragazza che vive con la madre in una comunità religiosa sorta attorno alla carismatica figura della nonna, guaritrice e veggente. La setta, dopo la morte della fondatrice, ha cominciato a tradirne gli insegnamenti e si è trasformata in impresa a scopo di lucro. Mao se ne allontana sempre più e in occasione di una delle sue fughe incontra una coppia di motociclisti. Chiama lei 'mamma'; lui invece si chiama hachi, è stato abbandonato da piccolo dai genitori hippies giapponesi in india e ai religiosi genitori adottivi ha fatto voto di ritirarsi su una montagna per dedicarsi a una vita ascetica. Con i due mao instaura una relazione d'amore.
Tredici racconti che descrivono l'arduo percorso dal dolore alla guarigione attraverso una gamma sorprendente di modulazioni. Il corpo è così attaccato al dolore da opporsi alla guarigione, fino a che la liberazione si fa strada a un tratto, accarezzando la mente e alleggerendo il peso della carne. A ostacolare la guarigione a volte è solo la paura di nuovi dolori, di altri ostacoli. Traumi infantili, ricordi dolorosi, la contiguità fra felicità e dolore, il lutto e la morte: nodi apparentemente insolubili si sciolgono sotto il raggio di un'intuizione illuminante, permettendo ai protagonisti di queste storie di uscirne salvi e arricchiti.
Tokyo, oggi. Kiyose, la giovane donna che racconta la storia in prima persona, viene a sapere che takashi, un suo caro amico bisessuale con il quale aveva avuto una relazione, è sieropositivo. La notizia sconvolge il piccolo cerchio di amici di cui fanno parte anche mimi, l'attuale compagna di takashi, e hideo, un giovane gay che a sua volta ne era stato l'amante. Hideo e kiyose si convincono a fare il test, il cui esito si saprà non prima di due settimane. Per sfuggire all'intollerabile attesa, gli amici decidono di realizzare un vecchio sogno: visitare insieme l'egitto. Il viaggio, intenso e a tratti rarefatto, prevede come ultima tappa roma, che riserva loro l'incanto degli attimi che si sanno irripetibili.
In questo libro, banana yoshimoto raccoglie preziosi frammenti di memoria e ci porta con sé, lontano nel tempo e nel mondo. Con la consueta leggerezza della sua scrittura, ricostruisce le emozioni dell'esistenza a partire da un profumo, da un sapore, da un effetto di luce o dal rumore della pioggia e del vento. È così che una pianta di rosmarino ci trasporta da un minuscolo appartamento di tokyo al tramonto luccicante della sicilia, e che un contenitore pieno di alghe diventa l'occasione per esplorare il dolore della perdita. I pensieri in libertà di banana yoshimoto ci accompagnano fino al centro del suo mondo letterario e lungo il nostro personale 'viaggio della vita', fatto di promesse e di incontri, di stupore e di meraviglia, di malinconia e di sofferenza. Dalle pagine di questo libro, l'autrice ci invita a riappropriarci del nostro tempo e a non perdere mai la fiducia negli altri esseri umani, perché quello che rimane, al termine del più difficile dei viaggi, è il riflesso nella nostra memoria di ogni singolo giorno vissuto.