L'ingegner velasco è un killer del tutto privo di sensi di colpa, dunque imprendibile. Al commissario romeo che lo insegue senza poterlo fermare velasco dichiara che si, certo che uccide le sue vittime a morsi, anzi: 'la domanda non è perché, ma perché no'. Romeo è un perdente, non molto affidabile: è minato, forse, da una malattia rarissima, ha un matrimonio a pezzi e un passato di sinistra poco presentabile. Velasco è un vincente. Un impeccabile padre di famiglia, dedito al bene dell'azienda. Nella ricca e mutante italia degli anni novanta, il rapporto tra i due è il cuore di un noir dove tutto è capovolto, allucinato, dove nessuna verità sembra reggere e gli estremi si toccano. Per fortuna accanto a romeo c'è grazia, la ragazza con la pistola, qui al suo debutto ufficiale.
Torna de luca, tra giallo, spionaggio e thriller. Quando il commissario de luca, appena richiamato in servizio dopo cinque anni di quarantena, si sveglia da un incidente quasi mortale, non gli occorre troppo tempo per mettere in fila le tante cose che non tornano. Da lunedì 21 dicembre 1953 a giovedì 7 gennaio 1954, con in mezzo natale ed epifania, mentre la città intirizzita dal gelo scopre le luci e le musiche del primo dolcissimo consumismo italiano, tra errori, depistaggi, colpi di scena il mosaico dell'indagine, scandita come un metronomo, si compone. E ciò che alla fine ha di fronte non piace affatto a de luca. Per il ritorno del suo primo personaggio, amatissimo dai lettori, lucarelli ha saputo evocare una bologna che non avevamo mai visto così. E ha saputo tessere il più imprevedibile, misterioso romanzo, dove la verità profonda di un'epoca che non è mai interamente finita emerge nei sentimenti e nella lingua dei personaggi.
Era proprio cosi, l'italia. Come oggi. Metà pulita metà marcia. Ma per scoprirlo serviva l'ironia e la sapienza del più imprevedibile detective mai inventato. Ogbà, 'lo sherlock holmes abissino'. Il giorno dell'inaugurazione dello sfavillante albergo italia ad asmara, nella colonia eritrea, viene trovato il cadavere di un faccendiere neanche tanto impiccato, a guardar bene. Il carabiniere indigeno ogbà e il capitano colaprico sono chiamati a fare luce su un suicidio che ha tutta l'aria di essere un omicidio, tra bellissime dame, furieri furfanti, ambigue creature del male e monelle prostitute. La coppia di investigatori più scorretta che mai, un po' don chisciotte e sancho panza, si ritrova invischiata in quello che appare solo un comico pasticcio coloniale. Scoprirà invece il cuore nero di una nazione appena nata, ma che somiglia moltissimo alla nostra.
Premio scerbanenco 1996. Ritorna il comissario de luca. Nell'atmosfera tesa del confronto tra dc e sinistre alla vigilia delle elezioni politiche del 1948, de luca si trova a condurre un'inchiesta sull'uccisione di una ragazza in una casa di tolleranza. Un maggiorente democristiano, candidato al parlamento, è stato inequivocabilmente visto entrare nella casa 'chiusa' proprio la notte del delitto, e il commissario dovrà svolgere le indagini resistendo alle opposte pressioni dei compagni di partito del sospettato, che si adoperano per insabbiare il caso, e dei suoi avversari politici, che vogliono un'incriminazione indipendentemente dalla consistenza degli indizi.
Premio scerbanenco 1996. Via delle oche, a bologna, è una strada rinomata. Prima della legge merlin, vi erano le case chiuse. Tra mercoledì 14 aprile 1943 e giovedì 15 luglio 1948 (tra le elezioni del quarantotto, l'attentato a togliatti, bartali maglia gialla. ) si svolge un'inchiesta di polizia che muove da un delitto in un casino, cui seguono alcuni omicidi disparati e apparentemente indipendenti. Il commissario de luca investiga per una specie di intuito storicistico, conosce, per condivisione, il grumo profondo, il ritmo, la legge in cui la cronaca italiana germoglia dalla storia d'italia. E coglie la verità del delitto nell'attimo in cui la ragione dello stato e della storia viene a ineghiottirla. E in quell'attimo, come p r un ultimo guizzo, quella verità appare piena e chiara. Sempre più profonda, più triste e inaspettata di quanto apparisse a lui, e al lettore.
Il giapponese che non si arrendeva mai e il ciclista che voleva la maglia nera. Il calcio in guerra durante i conflitti mondiali e la guerra del football del 1969. L'impiegata aggredita dai fantasmi e la brunetta che presentò kennedy a un mafioso. Il picchiatore che voleva essere un artista e l'uomo che inventò il mostro di loch ness. Il più romantico dei matematici, la più inquietante delle scrittrici, il più diabolico degli psicologi. E poi suggestioni collettive e ribellioni individuali, inventori derubati e geni incompresi, casi curiosi e delitti irrisolti. Ognuna delle storie di questo libro illumina una vita straordinaria, una vicenda inattesa, un personaggio ai confini tra verità e leggenda. Finalmente raccolte in un unico volume, le «strane storie» di carlo lucarelli sono un tesoro inesauribile di meraviglia e assurdo, conflitto e creatività, amore e rivoluzione; vicende note e meno note salvate per noi. Per parafrasare lewis carroll, possiamo credere ad almeno una cosa incredibile prima di colazione. Per dirla con lucarelli, la realtà trova sempre il modo di superare la fantasia. E di regalarci il più umano dei piaceri, quello del racconto.
Storie che formano un'unica storia, quella della parte nascosta e criminale del nostro paese e la storia di chi si è opposto, o è rimasto vittima. Una storia straziante e sanguinosa, ma appassionante e necessaria come ogni grande narrazione. Lucarelli prende la storia d'italia appena dietro la memoria più recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo così, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in sicilia e si scontrano con cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento. E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lì nasce la speranza del nostro tempo.
Storie che formano un'unica storia, quella della parte nascosta e criminale del nostro paese e la storia di chi si è opposto, o è rimasto vittima. Una storia straziante e sanguinosa, ma appassionante e necessaria come ogni grande narrazione. Lucarelli prende la storia d'italia appena dietro la memoria più recente e la trasforma in un patrimonio di trame, personaggi e vite esemplari, sul filo che unisce la realtà criminale e l'altra, quella alla luce del sole. Riscopriamo così, fin dall'immediato dopoguerra e dai contadini che occupano le terre in sicilia e si scontrano con cosa nostra, le imprese di banditi milanesi e sardi, della camorra dal lontanissimo passato, di mafiosi e uomini della 'ndrangheta che hanno impresso il loro segno su ogni zolla di terra, ogni metro cubo di cemento. E scopriamo, soprattutto, la storia di chi ha cercato di resistere, perché da lì nasce la speranza del nostro tempo.