Un enigmatico monolito viene trovato sepolto sotto la polvere della luna, gli scienziati scoprono con stupore che risale ad almeno tre milioni di anni. Una volta dissotterrato, l'oggetto comincia a emettere un potente segnale verso saturno. Un'astronave pilotata da uomini, la discovery, viene mandata a indagare. I membri dell'equipaggio sono uomini ben addestrati, ad assisterli c'è un computer autocosciente e ultra-sofisticato hal 9000. La programmazione di hal rispecchia la mente umana: è capace di senso di colpa, di nevrosi, perfino di uccidere. Quando hal si rende conto che la missione va al di là dell'umana comprensione, comincia a uccidere a uno a uno gli uomini e a sabotare l'astronave per impedirle di procedere verso l'ignota destinazione.
Quando un enigmatico monolite viene trovato sotto la superfìcie lunare, gli scienziati non immaginano che quell'antico e straordinario manufatto abbia più di tre milioni di anni né che, una volta riportato alla luce, cominciasse a inviare un potente segnale indirizzato verso l'orbita di saturno. Che cos'è veramente quel monolite? A chi è rivolto quel segnale? Per scoprirlo, la nave spaziale discovery parte alla volta di giapeto, satellite di saturno. I membri dell 'equipaggio, scelti tra i migliori cosmonauti, sono assistiti nella loro missione da hal 9000, cervello e sistema nervoso dell'astronave, un computer potentissimo capace di riprodurre i meccanismi della mente e dotato di una propria coscienza. Una macchina perfetta, fin troppo umana, tanto da essere soggetta a nevrosi e impulsi omicidi. Starà ai membri dell'equipaggio far sì che hal 9000 non li coinvolga nella sua follia digitale: in gioco c'è la possibilità di entrare in contatto con entità sconosciute e insondabili, a cui il monolite appartiene e che potrebbero essere all'origine della civiltà stessa.
Con 'i robot dell'alba', un'altra pietra miliare della sterminata saga spaziale che vede uomini e robot uniti per la conquista della galassia, si conclude la trilogia robotica di isaac asimov, che avrà il suo epilogo in 'i robot e l'impero'. «i primi tre romanzi del ciclo» come ricorda giuseppe lippi nell'introduzione al volume «non solo sono legati da uno sfondo tematico comune, ma anche dalla presenza di una memorabile coppia di protagonisti, quegli elijah baley e r. Daneel olivaw che sono diventati tra i più famosi personaggi della fantascienza americana». Sul pianeta aurora, baley dovrà cercare di svelare la trama che ha portato a un crimine di tipo insolito: la «morte» di un robot. Ma dietro la risposta che lo attende si celano un enigma e un'opportunità ancora più grandi: a chi toccherà colonizzare l'universo, all'umanità o ai robot, macchine in tutto simili all'uomo?
Nell'anno 2013, in un mondo dominato dal consiglio dei magnati dell'industria, scoppia un'epidemia che in breve tempo cancella l'intera razza umana. Sessantanni dopo, nello scenario post-apocalittico di una california ripiombata nell'età della pietra, un vecchio, uno dei pochissimi superstiti (e a lungo persuaso di essere l'unico), di fronte a un pugno di ragazzi selvaggi - i nipoti degli altri scampati - riuniti intorno a un fuoco dopo la caccia quotidiana, racconta come la civiltà sia andata in fumo allorché l'umanità, con il pretesto del morbo inarrestabile, si è affrettata a riportarsi con perversa frenesia a stadi inimmaginabili di crudeltà e barbarie. 'la peste scarlatta' è uno dei grandi testi visionari di jack london, che qui ancora una volta anticipa temi che, un secolo dopo, diventeranno ossessivi.
Juan rico vive in un futuro non troppo lontano, in cui il mondo è stato pacificato e, dopo una devastante guerra mondiale, si è instaurato un governo aristocratico che vede la terra far parte di una federazione di pianeti. Figlio di un ricco industriale, il giovane rico sceglie di non lavorare nell'azienda paterna, ma di arruolarsi volontario nella fanteria dello spazio. Dopo un periodo di addestramento, juan viene inviato al fronte; qui dovrà affrontare i nemici alieni impegnati in un conflitto senza tregua contro la specie umana; ma le battaglie che dovrà combattere saranno più psicologiche che militari, e lo trasformeranno alla fine, da frivolo diciottenne, in un vero uomo.
Robot di straordinaria intelligenza, di eccezionali qualità morali, robot troppo perfetti per non essere, talvolta, pericolosi. Tutti i racconti sui robot, tutte le imprevedibili situazioni create dalla prodigiosa fantasia di asimov (1920-92).
È la fine del terzo millennio, l'umanità vive in uno spazio ipermeccanicizzato e socialmente ipercontrollato, chiuso dalla muraglia verde. Gli individui non hanno più un nome, sono alfanumeri. Come d-503, ingegnere al lavoro sul progetto dell'integrale, la nave spaziale destinata a esportare su altri pianeti il perfetto ordinamento politico dello stato unico, dove ogni attività è disciplinata, standardizzata e, soprattutto, visibile a chiunque: tutti gli edifici sono di vetro. È proprio d-503 a raccontare la vicenda della ribelle i-330 e del suo piano per dare inizio a una nuova rivoluzione. Scritto tra il 1919 e il 1921, prontamente censurato (uscito in inglese nel 1924, nel 1952 in russo ma a new york, e solo nel 1988 in urss),
Negli anni novanta, i grandiosi progetti di colonizzazione interplanetaria sono stati dimenticati e marte è ancora pressoché disabitato. Il lungo periodo di disinteresse ha favorito lo sviluppo di ogni sorta di traffici, dal contrabbando alla speculazione sulle aree che costeggiano la preistorica rete di canali, e la vita sul pianeta rosso è dura, come sempre è stata sulla terra. L'avido arnie kott, il membro supremo del potente sindacato degli idraulici, è uno spietato affarista, determinato a sfruttare a proprio vantaggio ogni risorsa che il pianeta può ancora offrire. E chi potrebbe fermare il suo disegno? Forse le antichissime tradizioni dei bleekmen, gli aborigeni marziani superstiti, o una realtà molto più sottile e sconvolgente: l'abisso spalancato negli occhi di manfred, il ragazzo autistico che scivola avanti e indietro nel tempo, nei regni dell'entropia e della morte. Scritto nel 1962 e pubblicato nel 1964, 'noi marziani' racconta il cinico sfruttamento di una colonia, di una terra, di una cultura, trasformando in incubo il sogno americano della conquista degli spazi. Introduzione di carlo pagetti. Postfazione di nicoletta vallorani.
Jason taverner, noto conduttore televisivo, è il prodotto di esperimenti sugli esseri umani attraverso cui sono stati creati individui di bellezza e intelligenza fuori dal comune, ed è una star amata da milioni di persone. Dopo un incidente si ritrova in ospedale per poi risvegliarsi in una stanza d'albergo, e in breve si rende conto che la sua esistenza sembra essere ignorata dal mondo intero. Nonostante lui abbia ricordi molto chiari di chi fosse prima del ricovero, nessuno lo riconosce, e i suoi documenti sono spariti nel nulla, facendolo diventare un clandestino, passibile perfino di arresto, se individuato. In due giorni da incubo, in un mondo fattosi improvvisamente ostile, jason va alla disperata ricerca della propria identità. Un romanzo che affronta le tematiche più ricorrenti dell'opera dickiana: la difficoltà di distinguere le dimensioni della realtà, l'alterazione dello stato di coscienza e l'uso delle droghe. Introduzione di carlo pagetti. Postfazione di renato oliva.