'scegliendo le parole con la cura e la pacatezza di un abile intarsiatore la gaskell racconta con straordinaria delicatezza la storia di phillis, cugina del diciannovenne paul, e si esprime attraverso una sorta di realismo in bilico tra due ideali: da una parte la campagna, armoniosa e immobile, e dall'altra la città con il suo dinamismo ineluttabile e divoratore'. (kate singleton)
'bosco vecchio è un mito: è la foresta sacra dove affondano le loro radici l'infanzia dello scrittore e quella dell'umanità, dimensione incontaminata che simbolizza la vita come forza gioiosa e gratuita, disinteressata ed eterna. Bosco vecchio è abitato da un popolo di 'geni', custodi degli alberi, titolari della magica possibilità di trasformarsi a piacere in animali o in uomini, nonché di uscire dai loro domestici tronchi per vivere una vita del tutto uguale alla nostra. Un 'fantastico', che ci fa credere nell'incredibile perché i suoi segreti, sono un inverosimile che ci aiuta a esaurire il verosimile. ' (dall'introduzione di claudio toscani)
Se 'la vecchia' ha proprio con lui, vladimir, un rapporto così speciale, è perché loro due si somigliano: provano entrambi un profondo disgusto per tutto quanto li circonda, e la medesima pietà per se stessi. Due mascalzoni infelici, intrisi di amarezza e di cinismo, questo sono. Perciò, lasciando gli scrocconi a vagare annoiati nella grande villa, jeanne papelier si ubriaca insieme a lui; finisce sempre che si mettono a piangere, e poi vanno a letto insieme. Sono anni che vladimir ricopre il duplice ruolo di amante e di domestico; e che si occupa dell'elektra, lo yacht attraccato nel porticciolo di golfe-juan, insieme a blinis, russo bianco come lui, con il quale ha diviso l'esilio e la miseria prima che trovassero la gallina dalle uova d'oro. Un equilibrio apparentemente perfetto, che si romperà allorché farà la sua comparsa una donna giovane e bella, la figlia della vecchia papelier - una che non ha nulla a che fare né con quella ricchezza né con quell'abiezione.
«w. Somerset maugham, a differenza di tanti suoi contemporanei. Lentamente, ma inesorabilmente, va sempre più occupando il primissimo posto fra gli scrittori inglesi del novecento per intero, e anche fra i maggiori tardo-vittoriani. Ed ecco che ogni nuova proposta in italiano (o riproposta, come questo romanzo del 1930 tradotto da un franco salvatorelli in uno stato di grazia lessicale e ritmica) è una conferma della sua inarrivabile grandezza finalmente arrivata a destinazione e, se non ancora conclamata, conclamabile senza ulteriore confutazione». Aldo busi
Primi anni venti. Uno scandalo sconvolge la sonnolenta vita di un lussuoso hotel della costa azzurra: madame henriette, moglie e madre irreprensibile, fugge nottetempo con un giovane bellimbusto francese appena conosciuto. Subito, la tresca infiamma il pettegolezzo tra i villeggianti: unico a prendere le difese della donna è il narratore-protagonista. Colpita dall'accaduto, mrs. C, una distinta gentildonna inglese, decide di confessare proprio a lui il suo più intimo e scandaloso segreto: il racconto delle ventiquattr'ore che trent'anni prima cambiarono per sempre la sua vita. Alternando con maestria tensione narrativa e sottile indagine psicologica, zweig ci regala un racconto moderno e appassionato sull'imprevedibilità del destino e la forza incontrollabile dei sentimenti.
La grande guerra è finita da pochi mesi, giovani coppie amoreggiano per le strade di parigi in una notte primaverile. Apparentemente, il loro unico desiderio è quello di godere, in una immediatezza senza domani. In questi sfavillanti anni venti si consumano le educazioni sentimentali di antoine e marianne e dei loro amici, sorelle e fratelli, in bilico tra desideri ingenui e spensierati, fragilità e obblighi che lasciano intravedere un futuro dove l'amore giovanile è solo un sogno infranto. Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, irène némirovsky accompagna i suoi personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta sicurezza dell'amore coniugale. Per scoprire, con una rivelazione sorprendente, che quell'
Un uomo che per vivere ha bisogno di riflettersi nella percezione altrui un giorno si trova d'improvviso di fronte un sosia, come fosse il suo riflesso nello specchio, e non si capisce se sia un'allucinazione schizofrenica o una realtà inquietante. Prefazione di olga belkina.
Enne 2, un partigiano che vive la resistenza a milano nel 1944, è tormentato dall'amore impossibile per una donna sposata, berta. Disperazione sociale ed esistenziale lo spingeranno a un'ultima, suicida impresa di guerra. Composto durante la resistenza, nel momento, cioè, dell'intensa partecipazione di vittorini alla lotta antifascista, 'uomini e no' riflette l'insanabile rapporto tra umanità e violenza, uomini e sedicenti tali: a sottolinearlo, alcuni brevi capitoli di riflessione nei quali l'autore affronta la stessa situazione da punti di vista diversi, imponendo all'attenzione del lettore le molteplici realtà in cui l'uomo è condannato a vivere.
Durante una gita in barca nel new england, due amici di lunga data si innamorano della stessa ragazza, sylvia yule, la quale vive un'età in cui l'ansia di crescere si combina con la voglia di non diventare mai grandi, e l'amore e l'amicizia sembrano ancora la stessa cosa. I mutevoli umori di sylvia la porteranno a scegliere l'uomo sbagliato, e poi a pentirsene, finché un nuovo conflitto si aggiungerà alle altre inquietudini: la sacralità del matrimonio da una parte, le tentazioni adultere e il richiamo all'amore libero dall'altra. Il romanzo d'esordio di louisa may alcott è considerato il suo miglior libro per adulti, quello che - quattro anni prima di piccole donne - avrebbe potuto sottrarla alla carriera di scrittrice per adolescenti che l'attendeva. Nel 1864 la storia fu amata e fraintesa, attirò un interesse enorme e critiche di eguale portata: da una «giovane inesperta della vita-- ci si aspettavano forse racconti più miti, di alto «valore morale», e invece
Siamo nei paesi bassi, alla fine del seicento. Cornelius van bearle sta per creare un fiore meraviglioso, un tulipano nero. Isaac boxtel, suo vicino, cerca in ogni modo di appropriarsi dei preziosi bulbi. Per raggiungere il suo scopo entra nella serra di cornelius, poi per liberarsi del rivale lo denuncia e lo fa incarcerare con l'accusa di aver nascosto delle lettere affidategli da corneille de witt, governatore della provincia. Van bearle riesce con uno stratagemma a portare con sé in prigione i preziosi bulbi incartandoli in un foglio che contiene un messaggio del governatore. Cornelius è in pericolo ma aiutato dalla giovane rosa, figlia del guardiano della prigione, riesce a far fiorire i bulbi. Protagonista del romanzo è proprio il fiore, il tulipano nero, sullo sfondo le lotte dei paesi bassi nel travagliato periodo della fine del seicento.