In quaranta brevi capitoli, l'autore ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle più grandi idee della storia della filosofia. Ci racconta le interessanti vicende dei grandi filosofi da socrate, che scelse di avvelenarsi con la cicuta piuttosto che vivere senza libertà di pensiero, fino a peter singer, che ci mette di fronte alle questioni etiche che inquietano i nostri tempi. Warburton non solo rende la filosofia accessibile, ma offre anche l'ispirazione per pensare, intuire, ragionare e domandare come nella grande tradizione socratica. La breve storia della filosofia presenta i risultati della storia del pensiero e invita tutti noi a parteciparvi. Con un'appendice di pietro emanuele
La logica è lo studio del logos, vale a dire del pensiero e del linguaggio. E poiché le più alte vette del pensiero e gli esiti più raffinati del linguaggio trovano espressione, tra l'altro, nella filosofia e nella matematica, l'autore guida il lettore tra i sentieri ininterrotti di questo paese delle meraviglie che, in un certo senso, sta a mezza strada tra dio e il diavolo. Un viaggio fra le trappole del pensiero che non si nega il piacere dell'aneddoto e in cui, attraverso le pieghe e le suggestioni del passato, odifreddi compie un'analisi critica del presente.
La logica è lo studio del logos, vale a dire del pensiero e del linguaggio. E poiché le più alte vette del pensiero e gli esiti più raffinati del linguaggio trovano espressione, tra l'altro, nella filosofia e nella matematica, l'autore guida il lettore tra i sentieri ininterrotti di questo paese delle meraviglie che, in un certo senso, sta a mezza strada tra dio e il diavolo. Un viaggio fra le trappole del pensiero che non si nega il piacere dell'aneddoto e in cui, attraverso le pieghe e le suggestioni del passato, odifreddi compie un'analisi critica del presente.
Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante dell'arte della guerra, con ogni probabilità il più antico manuale strategico della storia (vi secolo a. C . ) . Un obiettivo raggiungibile studiando i punti di forza e di debolezza dell'avversario, mantenendo la consapevolezza dei propri limiti ma anche la fiducia nella propria forza, sorprendendo continuamente il nemico. E, prima di ogni altra cosa, controllando le informazioni, perché grazie alla conoscenza il destino della battaglia può davvero essere scritto prima che lo scontro cominci. L'essenzialità del messaggio e l'efficacia del magistero di sun tzu hanno fatto dell'arte della guerra un testo di culto per chiunque voglia raggiungere un obiettivo nella vita o nel lavoro, dal manager al generale, dallo sportivo all'artista.
L'enigmatica profondità di eraclito, la grandiosa ambizione di parmenide, la lucida saggezza di socrate, le grandi costruzioni di platone e aristotele, le filosofie sapienziali dello stoicismo e dell'epicureismo, lo scetticismo e il primo terremoto che scosse la ragione. Un viaggio alla scoperta del pensiero greco, quel grande laboratorio d'interrogativi e d'idee che rappresentano tuttora la sfida sublime della filosofia.
Un'audace analisi, che ci guida ai confini di quell'occidente che è «la repubblica fondata da platone» per aprirsi su ciò che, al di fuori di quella repubblica, perennemente è.
Questo caposaldo, rimasto enigmaticamente incompiuto, è il testo che più di ogni altro ha influenzato la cultura filosofica del novecento. Fin dal suo primo apparire nel 1927 e poi, a ondate successive nel 1946, negli anni sessanta, il fascino e l'influenza esercitati da quest'opera hanno alimentato la riflessione e le polemiche di quanti si sono occupati di heidegger. Tutto ciò che è accaduto dopo nella cultura occidentale è in qualche modo il risultato dell'esplosione filosofica determinata da questo libro.
Scelto da ibs per la libreria ideale. «che cos'è la mente? Chi sono io? Può la mera materia pensare o sentire? Dov'è l'anima? Chiunque si trovi ad affrontare queste domande precipita in un mare di perplessità. Questo libro vuole essere un tentativo di rivelare queste perplessità e portarle in piena luce. Vuole dunque provocare, infastidire e confondere i lettori, rendere strano ciò che è ovvio e, magari, rendere ovvio ciò che è strano». «che cos'è la mente? Chi sono io? Può la mera materia pensare o sentire? Dov'è l'anima? Chiunque si trovi ad affrontare queste domande precipita in un mare di perplessità. Questo libro vuole essere un tentativo di rivelare queste perplessità e portarle in piena luce. Vuole dunque provocare, infastidire e confondere i lettori, vuole rendere strano ciò che è ovvio e, magari, rendere ovvio ciò che è strano» (hofstadter e dennett).
Predomina ancora una visione del periodo dell'umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con petrarca o con i padovani, ma con lo stesso dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. Massimo cacciari