'non c'è da meravigliarsi che, uscendo dal teatro, la gente si chieda cosa diavolo ha visto. In casi come questo si finisce sempre per attribuire all'autore un preciso disegno simbolico, e si rigira il testo pezzo per pezzo, battuta per battuta, cercando di ricostruire il puzzle. Si ha l'impressione che beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa. Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo 'sesamo apriti' non ha senso. Stabilire se godot è dio, la felicità, o altro, ha poca importanza; vedere se in vladimiro ed estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la 'chiave' cristiana, per cui tutto, dall'albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la croce, alla barba bianca di godot, si può spiegare vangelo alla mano'. (carlo fruttero)