È il racconto del rapporto di amore e di rabbia che lega una figlia e una madre incapaci di comunicare tra loro, un rapporto che perde terreno sotto la pressione del quotidiano, che si tesse su un ordito di pregiudizi difficili da superare. Silvia finisce in un centro di prima accoglienza per minori in stato d'arresto: non è il carcere, ma non è nemmeno la libertà. Quel posto così lontano dalle stanze della vita comune diventa un binocolo al contrario, capace di sbattere in faccia quello che nella vita di tutti i giorni si può scegliere di non vedere. E anche lucia si trova improvvisamente a non avere la possibilità di nascondersi. Le due donne sono costrette a fermarsi, a pensare, a rivelarsi.