Beppe massaro, barbiere siciliano trapiantato in romagna, antifascista della prim'ora, in seguito alle vicissitudini conseguenti il conflitto, si troverà costretto a prendere la tessera del partito fascista per consentire alla sua famiglia di sopravvivere. Subirà poi una tragica fine per mano dello stesso personaggio che l'aveva indotto a quella scelta, interprete, quest'ultimo, di un camaleontismo italico purtroppo tipico per quei tempi e mai troppo svelato. Parallelamente alla sua vicenda s'intreccia il percorso di domenico, suo giovane cognato, espressione di quella sfortunata generazione che visse a cavallo delle due grandi guerre mondiali, nel passaggio dal consenso quasi totale al fascismo, alla delusione e infine alla rivolta. Altre figure, controverse e reali, donano un tono di assoluta coralità a questo romanzo, ispirato a un episodio realmente accaduto e ambientato in una piccola cittadina dell'appennino tosco-romagnolo nel periodo che va dal 1938 al 1945.