'la verità vuole la maschera', diceva nietzsche. E una maschera appunto indossò monsignor giovanni della casa, quando decise di porre alcune sue riflessioni circa la convivenza civile sulle labbra di un vecchio che si proclama ripetutamente alquanto ignorante. È la sua voce che ci accompagna durante tutta la lettura del galateo: ed è una voce che mette alla berlina maleducazione e bizzarria inanellando esempi spassosi, che propone norme di comportamento e di conversazione ma confessa anche di non averle sempre rispettate, che si spinge con dissimulata malizia fino a criticare il linguaggio dantesco con il tono di chi si affida, nel giudicare, quasi soltanto all'esperienza vissuta. Una prosa classicamente misurata, una voce confidente: un 'trattatello' intessuto di raffinata sapienza umanistica e insieme un'opera che è stata subito accolta con straordinario favore, fin dal suo primo apparire, da un ampio pubblico nell'europa intera.