Loading...

Caricamento in corso

Image from
Julien Tromeur


Il Pastore Di Stambecchi
Storia Di Una Vita Fuori Traccia

Louis Oreiller

Biografie

Punteggio: 969
Il Pastore Di Stambecchi<br>Storia Di Una Vita Fuori Traccia
Sinossi Libro
Finalista al premio mario rigoni stern per la letteratura multilingue delle alpi 2019nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per luigi oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere. «louis oreiller parla con la voce della montagna e ascoltarlo riempie di meraviglia, ancora più che di nostalgia. » - paolo cognetti 'la montagna mi ha visto nascere, mi ha nutrito, insegnato, curato. Così sono diventato il signore delle cenge rocciose, la sentinella dei valichi secondari e l'esperto delle morene nascoste: ho regnato su quel reame di sassi non perché era mio - ma perché gli appartenevo. La montagna mi ha concesso di starle insieme e io sono diventato il suo custode rispettoso, un pastore di stambecchi in tutte le stagioni. ' luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma 'anche' italiano, trascorre i suoi 84 anni a rhêmes notre dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante parco del gran paradiso sull'altro riserva di caccia. Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all'amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, 'scava' tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini. Quello di oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come irene borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.
Minimo 50 caratteri
0
Il tuo voto (1 stella: voto minimo - 5 stelle: voto massimo)
Privacy & Policy
Cosa è e come funziona ClassificheLibri.it
[email protected]