Sinossi Libro
Natascha kampush ha dieci anni quando viene rapita. Troverà la libertà dopo 3096 giorni, oltre otto anni dopo, riuscendo a fuggire dall'appartamento in cui veniva segregata. Il rapitore, disperato per l'abbandono, si suicida. Il loro non era, infatti, un 'semplice' rapporto di violenza e sottomissione. Tutta la lunga prigionia alterna momenti di violenza a momenti di tenerezza. Il rapitore vede crescere natasha, la vede trasformarsi da bambina a ragazza. Le concede a un certo punto di uscire dalla cantina in cui era rinchiusa, per salire nell'appartamento di lui e farsi un bagno, talvolta invitandola nel suo letto per avere affetto e tenerezza, ma poi la picchia e la umilia, arrivando a negarle il cibo. L'atteggiamento dell'uomo (che per altri versi le concede di disegnare, di usare il computer) è simile a quello del mitico pigmalione, disgustato dalle donne reali e deciso a costruirsene una perfetta con le proprie mani. Il loro lungo rapporto va avanti così per più di otto anni: natasha riesce evidentemente ad avere un ascendente su di lui, in un rapporto di dipendenza reciproca che gli psichiatri conoscono. Fino a che natasha, dopo molte riflessioni, decide di 'abbandonarlo' e di fuggire, trovando finalmente la libertà e, lentamente, una sua nuova vita. Quasi normale.