Sinossi Libro
Con tutta la forza evocativa della sua migliore scrittura, philippe claudel imbastisce magistralmente una storia nera in cui alle note dell'attualità più scottante fanno eco i temi da sempre toccati dalla grande letteratura: la giustizia, la colpa, il rispetto per la verità, consegnandoci un romanzo e un appello che non può lasciarci indifferenti. «la tragedia della realtà si mescola all'universo di finzione. È scuro, contemporaneo, perfettamente riuscito» - livres hebdo «una drammaturgia implacabile. Una narrazione corale feroce e edificante. Una favola nera come raramente se ne sono lette. Un grande romanzo». - le figaro «una parabola sulla crisi del mediterraneo. Un luogo in cui il giardino del candide di voltaire confina con l'inferno di dante, e dove antigone seppellirebbe il fratello accanto ai naufraghi venuti dall'africa». - le monde «contemporaneo e magnifico». - elle sull'arcipelago del cane, costellazione di isole vulcaniche a metà strada tra due continenti, il tempo sembra essersi fermato. Attaccati alla loro terra nera e al loro tratto di mare, gli abitanti non si sentono parte del resto del mondo, a cui guardano con diffidenza. Finché, una mattina di settembre, è il mondo a irrompere nell'arcipelago: il mare deposita sulla spiaggia tre cadaveri. Non si sa chi siano né come siano finiti lì, ma per le autorità – il sindaco, il parroco, il dottore e l'anziana maestra di scuola – è chiaro che devono sparire. Nessuno deve sapere del ritrovamento, pena l'arrivo dei giornalisti, la fine della quiete e il rischio di compromettere un futuro sviluppo turistico; non ci sarà nessuna pietà per quei morti, e neppure per i vivi che oseranno chiedersi da dove sono venuti.