Questo libro di emanuele severino, pubblicato per la prima volta nel 1990, rappresenta la più lucida e rigorosa interpretazione filosofica del genio poetico di giacomo leopardi. Leopardi come pensatore del nulla - dell'opacità e dell'inconsistenza della realtà imprigionata nell'eterna gabbia del nascere e del morire - va ben oltre la filosofia di schopenhauer: anticipando il nichilismo di nietzsche, apre la strada dell'intera filosofia del nostro tempo. Per leopardi la poesia rappresenta l'ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza moderna e della tecnica.
Questo libro di emanuele severino, pubblicato per la prima volta nel 1990, rappresenta la più lucida e rigorosa interpretazione filosofica del genio poetico di giacomo leopardi. Leopardi come pensatore del nulla - dell'opacità e dell'inconsistenza della realtà imprigionata nell'eterna gabbia del nascere e del morire - va ben oltre la filosofia di schopenhauer: anticipando il nichilismo di nietzsche, apre la strada dell'intera filosofia del nostro tempo. Per leopardi la poesia rappresenta l'ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza moderna e della tecnica.
Un'audace analisi, che ci guida ai confini di quell'occidente che è «la repubblica fondata da platone» per aprirsi su ciò che, al di fuori di quella repubblica, perennemente è.
L'enigmatica profondità di eraclito, la grandiosa ambizione di parmenide, la lucida saggezza di socrate, le grandi costruzioni di platone e aristotele, le filosofie sapienziali dello stoicismo e dell'epicureismo, lo scetticismo e il primo terremoto che scosse la ragione. Un viaggio alla scoperta del pensiero greco, quel grande laboratorio d'interrogativi e d'idee che rappresentano tuttora la sfida sublime della filosofia.