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Classifica Libri di Francesco Pecoraro

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Libri in questa classifica: 2

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Posizione in classifica: 1

La Vita In Tempo Di Pace

Francesco Pecoraro

Narrativa estera - Recente

La Vita In Tempo Di Pace
Vincitore premio letterario viareggio 2014. L'ingegner ivo brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, ivo ha sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del mar rosso: quella vera sta morendo per l'inquinamento atmosferico. Nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall'egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni duemila, i soprusi e le ipocrisie di un paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l'egeo. E poi, ancora indietro nel tempo, le lotte studentesche degli anni sessanta, la scoperta dell'amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del dopoguerra, in cui brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. Chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, 'la vita in tempo di pace' racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.
Punteggio: 906
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 29/06/2020

Posizione in classifica: 2

Lo Stradone

Francesco Pecoraro

Narrativa estera - Recente

Lo Stradone
Finalista al premio campiello 2019 descrivere il presente osservando la vita di una strada. Raccontare il novecento attraverso la storia di un quartiere. Ritrarre il declino collettivo nelle vicende di un singolo uomo. Il nuovo romanzo di uno dei più originali scrittori italiani. «una penna straordinaria che restituisce un tempo - il secondo 900 - e un luogo - roma - con lo sguardo unico di chi vede deteriorarsi ciò che ama. » - helena janeczek «i bravi scrittori ti sorprendono sempre alle spalle. Francesco pecoraro sa colpire con ciò che io, da solo, non riuscirei mai a immaginare. » - nicola lagioia «ho la sensazione che ci sia qualcosa di straordinario nel modo in cui pecoraro percepisce e restituisce l'architettura interna e complessa di segni all'apparenza minimi. » - giorgio vasta primi anni venti di questo secolo nella «città di dio», decadente metropoli che assomiglia molto a roma. Un uomo di circa settant'anni osserva dal settimo piano della sua palazzina le vicende dello «stradone»; i tanti personaggi che lo percorrono incarnano tutte le forme del «ristagno» della nostra società. Invecchiamento e conformismo, razzismo e sessismo, sopravvivenze popolari e «trentelli» rampanti, barbagli di verità, etnie in conflitto, il fantasma dell'integralismo islamico, la liquefazione di sinistre e destre e della classe media in un unico «grande ripieno»: nulla sfugge a questo narratore disordinato ma perspicace, che pare saper restituire meglio di chiunque – con ironia, cinismo, nostalgia, umorismo – il non senso del nostro presente. Racconta anche, l'uomo senza nome, la propria esistenza di «novecentesco», aspirante storico dell'arte, funzionario di ministero, uomo che ha creduto nel comunismo e poi si è fatto socialista e corrotto, con i suoi amori e, oggi, l'ossessione per la vecchiaia, la malattia, la pornografia; e ricostruisce infine – con documenti veri o quasi-veri – la storia di un quartiere i cui abitanti, operai e proletari, per secoli e fin oltre la metà del ventesimo, hanno prodotto qui i mattoni di cui è fatta la città: il quartiere più comunista e antifascista della città, forse visitato da lenin – personaggio inatteso di queste pagine – nel 1908. Il risultato è un libro assolutamente unico nel panorama letterario non solo italiano, in cui la passione politica, antropologica e linguistica, le vicende di una vita, di un quartiere, di un intero secolo concorrono a un'esperienza di lettura indimenticabile: un'illuminante – tragica ed esilarante – avventura di conoscenza. «jeans falso consumati. Falso strappati. Pantaloni falso mimetici. Borse mimetiche. Capelli falso giovani, rossastri. In giro falsi rasta. Falsi gangsta, falsi rap. Falsi punk. Falsi giovani. Borchie falsamente utili. Magliette falso scolorite. Falsa vita vissuta. Falsa esperienza, falso inconscio, falso immaginario, falsa coscienza. Falsa la metropoli, falso il lavoro. Falso legno, falso antico, false le cacche di mosca su falsi mobili. Il falso grezzo nei ristoranti falso-fichetti, o vero-fichetti per falsi fichetti. Falsi gli hipster con false barbe folte lunghe tagliate quadre, false camicie da falsi boscaioli, birre falso-artigianali. False calvizie, falsi muscoli con tatuaggi falso tribali. Veloci sfrecciano bassi falsi pappagalli verdi, frutto del riscaldamento globale, anch'esso artificiale, posticcio».
Punteggio: 782
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/11/2021

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