Comprendere l'odissea significa comprendere «noi stessi, l'arte moderna, il nostro futuro». Nato da un progetto a lungo accarezzato, la mente colorata è soprattutto un'interpretazione narrata dell'odissea, dove velocità e leggerezza celano un immane lavoro di documentazione. Un racconto, dunque, che «conquista senza scampo», come ha scritto piero boitani, giacché «intrecciare ancora una volta il tessuto stupefacente dell'odissea, e insieme interpretarlo nell'arazzo più vasto della letteratura greca, non è esattamente cosa facile», e citati lo fa apparire «semplice e limpido». Ma c'è di più: per citati, che coltiva in egual misura la passione per gli antichi e per i moderni, l'odissea inventa le leggi dell'arte del narrare, ne sperimenta ogni forma e possibilità, sicché dal poema si dipartono luminosi tragitti, che ci proiettano verso i libri che verranno: gli anni di apprendistato di wilhelm meister, anna karenina, la recherche sono costruiti secondo lo stesso principio sinfonico; nell'isola dei feaci ulisse fonda il racconto fantastico, che ha ispirato le storie delle mille e una notte, potocki, hoffmann, poe, e nella capanna di eumeo il racconto d'avventura, da cui discendono i romanzi ellenistici, dumas, stevenson.