Lezioni americane è l'ultimo libro scritto da italo calvino, uno dei più grandi scrittori italiani del novecento, autore di capolavori come il barone rampante, le città invisibili e se una notte d'inverno un viaggiatore. Si tratta di una raccolta di sei conferenze che calvino avrebbe dovuto tenere alla harvard university nel 1985, ma che non riuscì a pronunciare a causa della sua improvvisa scomparsa.
In queste pagine, calvino riflette sul valore e sul significato della letteratura nel mondo contemporaneo, proponendo sei qualità che dovrebbero caratterizzare lo scrittore del prossimo millennio: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, moltiplicità e consistenza. Ogni lezione è arricchita da esempi tratti dalla letteratura classica e moderna, da ovidio a borges, da dante a garcía márquez, da galileo a leopardi.
Lezioni americane è un libro prezioso e stimolante, che offre una visione lucida e originale della letteratura come forma di conoscenza e di espressione dell'immaginazione. È anche un testamento spirituale di un grande autore, che ci lascia in eredità la sua passione per la scrittura e il suo amore per i libri.
Se ami la letteratura e vuoi scoprire il pensiero di uno dei più geniali e innovativi scrittori del nostro tempo, non puoi perderti questo libro. Lezioni americane è uno dei libri più belli di italo calvino, una fonte di ispirazione e di saggezza per tutti i lettori.
'la frontiera' è uno dei libri più belli di alessandro leogrande, giornalista e scrittore scomparso nel 2017. Si tratta di un reportage appassionato e documentato sulle migrazioni nel mediterraneo, sulle tragedie dei naufragi, sui trafficanti e sui centri di accoglienza. Leogrande ci porta a conoscere le storie dei sopravvissuti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, ma anche dei volontari, dei militari e dei politici che si confrontano con il fenomeno dell'immigrazione.
Il libro è diviso in quattro parti:
- la prima parte si concentra sulla frontiera marittima tra l'italia e la libia, raccontando l'operazione mare nostrum, le testimonianze dei migranti eritrei e le condizioni di vita nei campi libici.
- la seconda parte si sposta sulla frontiera terrestre tra la grecia e la turchia, descrivendo la situazione di patrasso, il ruolo di alba dorata e le rotte balcaniche.
- la terza parte si occupa della frontiera interna all'europa, esplorando i centri di identificazione ed espulsione (cie) italiani, la violenza della periferia romana e il dibattito politico sul tema dell'accoglienza.
- la quarta parte si apre alla frontiera globale, riflettendo sul significato delle migrazioni nel mondo contemporaneo, sulle responsabilità storiche e morali dell'occidente e sulle sfide per il futuro.
'la frontiera' è un libro che non lascia indifferenti, che ci interpella come cittadini e come esseri umani. È un libro che ci fa riflettere sulla nostra identità, sulla nostra solidarietà e sulla nostra coscienza. È un libro che ci fa capire che la frontiera non è solo una linea geografica, ma anche una ferita sociale, una sfida culturale e una possibilità di incontro.
Un reportage che attraversa cinque secoli di storia del continente latinoamericano per raccontare il saccheggio delle sue preziose risorse: l'oro e l'argento, il cacao e il cotone, il petrolio e la gomma, il rame e il ferro. Tesori depredati sistematicamente: fin dai tempi della conquista spagnola, le potenze coloniali hanno prosciugato le ricchezze di questa terra rigogliosa, lasciandola in condizioni di estrema povertà. Un testo illuminante che, intrecciando l'analisi storica ed economica con il racconto, suggestivo e incalzante, delle passioni di un popolo sfruttato e sofferente, è diventato un vero e proprio classico della letteratura latinoamericana. Prefazione di isabel allende.
'leopardi produce l'effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare; non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l'amore, la gloria, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. E non puoi lasciarlo, che non ti senta migliore. ' questo giudizio di francesco de sanctis è stato lo stimolo che ha mosso il curatore a ricercare e selezionare alcuni scritti leopardiani, i testi che recano un messaggio positivo per i giovani e per tutti i lettori del nostro tempo.
Nell'anno 63 a. C . Roma fu sconvolta dall'improvvisa minaccia di un colpo di stato. Lucio sergio catilina, patrizio ambizioso dall'ambigua fama, appoggiandosi al malcontento popolare stava tramando una congiura intesa a spazzare l'oligarchia senatoria per poi attuare un ardito programma di riforme sociali. A denunciare e ad opporsi al tentativo di golpe fu il console in carica: marco tullio cicerone. Contro catilina cicerone scagliò le quattro violentissime catilinarie, che restano tra i capolavori della sua eloquenza e documentano l'arroventato clima politico in cui si consumò il tramonto della repubblica.
Nel 431 a. C . Scoppiò tra atene e sparta la guerra del peloponneso: una guerra che insanguinò la grecia per quasi trent'anni e segnò la cupa fine del periodo d'oro della civiltà ellenica. Tucidide, consapevole di vivere un evento di portata eccezionale, lo assunse come momento esemplare di un'analisi che mirava a cogliere, al di là dei nudi fatti, le forze profonde sottese ai processi della storia. Un'analisi lucida e disillusa che spinge il lettore a interrogarsi sui problemi che si ripresentano sempre uguali alla coscienza storica: i meccanismi e la moralità del potere, gli arbitrii e i diritti dei vincitori e dei vinti, la giustizia dei potenti e la giustizia dei deboli.
Negli anni sessanta e settanta diventò estremamente di moda, per gli intellettuali newyorchesi ricchi e affermati, ospitare nei propri salotti ogni possibile rivoluzionario radicale, dalle pantere nere agli antimilitaristi agli hippy psichedelici. In questo libro tom wolfe mette in ridicolo quegli ambienti (di cui esiste anche una versione italiana), descrivendo una serie di serate mondane all'insegna di
La celebre epopea della conquista della gallia. Una nuova traduzione annotata della grande opera di cesare, con un ampio apparato introduttivo, le testimonianze sull'autore di plutarco e svetonio e un indice analitico dei luoghi e delle persone.
Negli anni settanta oriana fallaci è un mito. Prima il vietnam, poi città del messico e infine la storia d'amore con alekos panagulis, eroe della resistenza greca, simbolo dell'opposizione a qualunque regime liberticida. Dopo la morte di lui e la pubblicazione di 'un uomo', oriana riesce a creare un incantamento globale: vorrebbero essere come lei i tanti giovani e meno giovani attratti dalla personalità dei suoi reportage di guerra e dal suo coraggio. E vorrebbero essere come lei molte donne, per le quali la scrittrice rappresenta la realizzazione di un sogno. In quegli anni la fallaci accetta i sempre più frequenti inviti a incontrare i suoi lettori stranieri, nelle città e nelle università del mondo. Questo libro raccoglie alcune delle sue conferenze di maggior rilievo, pagine rimaste finora inedite che rivelano il suo rapporto con la scrittura, la sua passione per la politica e per l'impegno civile, la sua 'ossessione per la libertà'. È il suo autoritratto più autentico, una sorta di manifesto in cui oriana rivendica e difende con vigore il diritto a 'stare dalla parte dell'umanità, suggerire i cambiamenti, innamorarci dei buoni cambiamenti, influenzare un futuro che sia un futuro migliore del presente'.
Il capolavoro dell'imperatore filosofo, ultimo epigono del neostoicismo romano (di cui in parallelo vengono pubblicati gli scritti minori), in una nuova traduzione con testo greco a fronte; i pensieri di marco aurelio sono riflessioni morali, rivolte a sé medesimo, miranti a rendere l'animo imperturbabile e tranquillo, rinchiuso in una sorta di cittadella interiore, al riparo dagli agenti esterni (gli eventi del fato) e interni (le passioni), che sono sempre causa di sofferenza e turbamento se non vengono disciplinati dalla ragione egemonica, che deve ridurli al rango di indifferenti. Solo così è possibile raggiungere la tranquillità interiore nell'accettazione del destino, unica salvezza a portata di mano con le sole forze della ragione.