Gli italiani e la chiesa, roma e il papa: una coppia che, un po' per amore e molto per forza, sta insieme da oltre duemila anni. Gli italiani devono alla chiesa una parte della loro fortuna e una più gran parte, forse, della loro sfortuna: la chiesa li ha protetti dai barbari ma li ha più tardi lasciati per secoli disuniti e in mano a padroni stranieri; la chiesa li ha educati ai valori cristiani e li ha diseducati ai valori civili. Giordano bruno guerri affronta il tema da laico, ma con grande rispetto per chi ha creduto e crede (ma non per chi ha fatto e fa finta di credere). E ha brillantemente ricostruito, da storico, una affascinante vicenda che da san pietro a berlusconi attraversa tutti i grandi crocevia della nostra storia: dai comuni alle lotte tra guelfi e ghibellini, dal rinascimento alla controriforma, dalla decadenza del seicento e settecento all'unità d'italia, fino alla seconda repubblica. Una dopo l'altra scopriamo le origini di tante nostre vicende e comportamenti, anche attuali, che si penserebbero lontanissimi dalla religione.
L'attentato del 1995 alla metropolitana di tokyo – nel quale alcuni adepti del culto religioso aum diffusero nei treni un potentissimo veleno, il sarin, causando dodici morti e migliaia di intossicati – ha scosso violentemente la coscienza collettiva dei giapponesi, prefigurando le nostre attuali paure. Attraverso una serie di interviste, sia agli affiliati della setta che ai superstiti, murakami cerca di chiarire i motivi di un gesto cosí assurdo, e di comprendere che cosa possano aver provato e provino ancora oggi le vittime di quella tragedia: gente comune, che ha vissuto un incubo impossibile da dimenticare.
Rimaniamo tutti sorpresi quando telegiornali e quotidiani ci informano che un quadro o una scultura sono stati battuti all'asta per cifre iperboliche. Lo sbalordimento diventa incredulità quando l'opera venduta non è un capolavoro impressionista o una madonna di raffaello bensì un pezzo di arte contemporanea, magari realizzato da un artista vivente, in alcuni casi ancora giovanissimo. Milioni di dollari, euro, sterline investiti in un armadietto dei medicinali, un aspirapolvere sotto vetro o uno squalo in formaldeide. Perché accade questo? Quali sono i meccanismi di mercato che rendono possibili quelle che, a un occhio profano, appaiono delle assurde esagerazioni? E poi: ha davvero senso investire denaro nell'arte? Autorevole economista inglese con la passione per l'arte, don thompson prende spunto dalla formidabile storia di damien hirst e del suo famoso squalo per condurci alla scoperta dei meccanismi che muovono un vero e proprio sistema economico, fatto, come ogni altra attività imprenditoriale, di strategie di marketing e di creazione di brand. Racconta il modo di operare delle case d'aste (colossi come christie's e sotheby's), ma anche di galleristi e collezionisti, e ci svela la psicologia sottesa a questo particolare mercato, mostrando quanto esso sia connotato da smania di possesso, ricerca di status, potere del brand e da clamorosi conflitti di interesse, esattamente come molti altri sistemi economici. Non è così assurdo spendere dodici milioni di dollari per uno squalo sottovetro.
'oggi c'è un forte risentimento contro la classe politica per i suoi troppi privilegi, per il malcostume diffuso, per i costi, l'arroganza, l'inefficienza, la corruzione. Ma in realtà esiste una questione molto più profonda, che questo libro intende affrontare, e che riguarda il ruolo stesso della politica nella società. È radicata l'idea che sia la politica a determinare il benessere di un paese. E che, cambiando maggioranza, o cambiando leader, si possano ottenere cose che in realtà non dipendono dalla politica. E che non dipendono neppure dalla capacità di lottare per ottenerle. Questo non significa che la politica non sia importante, anzi. Ma soltanto se riesce a stimolare e a far crescere in modo prioritario quei 'software', quei motori dello sviluppo che sono i veri produttori di ricchezza. E anche i veri attrattori di investimenti. Ma è così che funziona la politica in italia? ' andando al di là delle polemiche quotidiane, piero angela ci offre un punto di vista diverso e illuminante per mettere a fuoco il vero problema del nostro paese.
A diciotto anni temple grandin si costruì una macchina per gli abbracci. Aveva visto che le mucche diventavano mansuete dentro la gabbia di contenimento usata dal veterinario per visitarle, e aveva intuito che uno strumento simile avrebbe potuto calmare anche lei. Così, con due assi di compensato che si stringevano dolcemente ai lati di una panca, realizzò lo strano congegno. Che funzionò a meraviglia. E temple, giovane autistica con molti problemi di relazione, capì di avere una speciale affinità con gli animali. E capì che per essere felice avrebbe dovuto studiarli e stare con loro il più possibile. Quel che non sapeva è che varie altre - e non meno spiazzanti - scoperte avrebbero fatto di lei uno dei più famosi esperti del comportamento animale, e che quelle scoperte avrebbero anche modificato il modo di trattare gli animali stessi.
Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al xxi secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini? «'homo deus' è ancora più leggibile, ancora più significativo dello straordinario 'sapiens'» – kazuo ishiguro «difficile immaginare qualcuno che nel leggere questo libro non provi ogni tanto un brivido di vertigine» – the guardian nella seconda metà del xx secolo l'umanità è riuscita in un'impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l'uomo medio muoia per un'abbuffata da mcdonald's piuttosto che per la siccità, il virus ebola o un attacco di al-qaida. Nel xxi secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l'ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare «homo sapiens» in «homo deus». E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell'immortalità e della felicità eterna? Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al xxi secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere se stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l'umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?
'la pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d'essere suonata e quindi interpretata. La pittura è. E alla percezione immanente l'infinita sua eredità serve in modo eccellente. Ha bisogno lei del percorso iniziatico ed esoterico che ogni persona che la guarda deve intraprendere da sola. Questi piccoli testi, ma soprattutto queste immagini, ambiscono solo a essere compagni di viaggio. ' philippe daverio non parla mai di 'storia dell'arte' e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle 'storie': eccentriche, trasversali, leggere o impegnate, note o mai sentite. Il suo sguardo laterale ci fa vedere molto di più, ci concentra sui dettagli e ci rivela uno scenario più complesso e variegato di quello che tutti abbiamo imparato a scuola. Dettagli biografici, microstorie sociali, temi iconografici, curiosità legate a un capolavoro diventano cinquanta itinerari nella pittura, esercizi di stile e di curiosità, una narrazione vivace e appassionata che apre la mente a nuovi giochi e conduce su strade inesplorate. Se nell'arte, come l'autore spiega nell'introduzione, si riflette un pezzo della nostra anima individuale, guardando queste opere, leggendo le sue parole, apprendiamo anche qualcosa di più su noi stessi e sulla nostra storia: l'arte del passato 'diventa un armadio della memoria nel quale trovare i diversi istrumenti che servono a stimolare la sensibilità attuale'.
Se siete appassionati di fisica e volete scoprire i misteri dei buchi neri, il libro 'buchi bianchi' di carlo rovelli è quello che fa per voi. Si tratta di un capolavoro di divulgazione scientifica, scritto da uno dei maggiori fisici teorici e divulgatori della scienza del nostro tempo. Rovelli spiega in modo chiaro e accessibile uno dei concetti più affascinanti della fisica moderna: i buchi neri, quei fenomeni cosmici che sfidano la nostra comprensione dello spazio e del tempo. Il libro è strutturato in quattro parti, che affrontano rispettivamente la teoria della relatività generale di einstein, la meccanica quantistica, la gravità quantistica e le possibili conseguenze dei buchi neri sulla natura della realtà. Rovelli non si limita a esporre i fatti scientifici, ma li collega anche a questioni filosofiche ed epistemologiche, cercando di farci riflettere sul significato profondo di questo aspetto della fisica moderna. Il linguaggio utilizzato dall'autore è semplice ma preciso, e la scrittura è coinvolgente e appassionante. Il libro è arricchito da numerosi riferimenti a esperimenti e scoperte scientifiche, che rendono la lettura ancora più interessante e stimolante. In sintesi, 'buchi bianchi' è un libro imprescindibile per tutti coloro che vogliono approfondire la fisica moderna in modo accessibile e coinvolgente. Si tratta di uno dei libri più belli di carlo rovelli, un autore che ha saputo trasmettere la sua passione e la sua competenza per la scienza a milioni di lettori in tutto il mondo. Non perdete l'occasione di leggere questo libro, vi lascerà a bocca aperta!
Dalla fine della seconda guerra mondiale il giappone è diventato una delle grandi potenze economiche del mondo moderno, i suoi prodotti hanno invaso ogni angolo del globo e tutti hanno almeno sentito parlare dello zen e dei samurai. Eppure, il giappone resta ancora sostanzialmente un mistero. Leonardo vittorio arena ci guida alla scoperta di questo paese attraverso la sua filosofia e, insieme, la sua psicologia. Nata nei primi secoli dell'era volgare rielaborando in modo peculiarmente nipponico il pensiero cinese e indiano, la filosofia giapponese non cerca di spiegare il mondo su basi meccanicistiche e scientifiche e travalica il principio aristotelico di non contraddizione: il suo scopo è piuttosto di ricercare la saggezza individuale e l'armonia con il cosmo e la natura. Una lezione che l'uomo occidentale ha bisogno più che mai di riscoprire.