All'indomani di una terribile tempesta di neve che ha gelato le marche, l'ex vicequestore colomba caselli trova nel suo capanno degli attrezzi un ragazzo autistico infreddolito e sotto shock. E imbrattato di sangue. Colomba, però, da ormai un anno e mezzo non è più una poliziotta, e trascorre il tempo a tentare di riprendersi dal giorno in cui un uomo senza nome l'ha quasi uccisa e ha rapito dante torre, il geniale e bizzarro cacciatore di scomparsi, uno dei suoi pochi amici. Tormentata dall'insonnia e dagli attacchi di panico, colomba non vorrebbe lasciar rientrare nella sua vita la violenza e la morte ma presto scopre che tommy – così si chiama il ragazzo – è l'unico sopravvissuto di una strage famigliare e, soprattutto, nel suo modo di fare colomba legge il marchio del padre, il rapitore e assassino seriale che ha ucciso anni prima. C'è qualcuno che ne sta seguendo le orme o tommy è il primo tassello di un mistero che affonda nel passato e può aiutarla a scoprire dove dante è tenuto prigioniero? E proprio dante, intanto, si è risvegliato in un luogo che non può esistere e adesso deve lottare per sopravvivere…
Decisamente uno strano invito a cena quello che ha ricevuto poirot. Il suo anfitrione, il mefistofelico schaitana, ha infatti promesso al celebre investigatore di mostrargli la più strana delle sue collezioni: quella di criminali che hanno commesso un delitto e non sono mai stati scoperti. Poirot, incuriosito, si reca al ricevimento con un funesto presentimento e ben presto scopre che la sua sensazione era ben motivata. Infatti, mentre gli invitati, tra i quali altri tre celebri cacciatori di delitti, sono impegnati in una partita a bridge, qualcuno pugnala a morte l'eccentrico padrone di casa. Il caso si presenta subito difficile da risolvere, il colpevole senza dubbio si nasconde tra gli ospiti, ma tutti sembrano al di sopra di ogni sospetto, eppure almeno uno di loro, in passato, ha già ucciso.
È davvero più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo? E perché ci siamo ormai assuefatti all'idea che, per dirla con margaret thatcher, 'non c'è alternativa' al sistema in cui viviamo? Da queste domande, prende spunto uno dei più incisivi e influenti saggi critici degli ultimi quindici anni: il manifesto politico ed estetico del filosofo inglese mark fisher.
Vuoi tutte le risposte? Impara a non credere a nessuno «una narratrice dal tocco lieve. » - corriere della sera «la scrittrice spagnola più amata nel nostro paese. » - annarita briganti, la repubblica «clara sánchez pone il lettore davanti a una realtà dirompente che parla di amore, memoria, segreti, tradimenti, colpa, scoperta, perdono, coraggio e speranza. » - donna moderna rigogliose piante di un verde smeraldo addobbano il patio dove si svolge la cena. Isabel è lì su invito di un'ambasciata spagnola in africa. Tutti credono che sia una giovane fotografa con la voglia di immortalare i colori e i panorami di quella terra bruciata dal sole. Ma non è questa la verità. Isabel sta cercando qualcuno. Sta cercando, per conto dei suoi genitori, ezequiel, che si è lasciato tutto alle spalle per ritrovare sé stesso. È stato un uomo a fargli credere di non aver bisogno di null'altro, maína, che con il suo potere carismatico di persuasione ha legato a sé diverse persone che come ezequiel si sentivano perse. Perse come amanti silenziosi in cerca d'amore. Isabel deve salvarlo. Deve farlo perché non ci è riuscita con suo fratello che si è affidato a qualcuno con le stesse capacità manipolatorie. Per questo ha accettato questa strana missione, apparentemente semplice: trovare ezequiel e capire se sta bene. Ma quando isabel incontra finalmente il ragazzo e conosce maína capisce che dietro l'obiettivo di regalare nuove prospettive di vita a chi credeva di non averne si cela qualcosa di molto più grande. Attraversando i piccoli villaggi e la natura incontaminata, isabel si accorge di strani movimenti, nei quali sembra invischiato anche ezequiel. C'è qualcosa che non torna. Eppure sa che non può fare troppe domande. Perché rischia di essere condizionata e di perdere anche lei il controllo. Perché la sua copertura di fotografa può cadere da un momento all'altro. Perché da sola non è facile farsi scudo da una rete di intrighi e loschi affari. Clara sánchez riesce sempre a stupire i lettori, che attendono con trepidazione ogni suo nuovo libro. Unica autrice ad aver vinto i tre più importanti premi letterari spagnoli, in italia ha venduto oltre due milioni di copie ed è sempre presente in classifica. Torna finalmente con un nuovo romanzo anteprima assoluta italiana. In l'amante silenzioso clara sánchez descrive una realtà in cui la fragilità è preda di individui manipolatori e senza scrupoli; una realtà in cui il passato non lascia la morsa sul presente; una realtà in cui le ombre non sono mai il riflesso perfetto della verità.
Raffaella fanelli intervista maurizio abbatino 'hanno già ordinato la mia morte…' maurizio abbatino parla e racconta quello che ha visto e vissuto in prima persona. Anni di delitti, di vendette, di potere incontrastato su roma e non solo. Misteri italiani, dal delitto pecorelli all'omicidio di aldo moro, fino alla scomparsa di emanuela orlandi. Protagonista di una stagione di sangue che ha segnato la storia più nera del nostro paese; fondatore e capo, con franco giuseppucci, della banda della magliana, abbatino è l'ultimo sopravvissuto di un'organizzazione che per anni si è mossa a braccetto con servizi segreti, mafia e massoneria. In queste pagine racconta la genesi della banda, le prime azioni, la conquista della città, gli arresti, le protezioni in carcere e fuori, l'inchiesta avviatasi oltre vent'anni fa a partire dalle sue confessioni. Può considerarsi il prologo di mafia capitale: 'ritornano dei cognomi, si rivede un metodo… abbastanza per pensare che le traiettorie del vecchio gruppo criminale non si siano esaurite' ha affermato l'attuale capo della procura di roma, giuseppe pignatone. Nel libro scorre la storia d'italia vista con gli occhi di un criminale sanguinario che ha fatto arrestare altri criminali sanguinari. Molti di loro sono tornati liberi. Lui no. Aspetta, dice, la sua esecuzione. 'sono tornato dove tutto è cominciato. Perché è qui che deve finire. '
Alla base di 'scritto sul corpo' c'è una specie di gioco che jeanette winterson propone ai lettori, tanto più sorprendente e coinvolgente in quanto applicato a un romanzo d'amore che possiede il ritmo febbrile e coinvolgente di ogni vera passione: mentre di tutti gli altri personaggi sappiamo se si tratta di un uomo o di una donna, l'autrice non ci lascia mai capire a quale sesso appartenga l'io narrante, la voce e il punto di vista attraverso i quali vengono filtrate tutte le vicende e tutte le figure della storia narrata. Di questa passione d'amore bruciante, poetica, profondamente incisa nei sensi e nella mente conosciamo l'oggetto - louise, una bellissima donna sposata dai capelli color rosso tiziano - ma non il soggetto, se non tramite rari indizi sparsi qua e là, troppo incerti per ricavarne una conferma definitiva. Attraverso una scrittura appassionata, ironica, scandita con ritmi inusuali, il lettore si troverà così a esplorare emozioni e sentimenti con un'ottica e con una partecipazione diverse, in un lungo e lento viaggio nelle profondità e negli enigmi dell'erotismo e del desiderio.
Scritto con maestria, carico di tensione narrativa e letteraria e forte dell'ambientazione in una roma inesplorata, così crudele è la fine è un'entusiasmante e vorticosa sfida al lettore, che accelera senza sosta sino al finale indimenticabile. «zilahy fa brillare roma di una luce nera, bellissima. » - donato carrisi «mi chiamo enrico mancini e sono un poliziotto. Un profiler. Il mio lavoro è dare una forma al buio, dare un'identità a chi per averne una deve uccidere. Il mio lavoro è attraversare lo specchio oscuro per dare la caccia ai riflessi del male. Ma questa volta la preda sono io. E la caccia avrà un'unica, inevitabile fine crudele. » in una roma attraversata da omicidi silenziosi ed enigmatici, che gettano una luce nera sulla città, il commissario mancini per la prima volta dopo molto tempo accoglie la sfida con nuova determinazione. Perché ora enrico mancini non è più l'ombra di se stesso: supportato dalla psichiatra della polizia che l'ha in cura, e affiancato dalla fedele squadra di sempre, si lancia alla ricerca di indizi che gli permettano di elaborare il profilo del killer. Costretto a rincorrere l'assassino passo dopo passo, vittima dopo vittima, tra i vicoli e le rovine della roma più antica e segreta, il commissario capisce ben presto che il killer è anomalo, sfuggente come un riflesso. E in un gioco di specchi tra presente e passato, tra realtà e illusione, la posta finale non è solo l'identità del serial killer, ma quella dello stesso mancini.
Raffaella fanelli intervista maurizio abbatino 'hanno già ordinato la mia morte…' maurizio abbatino parla e racconta quello che ha visto e vissuto in prima persona. Anni di delitti, di vendette, di potere incontrastato su roma e non solo. Misteri italiani, dal delitto pecorelli all'omicidio di aldo moro, fino alla scomparsa di emanuela orlandi. Protagonista di una stagione di sangue che ha segnato la storia più nera del nostro paese; fondatore e capo, con franco giuseppucci, della banda della magliana, abbatino è l'ultimo sopravvissuto di un'organizzazione che per anni si è mossa a braccetto con servizi segreti, mafia e massoneria. In queste pagine racconta la genesi della banda, le prime azioni, la conquista della città, gli arresti, le protezioni in carcere e fuori, l'inchiesta avviatasi oltre vent'anni fa a partire dalle sue confessioni. Può considerarsi il prologo di mafia capitale: 'ritornano dei cognomi, si rivede un metodo… abbastanza per pensare che le traiettorie del vecchio gruppo criminale non si siano esaurite' ha affermato l'attuale capo della procura di roma, giuseppe pignatone. Nel libro scorre la storia d'italia vista con gli occhi di un criminale sanguinario che ha fatto arrestare altri criminali sanguinari. Molti di loro sono tornati liberi. Lui no. Aspetta, dice, la sua esecuzione. 'sono tornato dove tutto è cominciato. Perché è qui che deve finire. '
Scritto con maestria, carico di tensione narrativa e letteraria e forte dell'ambientazione in una roma inesplorata, così crudele è la fine è un'entusiasmante e vorticosa sfida al lettore, che accelera senza sosta sino al finale indimenticabile. «zilahy fa brillare roma di una luce nera, bellissima. » - donato carrisi «mi chiamo enrico mancini e sono un poliziotto. Un profiler. Il mio lavoro è dare una forma al buio, dare un'identità a chi per averne una deve uccidere. Il mio lavoro è attraversare lo specchio oscuro per dare la caccia ai riflessi del male. Ma questa volta la preda sono io. E la caccia avrà un'unica, inevitabile fine crudele. » in una roma attraversata da omicidi silenziosi ed enigmatici, che gettano una luce nera sulla città, il commissario mancini per la prima volta dopo molto tempo accoglie la sfida con nuova determinazione. Perché ora enrico mancini non è più l'ombra di se stesso: supportato dalla psichiatra della polizia che l'ha in cura, e affiancato dalla fedele squadra di sempre, si lancia alla ricerca di indizi che gli permettano di elaborare il profilo del killer. Costretto a rincorrere l'assassino passo dopo passo, vittima dopo vittima, tra i vicoli e le rovine della roma più antica e segreta, il commissario capisce ben presto che il killer è anomalo, sfuggente come un riflesso. E in un gioco di specchi tra presente e passato, tra realtà e illusione, la posta finale non è solo l'identità del serial killer, ma quella dello stesso mancini.