Siamo nel 1683, due anni prima degli eventi narrati nel romanzo 'tortuga'. Il cavaliere michel de grammont, ultimo leggendario capo dei fratelli della costa che infestano il mar dei caraibi, propone ai compagni un'idea folle: conquistare e saccheggiare veracruz, la città più importante della nuova spagna, giudicata imprendibile. Un'impresa condannata anche da quella corona di francia di cui i pirati si dicono gli agenti, che ha firmato con gli spagnoli un effimero trattato di pace. Prende il largo dall'isola di roatàn la flotta più imponente che abbia solcato le acque centroamericane. Uomini spericolati, cinici, rotti a ogni crudeltà. Se esiste un ideale, è di arricchirsi in fretta e sperperare tutto nei pochi anni di vita che rimangono. Un quadro dei fratelli della costa al tempo stesso crudamente realistico e oggettivamente pittoresco, ma documentato con serietà. Quasi l'antitesi del romanticismo salgariano, e dell'abbondante saggistica che ha letto l'epopea dei pirati della tortuga in chiave di rivolta libertaria. Lo sfondo ambientale sono isolette suggestive, mari cristallini, sabbie bianchissime, città costiere protette da banchi di corallo. Chi ha detto che l'inferno abbia colori cupi?
Nel settembre dell'anno 1999 la federazione russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della repubblica federativa della cecenia e nella zone confinanti con il caucaso del nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di 'educazione siberiana' narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai lilin è nato nel 1980 a bender, in transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di cuneo e nel 2009 ha scritto il romanzo 'educazione siberiana'.
Nevada. Sembra il nome di un deserto, e invece è il luogo in cui vive la famiglia de boer, in alta val brenta. Una terra circondata da boschi aspri, dove le case si inerpicano su pendii vertiginosi. Sono gli ultimi anni dell'ottocento e i de boer, che lavorano nei campi di tabacco, il pregiatissimo nostrano del brenta, vivono consapevoli che solo nella muta e rispettosa alleanza tra uomini e natura selvaggia esiste una possibilità di sopravvivenza. Augusto è il capofamiglia, un uomo taciturno, lavoratore instancabile, capace di ascoltare la voce dei boschi e il fischio del vento. Jole, la figlia maggiore, ha la stessa natura selvatica del padre e una sfrenata passione per i cavalli. I proventi del tabacco però non sono sufficienti a far campare la famiglia con dignità. Ecco perché augusto un giorno decide di tentare il viaggio oltre la frontiera austriaca per contrabbandare l'eccedenza del raccolto. Un cammino impervio attraverso sentieri e passaggi impraticabili, minacciato dalle bestie feroci, dagli agguati dei briganti e dalla sorveglianza dei finanzieri. Jole ha quindici anni quando suo padre stabilisce che è giunto il momento di portarla con sé: qualcun altro deve conoscere la strada. Non passerà molto tempo prima che la ragazza si trovi a dover compiere il viaggio da sola. Inoltrandosi con solenne lentezza in una natura maestosa, rifugio accogliente e poi, d'un tratto, trappola insidiosa, jole cerca di portare al sicuro il suo prezioso carico e di capire cosa sia successo al padre, che tre anni prima non ha più fatto ritorno proprio da una spedizione in austria.
Vigilia della grande guerra: leon courteney, nipote dell'alto ufficiale britannico penrod ballantyne, è un giovane e valoroso sottotenente dei king's african rifles. Ma la sua vera passione è la caccia grossa, cui si dedica col fedele e coraggioso sergente manyoro, guerriero masai, al quale lo lega un forte sentimento d'amicizia. Leon diventa così una guida esperta di personaggi importanti e facoltosi, tra i quali spicca un ospite d'eccezione: il presidente americano theodore roosevelt. Ma l'appartenenza di leon all'esercito di sua maestà lo porterà a essere protagonista di un gioco molto rischioso, di portata internazionale. In un entusiasmante crescendo si riveleranno i diabolici intrighi con cui, dal cuore profondo dell'africa, magnati, avventurieri e nobildonne sembrano decidere le sorti del vecchio continente. Sarà però l'incontro con una donna bellissima ed enigmatica a cambiare per sempre il destino di leon, ormai conosciuto come il più grande cacciatore del continente.
Da stevenson a salgari, i grandi della letteratura sono sempre stati attratti dal tema dei pirati, diventato sinonimo stesso di avventura, esplorazione, coraggio. Anche valerio evangelisti, il celebre creatore dell'inquisitore eymerich, non è sfuggito al loro fascino e ha scritto i tre romanzi qui raccolti, ricchi di emozionanti vicende e basati su una rigorosa ricostruzione storica. Tortuga, veracruz e cartagena, ambientati negli ultimi decenni del seicento, raccontano i gloriosi atti conclusivi dell'epopea dei filibustieri di stanza nei caraibi, tra abbordaggi, rapimenti, episodi di ferocia e di abnegazione, passioni amorose divoranti, cameratismo e rivalità su vascelli sovraccarichi in cui il sangue si mescola al sudore. Ma, all'alba del xviii secolo, il tempo dei pirati sembra giunto al termine. Ormai superati dalla storia, i fratelli della costa che hanno terrorizzato i caraibi per cinquant'anni non spariranno, ma saranno chiamati a un differente destino.
Jack aubrey, costretto a terra da troppo tempo, non ha esitazioni quando gli offrono il comando della leopard. Così aubrey e maturin, di nuovo insieme, salpano alla volta di botany bay, in australia, dove bligh, capitano del bounty, è stato imprigionato da un manipolo di marinai ammutinati. Tra ufficiali inetti, marinai scoraggiati, epidemie, tempeste improvvise e impreviste deviazioni, aubrey dovrà fare appello a tutta la sua esperienza per sopravvivere e portare a termine la missione.
Con l'abilità degli antichi fabbricatori di miti franco cardini trascina il lettore in un'avventura che procede con il ritmo di una fuga nella quale inseguitori e inseguiti si scambiano a vicenda i ruoli, e ci regala un romanzo fedele alla storia che si concentra sui destini degli uomini e sui percorsi misteriosi di cuori lacerati tra l'amore fraterno e il desiderio di vendetta nel giorno di pasqua dell'anno del signore 1403, tra le colline e i boschi presso firenze, vicino al santuario della madonna dell'impruneta patrona della città, affiora da un pozzo una candida statua marmorea della dea venere. L'evento è salutato con superstiziosa paura da chi vede in quell'idolo pagano un messaggio demoniaco e con gioia da chi invece si sente, in quell'alba del quattrocento, già toccato dal soffio gentile dell'umanesimo. Vieri, erede del possente casato dei protettori del santuario mariano, i buondelmonti, interpreta quel ritrovamento come un presagio che lo riguarda: e parte verso l'asia lontana, inseguendo le fantasie cavalleresche della giovinezza. Ma forse deve anche compiere una truce faida; e forse è perseguitato da un cocente rimorso. Nello stesso giorno, un giovane guerriero ghibellino convertito al messaggio francescano, arrigo, prega nella chiesa del santo sepolcro a gerusalemme in cerca di una pace per i propri tormenti interiori e un anziano gentiluomo castigliano si appresta a ricevere dal suo re, grande difensore della cristianità, una delicata missione diplomatica da compiere presso il grande emiro. I destini di questi tre cavalieri s'intrecciano, prima sulle onde inquiete del mediterraneo e nei sortilegi delle sue isole e poi in una cavalcata lungo le piste carovaniere della via della seta, alla volta della magica samarcanda del signore della paura, il potente e feroce tamerlano che a sua volta sta cullando un folle sogno: la conquista del celeste impero.
Jack aubrey, costretto a terra da troppo tempo, non ha esitazioni quando gli offrono il comando della leopard. Così aubrey e maturin, di nuovo insieme, salpano alla volta di botany bay, in australia, dove bligh, capitano del bounty, è stato imprigionato da un manipolo di marinai ammutinati. Tra ufficiali inetti, marinai scoraggiati, epidemie, tempeste improvvise e impreviste deviazioni, aubrey dovrà fare appello a tutta la sua esperienza per sopravvivere e portare a termine la missione.
Londra, 1940. Per evitare la distruzione dell'esercito britannico a dunkerque, churchill ha un'idea che cambierà il corso della guerra: creare una squadra dei servizi segreti che lavori nella segretezza più assoluta, la soe, special operations executive. La soe è incaricata di azioni di sabotaggio e intelligence tra linee nemiche: la novità è coinvolgere persone tra la popolazione locale più insospettabile. Qualche mese dopo, il giovane paul-emile lascia parigi per londra nella speranza di unirsi alla resistenza. Subito reclutato dalla soe, è inserito in un gruppo di connazionali che diventeranno suoi compagni e amici del cuore. Addestrati e allenati in inghilterra, i soldati che passeranno la selezione verranno rimandati nella francia occupata e scopriranno presto che il controspionaggio tedesco è già in allerta. L'esistenza stessa della soe è rimasta a lungo un segreto. Settant'anni dopo i fatti, 'gli ultimi giorni dei nostri padri' è uno dei primi romanzi a evocarne la creazione e a raccontare le vere relazioni tra la resistenza e l'inghilterra di churchill.
È una limpida mattina del 1484 e joan serra sta giocando a indovinare le forme delle nuvole che macchiano il cielo. Più in basso, una sagoma ben più minacciosa solca il limpido mare della cala di llafranc: una galea corsara sta per assaltare il piccolo borgo di pescatori in cui joan è nato, dodici anni prima. Suo padre, ramon, muore difendendo la famiglia dagli assalitori, ma non riesce a impedire il rapimento della moglie e della figlia. Le sue ultime parole sono indirizzate a joan: 'promettimi che sarai libero. ' straziato dal dolore e dalla rabbia, il ragazzo è costretto a cercare fortuna a barcellona, dove trova lavoro in una nota bottega di amanuensi e rilegatori, ignaro delle insidie nascoste tra le eleganti lettere che tanto lo affascinano. Un fascino insidioso pari a quello delle strade variopinte e chiassose della città, dove joan conosce anna, figlia di un orafo ebreo, e se ne innamora perdutamente. Un amore che equivale a una condanna in un mondo in cui le barriere sociali ed economiche sembrano invalicabili e dove la morsa del santo offizio si stringe, sempre più feroce, attorno ai pochi, profondissimi affetti che joan si è conquistato, mettendo a rischio la sua stessa vita e la promessa che si è impegnato a onorare.