Due anni ai remi. Questa è la condanna che joan dovrà scontare per aver assassinato in una rissa l'uomo che tanti anni prima, sulla spiaggia del suo villaggio in catalogna, gli ha ucciso il padre e rapito la madre e la sorella, durante l'assalto di quelli che sembravano corsari mori. E mentre guarda quel mare azzurro di primavera, quel mare che è sempre stato simbolo di libertà e sta per trasformarsi nella sua prigione, se non addirittura nella sua tomba, joan ripensa alla promessa fatta al padre morente. Una promessa che ora difficilmente potrà mantenere, incatenato al remo della santa eulalia, diretta in italia per difendere i territori spagnoli dagli angioini che, alle soglie del cinquecento, minacciano di invadere il meridione. Una rotta che joan sognava di percorrere ma non certo in catene, nella speranza di ritrovare anna, la donna che ama e che non ha mai dimenticato. Ripensando alle parole del suo maestro di calligrafia, secondo il quale solo la paura è in grado di mettere ai ceppi l'animo umano, joan trova la volontà di reagire e rifiuta di arrendersi a quella sorte. Quando infine la galea sbarca a napoli, joan si rimette in cammino, e sarà ancora una volta il suo sconfinato amore per i libri a dargli la forza di lottare per la propria libertà.
È una limpida mattina del 1484 e joan serra sta giocando a indovinare le forme delle nuvole che macchiano il cielo. Più in basso, una sagoma ben più minacciosa solca il limpido mare della cala di llafranc: una galea corsara sta per assaltare il piccolo borgo di pescatori in cui joan è nato, dodici anni prima. Suo padre, ramon, muore difendendo la famiglia dagli assalitori, ma non riesce a impedire il rapimento della moglie e della figlia. Le sue ultime parole sono indirizzate a joan: 'promettimi che sarai libero. ' straziato dal dolore e dalla rabbia, il ragazzo è costretto a cercare fortuna a barcellona, dove trova lavoro in una nota bottega di amanuensi e rilegatori, ignaro delle insidie nascoste tra le eleganti lettere che tanto lo affascinano. Un fascino insidioso pari a quello delle strade variopinte e chiassose della città, dove joan conosce anna, figlia di un orafo ebreo, e se ne innamora perdutamente. Un amore che equivale a una condanna in un mondo in cui le barriere sociali ed economiche sembrano invalicabili e dove la morsa del santo offizio si stringe, sempre più feroce, attorno ai pochi, profondissimi affetti che joan si è conquistato, mettendo a rischio la sua stessa vita e la promessa che si è impegnato a onorare.