Un'inchiesta sconvolgente sulla comunità gay più numerosa e potente al mondo: il vaticano. Un caso editoriale che scuoterà la chiesa cattolica. 'dietro la rigidità c'è sempre qualcosa di nascosto: in tanti casi una doppia vita. ' - papa francesco un'inchiesta durata 4 anni. Frédéric martel ha incontrato decine di cardinali, centinaia di preti e ha viaggiato in oltre 30 paesi un libro che aiuta a capire la guerra contro papa francesco 'quando si tirano fuori gli scheletri dall'armadio e si getta luce su alcune speciali amicizie in vaticano, nessuno è disposto a crederci. Si dirà che è tutto inventato. Ma la realtà va ben oltre la fantasia. ' il vaticano è una delle comunità con la più alta concentrazione di omosessuali al mondo. Molti cardinali e prelati che officiano nella curia – la maggior parte di quelli che si riuniscono in conclave sotto gli affreschi della cappella sistina dipinti da michelangelo, una delle scene più grandiose della cultura gay, popolata da corpi virili e circondata dagli ignudi – sono omosessuali. È necessario gettare luce su un sistema costruito, dai più piccoli seminari al sancta santorum – il collegio cardinalizio –, sia sulla doppia vita omosessuale sia sull'omofobia più feroce. Non si tratta di fare il nome di quel cardinale apparso in pubblico sul balcone della loggia e coinvolto in un caso di prostituzione rapidamente messo a tacere, né di quell'altro cardinale francese che per lungo tempo ha avuto un amante anglicano in america. In un'inchiesta durata quattro anni, frédéric martel ha rivelato il sistema creatosi attorno alla vita intima dei sacerdoti, alla loro fragilità e alla loro sofferenza legata al celibato forzato, per capire le origini del loro segreto e il loro modo di viverlo all'interno della comunità. Se si ignora questa dimensione relativa all'omosessualità, ci si priva di un elemento decisivo per comprendere gran parte dei fatti che hanno segnato la storia del vaticano degli ultimi decenni, fino all'attuale opposizione interna a papa francesco. Esiste una regola non scritta che si applica quasi sempre a sodoma: più un prelato è omofobo, più è probabile che sia lui stesso omosessuale.
I capitali fuggono all'estero. I bamcomat chiudono. Esplode l'inflazione. Una distopia tanto possibile da sembrare vera. Per guardare oltre l'abisso sul quale il nostro paese si sta affacciando. 2 febbraio 2020. È tutto pronto, il grafico incisore che ha avuto dal ministro dell'economia l'incarico di disegnare la lira nuova ha finito, il punto di verde è perfetto. Banconote e monete verranno messe in circolazione a partire dalla mezzanotte. In ossequio al credo nazionale sono stati abbandonati i poeti, gli artisti e gli scienziati: al loro posto le immagini degli eroi popolari e i martiri del governo sovranista. Il governo è in carica da un anno e mezzo, e ormai la maggioranza è costituita da un partito unico, il psi – partito sovranista italiano. Per tener fede alle promesse elettorali il psi ha fatto saltare i conti pubblici. Così non c'è altro da fare che andare fino in fondo: mettere in atto il piano b, uscire dall'euro. Intanto la speculazione internazionale è già preparata e le corazzate finanziarie sono pronte ad affossare l'italia. E fra chi scommette contro il paese c'è anche un politico importante, che ha un ruolo di rilievo nell'operazione morris, com'è stata battezzata in codice. La mattina del 3 febbraio, la nuova valuta crolla in poche ore mentre le borse vanno a picco. Le banche hanno bloccato i bancomat, la fuga di capitali è immediata e imponente. L'inflazione comincia a galoppare. I tassi d'interesse esplodono, le imprese indebitate dichiarano bancarotta, i mutui vanno alle stelle. Il potere d'acquisto dei salari è divorato dall'impennata dei prezzi, la disoccupazione tocca livelli astronomici, la povertà dilaga. Il paese è in ginocchio. L'italia sembra uscita da un'altra guerra mondiale. L'unica soluzione è emanare un decreto per vendere i monumenti agli stranieri. I cinesi offrono 100 miliardi di euro per il colosseo e i russi si prendono pompei in cambio merce: le forniture di gas naturale all'italia per 25 anni. Non basterà. Ma neppure si potrà tornare indietro. Il racconto di un'europa in cui non esistono più scenari impossibili.
La testa degli italiani resta l'ultima regione inesplorata del paese, e vale un viaggio. Un viaggio attraverso l'italia con amici stranieri, ai quali viene 'tradotto' sistematicamente il paese: le regole imperscrutabili della strada e l'anarchia ordinata di un ufficio, la loquacità dei treni e la saggezza di un albergo, la rassicurazione di una chiesa e l'affollamento in camera da letto, l'importanza di una spiaggia e la democrazia del soggiorno (anzi: del tinello). Dieci giorni, trenta luoghi. Da nord a sud, dal cibo allo sport, dalla morale alla politica. Un'esplorazione ironica, metodica e sentimentale.
In un momento come questo in cui l'universo degli adolescenti viene studiato soltanto col cipiglio perplesso degli entomologi, con l'atteggiamento diagnostico degli psicologi o con la verve scandalistica dei cronisti, andrea bajani ha deciso di calarsi tra i ragazzi delle nuove generazioni. È ritornato prima tra i banchi di scuola (a torino, firenze e palermo) e poi in gita di classe a distanza di 15 anni dal suo esame di maturità. Il risultato è un reportage ironico sull'italia dei teenagers, raccontato da un infiltrato, poi diventato in qualche modo ostaggio dei ragazzi, tra chiacchiere sul pullman, foto di classe e improbabili discoteche turistiche.
Annegata nell'illegalità, strozzata dal traffico e dall'abusivismo, umiliata dal servilismo e dal clientelismo, napoli muore: ma siccome muore da troppi anni nessuno ci fa più caso. 'napoli è un caso a parte', 'napoli è sempre stata così': se napoli è unica ed eterna, allora non ci riguarda e comunque nulla si può cambiare. La verità che giorgio bocca ha scoperto era sotto gli occhi di tutti, bastava andare a vederla: napoli ha, elevate a potenza, malattie molto simili a quelle del resto d'italia. Il suo problema più grave non è la camorra: è l'immoralità e la vigliaccheria della politica, che fa affari, che cerca il consenso costi quel che costi, che fa finta di non vedere.
Annegata nell'illegalità, strozzata dal traffico e dall'abusivismo, umiliata dal servilismo e dal clientelismo, napoli muore: ma siccome muore da troppi anni nessuno ci fa più caso.
Bruno vespa torna a raccontare l'italia in un viaggio in presa diretta nella rivoluzione silenziosa che ha determinato lo sconvolgimento elettorale della primavera 2008, e fruga tra le paure degli italiani. Ha assistito agli sbarchi dei clandestini a lampedusa e parlato con i protagonisti di un'immigrazione tanto disperata quanto osteggiata; ha discusso con gli stranieri in attesa di espulsione e con i rom dei campi nomadi di roma, milano e napoli. È andato negli empori allestiti dalla caritas per sostenere le famiglie in difficoltà e ha controllato i prezzi dei discount, per analizzare i disagi della 'quarta settimana'. Si è aggirato nei quartieri di napoli in mano alla camorra e in quelli sommersi dai rifiuti. Ha viaggiato nel profondo nordest, dove la paura dello straniero ha fatto esplodere i consensi per la lega, e mostra come la somma di inquietudini e insoddisfazioni abbia messo a soqquadro il panorama politico italiano, riducendo a cinque i partiti presenti in parlamento, cancellando la sinistra radicale e consegnando a berlusconi la maggioranza più ampia e solida della storia della repubblica. Ricostruisce la caduta del governo prodi, la nascita dell'alleanza tra veltroni e di pietro, la rottura tra bertinotti e ferrero, quella tra berlusconi e casini, ma anche il 'nuovo inizio' del governo berlusconi: un'italia davvero diversa, vista dagli occhi di un grande cronista.
Tre oceani e quattro continenti. Federico rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa. «nella mia vita di nomade non ho mai smesso la ricerca di radici. Immaginarie, costruite, conquistate. Ma indispensabili. » le austere memorie di genova, le atmosfere nordiche di bruxelles e le sorprese di parigi, l'iniziazione all'oriente in indonesia, poi verso ovest a respirare l'aria decadente di new york, lo spaesamento di san francisco, a riscoprire un'armonia celeste di pechino, i bambini del sichuan, le case a fior d'acqua del kerala, il destino marittimo di tokyo, le sorgenti del nilo. Tre oceani e quattro continenti. Federico rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa.
Tre oceani e quattro continenti. Federico rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa. «nella mia vita di nomade non ho mai smesso la ricerca di radici. Immaginarie, costruite, conquistate. Ma indispensabili. » le austere memorie di genova, le atmosfere nordiche di bruxelles e le sorprese di parigi, l'iniziazione all'oriente in indonesia, poi verso ovest a respirare l'aria decadente di new york, lo spaesamento di san francisco, a riscoprire un'armonia celeste di pechino, i bambini del sichuan, le case a fior d'acqua del kerala, il destino marittimo di tokyo, le sorgenti del nilo. Tre oceani e quattro continenti. Federico rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa.
Enzo biagi racconta le vicende di una trasmissione giornalistica da lui ideata e condotta - 'il fatto' - giudicata la migliore prodotta dalla rai in cinquant'anni di attività, e le ragioni per cui fu soppressa, con il cosiddetto 'editto bulgaro' di berlusconi. Ne esce un libro denso di ricordi, di riflessioni, di interviste a personaggi illustri (da giovanni agnelli a romano prodi, da oscar luigi scalfaro a roberto benigni, da michail gorbaciov ad alberto sordi. ) tratte in buona parte proprio da 'il fatto', e pubblicate qui per la prima volta. Loris mazzetti, coautore del libro, è regista e dirigente rai e ha accompagnato per anni il lavoro televisivo di enzo biagi.