Siamo a metà del xvi secolo, e nell'europa tramortita dai venti della protesta luterana fa la sua comparsa l'elefante salomone, giunto dall'india a stupire le folle ma che adesso, a lisbona, non fa che 'mangiare e dormire'. Sembra una presenza inutile, quand'ecco che joào iii, sovrano del portogallo e dell'algarve, e sua moglie caterina d'austria decidono di inviarlo in dono all'arciduca massimiliano, proprio ora che si trova a valladolid in quanto reggente di spagna. Il regalo viene accettato, e così si procede a organizzare la carovana che dovrà accompagnare il portentoso quadrupede e il suo cornac subhro prima da lisbona al confine con la spagna, e poi da valladolid fino a vienna, passando per genova, verona, padova e innsbruck. Il romanzo è quindi il racconto di questo viaggio, di questa variopinta comitiva di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi che, in mezzo a molte difficoltà e tra ali di gente entusiasta, ha il compito di scortare il prezioso dono fino a vienna, dove l'elefante sarà artefice di un 'miracolo' squisitamente umano. Un libro corale, ironico e delicato, che coinvolge il lettore in prima persona, gettandolo, attraverso la forza visionaria della scrittura, nei meandri della storia in cui tutti siamo immersi.