La vera storia di cinquanta volontari dalle tribù native del canada e la loro battaglia per libertà, diritti e ambiente. Discriminati nelle riserve, tremila nativi delle tribù irochesi, oijbwa, cree, secpwepemc, metis, si arruolarono da volontari nell'esercito canadese per combattere in europa. Chi per denaro, chi per un sogno di giustizia e libertà che sognavano per i loro popoli. Il 10 luglio del 1943 a decine sbarcarono in sicilia nelle file degli alleati. Eroi dimenticati da tutti, caddero sui campi di battaglia d'italia. Dalla sicilia a ortona, passando per cassino e lo sfondamento della linea gotica orientale nelle marche e in romagna. Sconfitto il nazifascismo, al ritorno dal fronte per i sopravvissuti iniziò una nuova lotta condotta fino ai giorni nostri per conquistare diritti negati, difendere le loro terre dalla devastazione ambientale e tramandare ai posteri una millenaria cultura di pace. Questa è la vera storia di cinquanta uomini che si batterono per la liberazione d'italia.
Gli orologi del diavolo, scritto con il giornalista federico ruffo, che per primo ha raccontato la storia di gianni in una sua inchiesta a presadiretta, è l'odissea di un uomo usato come esca e poi abbandonato dallo stato. Ma soprattutto è una vicenda incredibile, tesa ed emozionante come un thriller ma vera dalla prima all'ultima pagina. Gennaio 2005. Gianfranco franciosi, per tutti gianni, ha venticinque anni e un talento innato come meccanico navale. A bocca di magra lo conoscono tutti, le sue giornate trascorrono tra casa, cantiere e il ristorante di famiglia dove passa per litigare con il padre. Un giorno riceve una strana visita: due clienti offrono un anticipo da cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e gps. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più. Sembra una cosa destinata a risolversi in fretta, invece gianni scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, quattro anni di festini con i narcos e di riunioni di emergenza con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo aurelio e guadagna una collezione di rolex ('uno per ogni affare che faremo insieme') ma al tempo stesso perde tutto: l'amore della sua donna, la famiglia, il lavoro. Persino la libertà, quando finisce in carcere vicino a marsiglia e ci resta quasi un anno perché bruciare la copertura vorrebbe dire condannarsi a morte. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in europa, gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma aurelio sfugge all'arresto e vuole vendetta. È l'inizio di un incubo che continua ancora oggi: gianni deve rinunciare alla sua identità e sparire nel nulla.
Il 29 luglio 1983 la mafia uccide rocco chinnici, ideatore del primo «pool antimafia». Dopo decenni, caterina chinnici, la figlia - a sua volta giudice impegnata nella lotta alla mafia - sceglie di raccontare la loro vita «di prima» e la loro vita «dopo»: come lei, i suoi fratelli e la madre abbiano imparato nuovamente a vivere e siano riusciti a perdonare. L'unico modo per sentirsi degni di un padre e di un marito molto amato.
Questo libro racconta la vita di alberto sed dalla nascita ai giorni nostri. Rimasto orfano di padre da bambino, alberto è stato per anni in collegio. Le leggi razziali del 1938 gli hanno impedito di proseguire gli studi. Il 16 ottobre 1943 è sfuggito alla retata effettuata nel ghetto di roma. È stato catturato in seguito, insieme alla madre e alle sorelle angelica, fatina ed emma. Dopo il transito da fossoli, la famiglia è giunta ad auschwitz su un carro bestiame. Emma e la madre, giudicate inabili al lavoro nella selezione condotta all'arrivo, sono finite subito nella camera a gas. Angelica, un mese prima della fine della guerra, è stata sbranata dai cani per il divertimento delle ss. Solo fatina è tornata, segnata da ferite profonde: ha assistito alla fine terribile di angelica ed è stata sottoposta agli esperimenti del dottor mengele. Alberto è sopravvissuto a varie selezioni, alla fame, alle torture, all'inverno, alle marce della morte. Ha partecipato per un pezzo di pane ad incontri di pugilato fra prigionieri organizzati la domenica per un pubblico di ss con le loro donne. Dopo essere scampato a un bombardamento, è stato liberato a dora nell'aprile 1945. Tornato a roma, superate le difficoltà di reinserimento, ha iniziato a lavorare nel commercio dei metalli e si è sposato. Ha tre figlie, sette nipoti e tre pronipoti.
Questo libro parla di un luogo speciale dove ho trascorso la mia infanzia e dove, da giovane, ho mosso i primi passi lavorativi. Le vicende narrate all'interno di esso sono tutte realmente avvenute e di talune, ancora oggi, non si hanno delle vere risposte. È un luogo antico che porta dentro se stesso misteri, magia e figure leggendarie che prendono vita, alimentando la fantasia e talvolta la paura di chi vi ha vissuto. È la storia di diverse realtà familiari, del mutamento di un paese in perpetuo evolversi che si scontrava con le lotte per i diritti civili dei più deboli e le rigide regole contadine che vigevano allora. Nel mezzo di tutto ciò, in questo contesto bucolico e rurale, vi era un gruppo di ragazzi che con la loro complicità e le loro avventure hanno saputo abbattere ogni barriera sociale, consolidando nell'amicizia il più onorevole dei valori.
Giuseppe casarrubea ricostruisce il pensiero e l'azione di danilo dolci, poeta, educatore e attivista non-violento, protagonista originale e fuori dagli schemi della vita culturale e sociale del novecento italiano.
I cinque agenti della scorta di aldo moro: chi erano e perché vivono ancora. «quando chiuderete le pagine di questo libro potrete dire di conoscerli e non potrete più dimenticarli. » - dalla prefazione di mario calabresi il 16 marzo 1978, in via fani, a roma, le brigate rosse rapirono aldo moro e uccisero i cinque uomini della sua scorta: oreste leonardi, domenico ricci, raffaele iozzino, giulio rivera e francesco zizzi, due carabinieri e tre poliziotti. Per decenni le attenzioni di storici e giornalisti si sono incentrate sulle figure dei terroristi, a cui sono stati dedicati articoli, libri, dibattiti e interviste, mentre le vittime venivano trascurate se non del tutto dimenticate. Lo storico filippo boni ha sentito il bisogno personale e civile di ricostruire le vite spezzate di questi cinque servitori dello stato e per farlo è andato nei luoghi in cui vivevano, a parlare con le persone che li avevano amati e conosciuti: genitori, figli, fratelli, e fidanzate a cui il terrorismo ha impedito di sposare l'uomo che amavano. In questo libro, boni ha raccolto le toccanti storie di vite umili ma piene di sogni e di affetti, restituendo così verità e memoria a quei corpi prima trucidati e poi dimenticati e al tempo stesso componendo uno straordinario affresco di un'italia semplice e vera, che resistendo alle atrocità della storia si ostina a guardare al futuro.
'quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo. ' come tanti sopravvissuti all'olocausto, per molti anni sami modiano è rimasto in silenzio. In che modo dare voce al dolore di un'adolescenza bruciata, di una famiglia dissolta, di un'intera comunità spazzata via? Nato nella rodi degli anni trenta, un'isola nella quale ebrei, cristiani e musulmani convivono pacificamente da secoli, sami non conosce la lingua dell'odio e della discriminazione. Ma quando le leggi razziali colpiscono la sua terra, all'improvviso si ritrova bollato come 'diverso'. E a tredici anni, nell'inferno di auschwitz-birkenau, vedrà morire familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. Al miracolo che lo porta fuori dal campo non seguono tempi facili: sami si ritrova in prima linea con l'esercito sovietico ed è poi costretto a fuggire a piedi attraverso mezza europa per poi giungere in un'italia messa in ginocchio dalla guerra. Dopo due anni di lavoretti malsicuri e pessimi alloggi, ma rallegrati dagli amici e dalla scoperta dell'amore, appena diciassettenne sami sceglie di nuovo di andarsene, questa volta in congo belga. Qui gli arriderà il successo professionale ma lo attendono nuovi pericoli, allo scoppio della guerra civile. La storia di sami modiano è una trama intessuta di addii e partenze alle quali lui ha sempre opposto la determinazione a riappropriarsi delle sue radici.
Il ritratto a due voci della vita di una famiglia, senza filtri rosa e senza la pretesa di fornire ricette, perché ricette non ce ne sono se non l'amore e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno. «una straordinaria ordinarietà che potrebbe diventare un ottimo manuale per i percorsi di preparazione al matrimonio. Perfetto per le giovani coppie dei nostri giorni, navigate ma spesso ignoranti di cosa si nasconda dietro una famiglia numerosa. » - luciano moia, avvenire 'la famiglia non è tutto rose e fiori, lo sappiamo. Ma cosa c'è di più bello di quelle nottate strane, quando ci si sveglia tutti insieme senza un perché e ci si ritrova in cucina a parlare? La camomilla calda con zucchero e limone e poi tutti di nuovo a letto, sapendo che ti rimangono poche ore di sonno prima che la vita ricominci a correre. ' l'allegria di un'ammucchiata sul lettone la domenica mattina. L'emozione di ascoltare il respiro di un bimbo che dorme e di annusare il suo odore. Il cuore che batte all'impazzata in attesa del risultato di un altro test di gravidanza. Le risate per una puzzetta. La baraonda intorno al tavolo della colazione e la corsa per non fare tardi a scuola. La quotidianità di una famiglia numerosa è fatta di questi e tanti altri momenti di straordinaria normalità, che gigi e anna chiara sanno raccontare con spontaneità, disincanto, tenerezza e una buona dose di sano umorismo. Dal loro amore sono nati quattro figli (più uno, venuto al mondo proprio mentre questo libro andava in stampa! ), e con ciascuno di loro la meraviglia e la sfida di essere genitori si sono rinnovate. Ma anche la stanchezza che mette a dura prova il rapporto di coppia, la fatica di far quadrare i conti alla fine del mese, i dubbi e le ansie per il futuro, le battutine e le frasi fatte della gente che ti incontra per strada con una piccola tribù al seguito. Ci vediamo a casa è sia un romanzo divertentissimo, sia un toccante diario intimo. È il ritratto a due voci della vita di una famiglia, senza filtri rosa e senza la pretesa di fornire ricette, perché ricette non ce ne sono se non l'amore e la voglia di mettersi in gioco ogni giorno.
Questo libro parla di un luogo speciale dove ho trascorso la mia infanzia e dove, da giovane, ho mosso i primi passi lavorativi. Le vicende narrate all'interno di esso sono tutte realmente avvenute e di talune, ancora oggi, non si hanno delle vere risposte. È un luogo antico che porta dentro se stesso misteri, magia e figure leggendarie che prendono vita, alimentando la fantasia e talvolta la paura di chi vi ha vissuto. È la storia di diverse realtà familiari, del mutamento di un paese in perpetuo evolversi che si scontrava con le lotte per i diritti civili dei più deboli e le rigide regole contadine che vigevano allora. Nel mezzo di tutto ciò, in questo contesto bucolico e rurale, vi era un gruppo di ragazzi che con la loro complicità e le loro avventure hanno saputo abbattere ogni barriera sociale, consolidando nell'amicizia il più onorevole dei valori.