È una proposta molto insolita quella che poirot riceve da jane wilkinson: cercare di convincere il marito della celebre diva a concederle il divorzio. Poirot, incuriosito, accetta, ma scopre che la situazione è ancora più strana di quanto si aspettava: il marito, il vizioso lord edgware, aveva già ampiamente acconsentito a divorziare. Quando poi, qualche giorno dopo, il nobiluomo viene assassinato, e l'ispettore japp ne arresta la moglie, poirot può intervenire a ragion veduta. Che movente poteva avere infatti la meravigliosa jane wilkinson?
Sarà perché è l'indomani del giorno dei morti o perché mancano due anni alla pensione, ma il commissario preferirebbe starsene a chiaccherare nel suo ufficio con una vecchia conoscenza, grégoire brau. E invece gli tocca occuparsi dell'assasinio del direttore di un biscottificio prossimo al fallimento, in una casa che in passato è stata lussuosa e dove ora ogni cosa è sporca e rotta e maigret prova subito una 'sensazione di irrealtà'. Inoltre, la famiglia, ripiegata su se stessa, si chiude subito in un silenzio ostile, opponendo all'indagine un muro di omertà.
Che ci fa maigret dietro il bancone di un bistrot di periferia? E perchè mai c'è un agente di polizia che serve ai tavoli? E' una lunga storia. Tutto è cominciato in una fulgida giornata di febbraio: uno sconosciuto ha chiamato maigret dicendo di essere braccato e in pericolo di vita. Il solito burlone? Un esaltato? Ma lo sconosciuto ha continuato a chiamare, a invocare aiuto, tracciando con i suoi spostamenti una mappa dall'angoscia, un diagramma del terrore. E quella stessa notte il corpo dell'uomo, barbaramente accoltellato, è stato ritrovato in place de la concorde. Da allora il commissario non ha più pace. Quel morto gli appartiene, è suo e ne vuole rintracciare la storia e vendicarne la morte, come fosse un amico.
Arthur groome ha tutto per essere un uomo felice. Grazie ai sacrifici fatti dai suoi familiari è riuscito a ricevere una buona istruzione e ora, a 32 anni, ricopre un posto di responsabilità in un'importante società londinese. La giovane e graziosa moglie, appartenente a una classe sociale più elevata della sua, lo adora e gli ha dato due splendidi bambini. Eppure da qualche tempo arthur è diventato silenzioso, irritabile, si allontana da casa per ore senza dare spiegazioni. Un mercoledì la situazione precipita all'improvviso. Arthur rientra a mezzanotte passata: si siede e scoppia in un pianto irrefrenabile. Passano i giorni e sembra che quell'impiegabile crisi sia superata, non esce più la sera, di notte ha ripreso a dormire. Ma un giorno la polizia bussa alla porta. La polizia? Sì, perché arthur è accusato di un terribile crimine: avere ucciso e selvaggiamente mutilato una prostituta, kate haggerty, nella casa di lei nel quartiere di soho. Lui conosceva la ragazza, lo sapevano tutti nella zona. Era ossessionato da lei, voleva 'salvarla', come non si stancava di ripetere, farle cambiare vita. E ora kate è morta e arthur è accusato di averla uccisa. Lui sostiene di essere innocente, ma le prove a suo carico sono schiaccianti.
Elizabeth murdoch, una vedova autoritaria e cinica che vive in una fastosa e opprimente dimora di pasadena, incarica philip marlowe dell'inchiesta sulla sparizione di un gioiello numismatico, il 'doblone brasher', misteriosamente sottratto dalla collezione del suo giovane defunto marito. In un'incessante alternarsi di scenari diversi, l'intervento del detective innesca una serie di inesplicabili omicidi. Come sempre, marlowe si fa avanti tra mostri e relitti di una società corrotta con la dolente consapevolezza dell'antieroe, con la tenacia severa del paladino della verità, con lo humour caustico dell''uomo d'onore'.
«wilkie collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi» - antonio d'orrico armadale è un nome, ma il romanzo non è la storia del personaggio che lo porta. È piuttosto la storia del nome stesso, anzi del mistero che vi si cela. Perché sono quattro gli allan armadale coinvolti nella vicenda, due padri e i rispettivi figli: opera del destino o del caso? Quando l'anziano allan armadale, in punto di morte, affida a una lettera una confessione terribile, non immagina nemmeno lontanamente le ripercussioni che ne seguiranno: il segreto che rivela coinvolge la misteriosa lydia gwilt, tentatrice dai capelli rosso fuoco, bigama, dipendente dal laudano e avvelenatrice di mariti. I suoi maliziosi intrighi carburano la trama di questo dramma appassionante: una storia di identità confuse, maledizioni ereditate, rivalità amorose, spionaggio, denaro… e assassinio. Il personaggio di lydia gwilt orripilò i critici dell'epoca, al punto che un recensore la descrisse come «una delle donne maligne più recidive di sempre, i cui espedienti e le cui brame hanno infangato la narrativa». Resta fra le più enigmatiche e affascinanti donne del diciannovesimo secolo, il cuore nero della più sensazionale fra le sensation novel vittoriane. Considerato tra i capolavori di collins, armadale, romanzo a tinte forti e pieno di suggestioni, conferma il talento magistrale dell'autore nel tessere un intreccio in maniera impeccabile.
Uno scherzo goliardico, niente di più: mai e poi mai i compagni avrebbero immaginato che paul chapin potesse farsi male davvero. Ma al giovane studente di harvard quel gioco era costato caro, tanto da lasciarlo menomato in modo permanente. Ora paul è diventato un celebre scrittore, mentre agli
Con rapidità bruciante i racconti di le mille e una morte attraversano tutto il mondo di jack london, illuminandone la mappa segreta. La miccia si accende nella baia di san francisco, dove lo scrittore poco più che ventenne ingaggia col fantasma del padre una vera e propria psicomachia; attraversa i territori del grande nord, quel klondike dove, giovane avventuriero, london non troverà l'oro ma se stesso - perché «là nessuno parla» -, e lo sfondo di racconti come 'perdifaccia e allestire un fuoco', fra i più celebri e perfetti; per giungere infine al deflagrante esito di 'il dio rosso', scritto sotto il segno di freud e di jung negli ultimi mesi di vita e ambientato in polinesia, paradiso invano agognato. E come sempre si impone la presenza animale, che in 'bâtard', dove uomo e cane lupo lottano letteralmente all'ultimo sangue e con le stesse armi, tocca inauditi vertici di ferocia. Abbiamo così sotto gli occhi nella loro luce più vivida tutte le ossessioni di london: la natura primitiva, anzi preistorica, dell'uomo; il conflitto tra gli istinti ferini del corpo e i folli sogni della mente; e soprattutto, vero mito fondante dell'uomo e dello scrittore london, il presagio di una fine violenta, che giungerà immancabile.
«diamine, è stato ucciso, no? ». La frase, ingenuamente pronunciata da cora abernethie durante la lettura del testamento del fratello richard, che tutti ritengono morto per cause naturali, provoca sconcerto tra i familiari riuniti. Stupore che si tramuta in terrore quando la donna, il giorno dopo l'incauta affermazione, viene ritrovata brutalmente assassinata a colpi d'ascia. Qualcuno aveva dunque interesse a zittirla per sempre? L'avvocato entwhistle, il legale degli abernethie, non riesce a liberarsi di questo sospetto e decide di ricorrere all'aiuto di poirot.
Sono ormai passati undici mesi dalla morte della bella e imprudente rosemary barton, e il suo ricordo ancora domina su quanti l'hanno conosciuta. All'improvviso però una serie di lettere anonime fa balenare il sospetto che non si sia trattato di un suicidio, come avevano concluso gli inquirenti, ma di un assassinio. Ma chi poteva avere interesse a uccidere la donna? Un marito tradito, una sorella invidiosa, una rivale incattivita o un amante annoiato? O forse rosemary aveva veramente deciso di togliersi la vita perché tormentata da un oscuro segreto? Ciò che appare subito chiaro è che nessuno di quanti erano con lei al ristorante luxembourg, al momento della sua tragica fine, è chi dice di essere. La verità verrà alla luce solamente dopo un'allucinante e fatale ricostruzione del crimine.